Presentazione del libro"Lo spazio tricolore" - Milano, 3 dicembre 2009 ore 11

Finmeccanica e Politecnico di Milano hanno il piacere di invitarvi alla

Presentazione del libro “Lo Spazio Tricolore” di Dario Laruffa

Giovedì 3 dicembre 2009, ore 11.00
Campus Bovisa La Masa - Aula L01 - via La Masa, 34 - Milano

Intervengono, tra gli altri
Giulio Ballio, Rettore
Giuseppe Veredice, AD Telespazio
Franco Bernelli Zazzera, Dipartimento di Ing.Aerospaziale
Dario Laruffa, autore

Mi piacerebbe esserci, ma non potrò…
… comunque il libro ce l’ho, è da qualche parte sul mio comodino, in mezzo agli altri che devo leggere… :flushed:

Quando ho fatto la recensione del suo bel libro su Coelum, mi ha scritto l’autore, Dario Laruffa, ringraziandomi e dicendo che i piccoli errori che avevo rilevato sarebbero stati corretti.
Ora mi ha scritto che è uscita la seconda edizione corretta e questa è la presentazione ufficiale.
Mi piacerebbe poter andare, ma sarà praticamente impossibile! :frowning:

Anche a me sarebbe piaciuto andare, ma è praticamente impossibile. Peccato che non l’abbiano fatta di sabato, sarebbe stato meglio! :ok_hand:

Io possiedo la prima edizione del libro, ma non ho ancora avuto modo di leggerlo :flushed:; Monzi, per curiosità, quali errori sono presenti?

Ne avevo citati un paio.
Per esempio dice più volte che l’Italia è stato il terzo paese al mondo a lanciare un satellite, ma in realtà il terzo è stato il Canada.
La sottigliezza, che l’autore ha riconosciuto di non aver specificato, è che il lancio canadese è stato gestito totalmente dagli USA, mentre il San Marco è stato gestito in toto da noi Italiani.

L’altro errore che gli ho segnalato è un passo in cui dice che Orion ha un volume interno che è quasi il triplo dello Shuttle, mentre è quasi il triplo dell’Apollo, ma un quinto dello Shuttle.

C’era qualche altra imprecisione, ma cose di poco conto.
Faccio notare che Laruffa non è un giornalista scientifico, ma un semplice appassionato… :wink:

In ogni caso è un libro che merita di essere letto. Mi è piaciuto molto

Sì, mi sono dimenticato di dirlo, è molto bello e ne vale veramente la pena.
La seconda edizione costerà anche meno: 15 euro invece di 20. :wink:

AJ e yours truly presenti.
Visto il ritardo dell’amministratore delegato di Telespazio, Laruffa ha intrattentuto la (folta) platea con qualche chiacchiera per entrare in clima.

Ora, dopo un intervento del Magnifico Rettore Giulio Ballio, Giovanni Caprara è al microfono.
La plate rumoreggia a sentir parlare di Palamede, il picosatellite del Politecnico.

Questo non conta.

All’appassionato si richiede lo stesso rigore che ad un giornalista scientifico o un operatore del settore specie quando si mettono le cose per iscritto.

Posto che sono peccati “veniali” possono far sorridere l’esperto e generare confusione in chi è ancora nuovo alla materia. In realtà oltre ad una maggiore attenzione da parte di scrive, l’errore ci puo’ sempre stare, occorrerebbe un editing consapevole.

Il punto è che, spesso - troppo spesso, per questo tipo di pubblicazioni l’editing o non si fa proprio oppure si fa un mero check della lingua italiana, ma nessun riscontro sulla validità scientifica di quanto scritto (che resta ovviamente in toto a carico dell’autore).

Peppe: piuttosto che niente meglio piuttosto. Il livello di controllo che suggerisci, con i modelli e processi attuali di pubblicazione, avrebbe un costo abbastanza alto.

Si può discutere sul fatto che, facendo leva su community come la nostra, si possa fare crowdsourcing e produrre contenuti di qualità ‘garantita’, ad una frazione dei costi.

Ma ci vuole un cambio di mentalità, che speriamo che arrivi, magari con lo zampino di ISAA. Quanti correttori di bozze volontari avremmo tra i nostri soci? :wink:

ciò detto non vedo l’ora di leggere il libro.

Era esattamente quello che avevo in mente, socio… :stuck_out_tongue_winking_eye: :wink:

Mia domanda sulle ragioni della scarsissima offerta scientifica e spaziale in TV, forse un po’ aggressiva se considerato che parlavo con due giornalisti tra i meno colpevoli.

Le risposte sono state improntate più sulla necessità di riportare lo spazio in quella dimensione di ‘sogno’ (portando come esempio la straordinaria risposta di pubblico agli eventi per il quarantennale dello sbarco) che su un’autocritica di un sistema di informazione che è legato a modelli vecchi. Ma la sensazione è che il problema sia percepito anche dall’interno.

Sarà che Laruffa lavora nella stessa rete di Giacobbo, ora tra i vicedirettori :smiley:
Ci fossi stato, gli avrei portato la mia solidarietà. Davvero, glielo avrei detto.

Fatto :slight_smile:
Ha ironizzato anche lui parecchio. Ha detto che Voyager è lì per renderci tutti edotti sul 2012 :slight_smile:

Mattinata interessante. L’autore sapeva come catturare l’attenzione del pubblico, magari con notizie sapute e risapute dagli appassionati che seguono il forum, ma alcune poco note da parte di semplici studenti (personaggi come Broglio, Bepi Colombo, etc.)

Penso che occasioni come queste siano sempre apprezzabili per la curiosità che infondono nell’uditore. Sono sicuro che più di metà degli studenti magari non comprerà il libro, ma sicuramente si informerà, magari stasera, su cosa accade nello spazio, sulla Commissione Augustine, etc.

Ottimo il nostro Michael che, interrogato su cosa gli fa venire in mente lo spazio, ha dato un’ottima risposta sull’esplorazione e la sfida che ci sta dietro :wink:

Non necessariamente. Uno degli aspetti sorprendenti del parlare di spazio al pubblico è l’interesse anche per “riportare lo spazio sulla terra”, per esempio sulle caratteristiche di base di questo ambiente poco conosciuto e come ci si può vivere e lavorare. La vera sfida è decidere di parlarne. Abbandonare le acque sicure della spazzatura da grandi ascolti, e avventurarsi verso le zone inesplorate della qualità, è una questione che fa perdere il sonno a più di un dirigente televisivo.

Paolo Amoroso

Faccio notare che siamo nella bibliografia insieme ad astronautica.us :wink:

Questa deve essere una grande soddisfazione per tutti noi!!!