NASA’S future in LEO: considerations for ISS extensions and transition
Sarebbe interessante però sviluppare invece un sistema di propulsione con le sopracitate caratteristiche e collocarla comunque in una orbita sicura “cimitero” dove con la sua magnificenza rimane inalterata (o quasi) negli anni a venire in una fascia desolata attorno alla terra…piuttosto che sviluppare un programma di rientro di modulo per modulo, e valutare tutti i rischi, il rischio che i detriti più grossi impattino con la terra e centri abitati…etc…Tanto,in entrambi i casi, qualcosa va studiato, si per farla rientrare che per collocarla in un orbita cimitero.
Ma forse fino a qui il discorso non è stato abbastanza chiaro.
Parcheggio: No. Non è sicuro/fattibile/conveniente/tutto quello che volete metterci in aggiunta.
Rientro modulo per modulo: No. Sarebbe improduttivo e parecchio dispendioso in termini economici/ore lavoro scollegare 25/30 anni di stratificazione di integrazioni.
Si decide la data, si fa un NOTAM di proporzioni epiche e si deorbita la ISS.
Scott Manley sull’argomento, con molti dettagli sui motori utilizzabili per il deorbit, propellente e tempi necessari.
L’Office of Inspector General ha effettuato una revisione dei piani di NASA per deorbitare la ISS. Di seguito il documento prodotto, che purtroppo non ho possibilità di leggere attentamente nè sintetizzare.
Il documento si focalizza sulle perdite di pressione dovute alle falle trovate tra il 2019 e 2021.
In particolare consiglia di trovare una soluzione definitiva alla perdita nel settore russo prima di ipotizzare una estensione della vita della ISS fino al 2030/2031, termine massimo per il deorbiting che sarebbe già oltre la certificazione del 2028 di Boeing.
Fa riferimento ai costi di gestione della nasa per il programma ISS che si sono mantenuti stabili
tra il 2016 e 2020, mentre negli ultimi 3 anni i costi per gli upgrade sono saliti del 35%.
Per ultimo, il documento si concentra sul fatto che se la Nasa non riuscirà ad avere le stazioni spaziali commerciali operative prima del decommissioning della ISS, non potrà
continuare gli esperimenti di lunga durata utili per i futuri viaggi umani su marte, obiettivo di lunga visione della Nasa, rendendo questi ultimi più rischiosi per mancanza di dati.
È uscito il documento che tutti attendevamo: l’International Space Station Transition Report
2022_iss_transition_report-final_tagged (1).pdf (5,9 MB)
Si parla di budget, dei prossimi (ultimi ) 10 anni ecc. Devo ancora leggerlo per bene, ma tra tutte le grafiche, quella che più interessa al thread è forse questa:
Una volta decisa la deorbitazione della iss ci sono sistemi per evitare un eccessiva dispersione di detriti al rientro nell’ atmosfera? Mi stavo chiedendo se i moduli sarebbero potuti essere svuotati dei rack con gli strumenti. Ottengo meno detriti al rientro nell’ atmosfera lasciando tutto nei vari moduli oppure trovo il modo di rilasciare piccoli pallet prima del rientro finale? Ricordo vagamente il rientro della mir e non so se fosse “carica” o meno.
Leggendo il documento sembra chiaro che di idee precise non ce ne sono.
Forse si riapre la possibilità di portarla in un orbita cimitero …
Non ne so abbastanza ma i commenti al tweet un po’ articolati sembrano escluderlo per vari motivi. Possibilità tecnica e costi per farlo oltre che sopravvivenza in un’orbita differente da quella di progetto, resistenza dell’elettronica ecc.
A me interessa particolarmente il punto 6.
The deorbit vehicle design may require complex software development including autonomous operations and failure response late in the deorbit phases.
Nel mio mondo si progettano cose che possano sopravvivere ad eventuali problemi o che abbiano una graceful degradation prevedibile. Qui si sa già che le cose ad un certo punto diverranno molto “calde” e si chiede operabilità automatica in quelle condizioni. Bellissima sfida, sarebbe molto interessante vedere fino a dove si possono simulare queste situazioni. Immagino che l’argomento non sia nuovo visto che cose più semplici si deorbitano in continuazione.
Leggevo sul documento postato sopra che le specifiche del veicolo per il deorbit sono di sviluppare una spinta di almeno 3236 newton e produrre un delta-v di 47 m/s.
Facendo due conti con la massa della ISS viene fuori che l’accelerazione prodotta durante il deorbit burn sarà di 7,2 millimetri al secondo ogni secondo, e che per ridurre la velocità di questi 47 m/s ci vorranno circa un’ora e cinquanta minuti continui di spinta…
sarebbe una cosa bellissima imho
Al Beyond Earth Symposium di ieri, qualcuno ha chiesto se la ISS potesse essere messa su un orbita più alta per preservarla negli anni a venire. E’ molto interessante il fatto che, non sappiamo a che livello e che dettaglio, un studio è stato fatto da NASA.
IMO se davvero fosse quella la volontà della NASA e dei suoi partner, potrebbero esserci delle soluzioni migliori delle Progress nei prossimi 3/4 anni per dare un boost alla ISS…
bello!era esattamente quello che proponevo io in un topic, l’anno scorso forse in questo thread proprio
Boh abbiamo un sacco di thread sul rientro della ISS e questo mi pare il più recente.
Comunque, il GAO ha pubblicato un report sulla gestione dei rischi per le operazioni della ISS fino al 2030 e il deorbit nel 2031.
ig-24-020.pdf (5.0 MB)
Musk raccomanda di deorbitare la ISS nel giro di 2 anni.
https://x.com/elonmusk/status/1892627928921329862
Perchè entro 2 anni? Elon lo ha spiegato da qualche parte?
Ma non stanno lavorando al tug per riorbitarla?
Dovrebbe argomentare un po’, o far comunicare qualcuno che delega e non fa altre millemila cose, usando documenti e dichiarazioni un po’ meno stringate. Perche’ e’ un bel cambiamento e non si fa in tempo a far nulla in 2 anni di elon time