Prime analisi sulla riparazione del SARJ

Dopo alcuni giorni di operazioni nominali per testarne il funzionamento, seguite alle passeggiate che hanno impegnato parte dell’equipaggio della missione STS-126 in EVA, la riparazione del SARJ sembra aver dato ottimi risultati.
Attualmente gli array di pannelli solari di destra, interessati dal giunto danneggiato e fino a pochi giorni fa bloccato, sono in modalità “autotrak” ovvero quella nominale di funzionamento per l’inseguimento del Sole dopo mesi di blocco dalla scoperta del danneggiamento alla ghiera del giunto.
Le EVA svolte hanno permesso di rimuovere uno per volta tutti e 12 i cuscinetti che permettono la rotazione dell’anello, la pulitura della parte sottostante e della sede che li ospitava dai detriti metallici che li avvolgevano e dopo aver lubrificato la parte mobile, l’installazione dei nuovi cuscinetti.
Nel test eseguito per due orbite subito dopo il termine della quarta EVA i livelli di corrente assorbita erano sensibilmente scesi (da 0,7-0,9A a 0,17-0,35A), segno inequivocabile di un miglioramento nello scorrimento senza più gli attriti sorti in precedenza.
L’analisi completa dei dati e altri test verranno eseguiti nei prossimi mesi, ma per ora aleggia un certo ottimismo nell’aver risolto in maniera forse definitiva il problema, facendo forse riconsiderare l’ipotesi di aggiungere una nuova ghiera di backup nel 2010 per mantenere la ridondanza richiesta se l’attuale non fosse più utilizzabile.
Il piano, denominato SARJ-XL, richiederebbe una decina di EVA per essere attuato e consisterebbe nel separare tutta la parte esterna della struttura che supporta i pannelli solari, in modo da inserire con il braccio robotico Canadese un terzo anello di rotazione fra i due già esistenti aumentando la ridondanza. Attualmente però, se i risultati positivi dell’operazione appena svolta fossero confermati, la necessità di un terzo anello calerebbe sensibilmente, avendo già un backup a tutti gli effetti, e si potrebbe optare, nella peggiore delle ipotesi, alla schedulazione, probabilmente con cadenza annuale, di una lubrificazione generale dei due giunti (in un’ispezione sul sinistro effettuata in una delle ultime EVA si è riscontrato anche su quello un inizio di corrosione) demandando il compito non ad un equipaggio shuttle ma alla routine degli equipaggi sulla ISS.
Oltre all’ovvio risparmio in costi nel non costruire un ricambio e dedicare parte di una missione shuttle ad esso, si avrebbe più payload per una delle ultime missioni della navetta.
Una decisione definitiva sarà presa al termine del periodo di test dei prossimi mesi.

Nelle immagini, il posizionamento del SARJ, il danno prima della riparazione e la posizione dei 12 cuscinetti.

Pur se una missione SARJ-XL sarebbe, senza alcun dubbio, spettacolare, spero vivamente che il problema sia ormai risolto e che si possa procedere normalmente, senza dover intervenire ulteriormente.
Da parte degli equipaggi residenti, una manutenzione periodica, non sarebbe certo così pesante o difficoltosa.

Scusa la domanda Alberto, ti sembrerà un inutile puntiglio, ma non vuole esserlo, è solo curiosità, “i pannelli solari di destra” … di destra… rispetto a cosa? :thinking:

Non ci sono domande stupide :wink:
Rispetto al sistema d’orientamento della Stazione Americano che è esattamente contrario a quello Russo (vedi lo schema sotto), questione di convenzioni…

Visto che non ho fatto una domanda stupida continuo… con altre domande… :wink:
La ISS ruota attorno alla terra con lo stesso periodo con cui ruota su se stessa?
Se si, con la Terra sotto la ISS e guardando in direzione del moto la destra dell’astronauta è la destra della ISS?
Grazie!

Non so se conosci questo link, credo offra visualmente una buona spiegazione, esistono diversi “attitude” disponibili a seconda delle esigenze:
https://spaceflight.nasa.gov/station/flash/iss_attitude.html

Lo conoscevo ma me ne ero dimenticato… Grazie!

Questa è davvero un ottima notizia!

Personalmente lo stato del SARJ mi preoccupava molto e temevo che fosse ormai certo il passaggio all’utilizzo alla ghiera di backup, cosa che avrebbe innescato tutta un’altra serie di problematiche.

Invece sembra proprio che ce la caveremo con una lubrificatina ogni tanto :ok_hand:

0,17-0,35A sono sorprendentemente pochi: corrosione a parte il SARJ è veramente costruito bene :ok_hand:

Avevo anch’io gli stessi timori… ma sembra proprio che una goccia d’olio ogni tanto e passa la paura!! :smiley:
Se proprio non hanno tempo, mi offro volontario per andare io a lubrificare periodicamente… :ok_hand: e’ un duro lavoro, ma qualcuno lo deve fare! :smiley: