Problemi dopo il lancio per la missione russa Phobos-Grunt

Concordo, anche a me risultava che fosse una modifica di un Fregat.

Come risulta evidente dal disegno (di fonte RKA ) in cui si vedono bene sia il serbatoio toroidale (tipica feature progettuale russa) ed il sovrastante Fregat upper stage.


Mi è venuto adesso in mente che qualcuno potrebbe contestare il fatto che quello del disegno non sia davvero un Fregat (magari solo perché non c’è scritto…), al seguente link sono fornite tutte le indicazioni tecniche del caso con specifico riferimento (a proposito del Fregat-M/MT alla missione Fobos-Grunt:

http://www.russianspaceweb.com/fregat.html

“Yet another unique modification of the Fregat upper stage was developed specifically for the Phobos-Grunt mission. It was dubbed Flagman and it also featured a jettisonable external tank, as well as additional ball-shaped inserts on the upper hemispheres of the propellant tanks.”

Così, tanto per sgombrare il campo dalle (inevitabili) polemiche…

Gli altri sono già arrivati9 su marte, ma se tutto andrà per il verso giusto, i russi saranno i primi ad averee tra le mani della polvere o “regolite” di uno dei due satelliti di marte; non penso che sia poca cosa!

certo che i marziani c’è l’hanno prorpio coi russi :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

scherzi a parte, fa quasi riflettere che l’america sia indirizzata verso marte e poco verso venere e la ruzzio (anzi urss)il contrario

“Lottizzazione Planetaria” da Guerra Fredda… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Bella questa :smiley:

ne parla Roald Sagdeyev, l’ex direttore dell’istituto di ricerche spaziali (oggi cittadino americano) nella sua autobiografia. si e’ trattato di una scelta cosciente dopo che i Russi si resero conto di non poter competere coi Viking.
il dibattito (strettamente segreto) se fosse preferibile continuare a esplorare Marte (ad un certo punto era previsto un Marsokhod e il recupero di campioni verso la fine degli anni 70) o dedicarsi a Venere era noto come “la guerra dei mondi”…

E’ pur vero che i sovietici avevano cominciato a raccogliere successi, con le sonde Venera, ben prima che i due Viking sbarcassero su Marte nel 1976.

la “guerra dei mondi” risale al 1976-77, dopo il fallimento dei Mars da 4 a 7, dopo il successo dei Viking e dopo quello di Venera 9 e 10.
non ho sotto mano il libro di Sagdeyev, per cui cito da “Robotic Exploration” parte 1 pag. 170

at this time the Soviet program for the exploration of the solar system was in the midst of a reorganization. To the scientists and engineers involved in the program, the largely secret debate was known as the `war of the worlds'. The main outcome was the realization that Soviet deep-space exploration should not mindlessly address the same agenda as the US program, but should focus on scientific targets of its own. In particular, as the spate of studies had shown, and in view of the complete success of the Viking missions, the Soviets had neither the technology nor the resources to make a significant contribution to the exploration of Mars. It was therefore decided to concentrate Soviet efforts on Venus which, although it had a harsher environment, was nearer, would be less demanding on the limited reliability of Soviet technology and, significantly, was evidently being ignored by NASA.

La situazione sembra molto brutta:

14:45 11 NOV 2011

i Mosca - Le possibilita’ che la sonda interplanetaria Phobos-Grunt, lanciata dalla Russia verso Marte, possa essere salvata sono molto poche. “La notte scorsa sono stati fatti diversi tentativi per ricevere la telemetria dalla navetta spaziale. Sono stati tutti un insuccesso”, ha spiegato una fonte dell’agenzia spaziale russa. “Le chance di salvare la stazione sono molto scarse”, ha aggiunto un’altra fonte anonima.
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Quindi non è (solo?) un problema di star sensors, è fuori contatto. Qualcuno ha altri dati?

riassumo quello che si sa in via ufficiale e ufficiosa

  • la sonda e’ stata contattata nella prima orbita. aveva aperto i pannelli solari e il sistema di contollo dell’assetto funzionava
  • le due manovre di inserimento in orbita interplanetaria non sono avvenute
  • tutti i tentativi di contattare la sonda non sono riusciti
  • i russi non hanno chiesto la collaborazione di nessuno per seguire la sonda in orbita per cui le accensioni dovevano avvenire “nel buio”
  • l’ESA ha messo a disposizione le proprie stazioni di terra ma ormai il pasticcio era fatto e non e’ stata registrata nessuna telemetria
  • non si sa se la sonda e’ stabilizzata, non si sa se i pannelli stanno generando elettricita’, non si conosce lo stato delle batterie
  • a quanto pare l’eventualita’ di dover comunicare con la sonda in orbita di parcheggio non era prevista per cui la sonda non e’ predisposta ad ascoltare la radio in questa fase
  • solo la stazione di terra di Baikonur e’ configurata per comunicare con Fobos-Grunt e quindi bisogna aspettare i passaggi sopra il Kazakhstan per poter provare a comunicare

in definitiva: come NON pianificare una missione interplanetaria…
mesi fa il direttore della Roskosmos lamentava che la Russia spende troppo per i programmi manned e troppo poco per quelli applicativi e scientifici. questo e’ evidente!

Come non quotarti… :frowning:

Complimenti. Direi che è un classico: si pianifica tutto, tranne il modo di gestire il controllo in caso di emergenza. Da licenziare i direttori del progetto. Che peccato…
Magari alla fine riusciranno a riprendere il contatto, con la finestra di lancio oramai chiusa.

E` stata solo una questione di risparmio sui costi o ci sono state anche scelte ingegneristiche azzardate?

Personalmente propendo per la seconda.
In genere una buona progettazione (a livello di sistema) porta sempre ad un’ottimizzazione dei costi, mai (ma proprio mai) il contrario.
I russi (spesso a ragione) tendono ad essere troppo confidenti nelle proprie capacità tecnologiche. Se nel campo manned c’è sempre l’equipaggio pronto a “metterci una pezza” questo nel settore automatico non può avvenire.
Quando va bene va bene, quando va male va molto male, come (purtroppo) è avvenuto in questo caso.

E’ davvero un peccato che si andata così, ci mancherà molto la Fobos-Grunt perché tante speranze erano state riposte in questa esaltante missione, anche per chi (come il sottoscritto) è un acceso fautore del volo spaziale abitato.

una scelta azzardata l’hanno fatta ed è stata quella di non monitorare la sonda durante l’accensione dei motori. “ai vecchi tempi” l’urss aveva una flotta di navi dedicate, oggi sarebbe bastato chiedere una mano a qualche stazione di terra in sud america. si sarebbe almeno saputo cosa è andato storto e quando e si sarebbe potuto rimediare riprogrammando l’accensione. questo dimostra che non si sono imparate le lezioni di CONTOUR, Nozomi e soprattutto della russa Mars 96, tutte perse in condizioni simili…
poi la missione era allo studio da 20 anni ma una grossa parte delle persone che ci hanno lavorato sembrano avere avuto poca esperienza di sonde interplanetarie, a causa della crisi degli anni 90 e del gap generazionale che ha creato. piuttosto che tentare una missione di questa complessità sarebbe stato meglio che la Russia fosse tornata all’esplorazione del sistema solare “rifacendosi le ossa” con una missione più semplice…

Concordo pienamente su questa analisi, un’intera generazione senza progetti di rilievo ha incrinato probabilmente parte del know how accumulato, ovviamente la causa è facilmente riconducibile ai pesanti tagli di budget e a risorse finanziarie ridotte all’osso, le cui prime conseguenze sono evidenti oggi… non è un caso che una parte nettamente predominante di tutto quanto oggi si realizza in Russia in ambito spaziale sia di concezione ultra decennale, la ricerca è quasi azzerata e è facilmente prevedibile che una volta esaurita la generazione che allora creò quello che oggi ancora vola, le “nuove leve” non abbiano di fatto mai “vissuto” la progettazione, la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e progetti… Un peccato davvero per un Paese dalla storia astronautica così gloriosa… ma è il mondo che gira…

Che tristezza. Ma è possibile che ogni nuova generazione di progettisti debba sbattere il naso contro la legge di Murphy?
Un piccolo caso personale, scusate l’OT. Negli ultimi anni mi sono occupato anche di progetto di nanosatelliti, in una ricerca finanziata da Regione Piemonte, coordinata dal Politecnico (DELEN). Una delle cose che mi sono sembrate più importanti è l’analisi dei Single Point of Failure, e delle azioni di recovery se qualcosa va storto. Il problema, IMHO, è che questa attività deve essere continuamente supervisionata da gente esperta, che riversi nei giovani quel sapere ingegneristico che nei libri non c’è. Nella vita reale le valvole non si aprono, i transistors non commutano, le batterie si scaricano, i data link non funzionano, gli star trackers non acquisiscono… checchè giurino e spergiurino i responsabili dei singoli sistemi! Eppure, le missioni volano, almeno quelle ben progettate.
A leggere quel che scrive Paolo mi sa che è andata più o meno così.

Senza minimamente fare una caccia alle responsabilità , non è mio stile , penso che il problema della Russia sia proprio quello di rifarsi una identità che non sia legata alle " gloriose " tradizioni sovietiche e sia aperta alla piena collaborazione con tutte le altre nazioni e questo non solo nel campo spaziale .La simulazione MARS 500 che è stata un successo può essere da esempioi. Penso che la cosa debba far meditare anche i Cinesi i quali da soli hanno fatto il Tiangong e possono affermare di avere la loro prima stazione spaziale o meglio avamposto spaziale affidandosi ai Russi si sono giocati la loro prima presenza marziana . Suggerirei a Russi e Cinesi di buttare a mare i nazionalismi e di offrrsi alla NASA come partner portatori di capitale ( sopratutto i Cinesi ) per fare la Mars Sample Return che comunque è una missione dello stesso tipo di Phobos ma ancora più importante perchè si arriva su Marte

Un vero peccato…ho sempre pensato che la sostituzione dei vecchi e gloriosi mezzi Russi venisse posticipata per semplici ragioni di affidabilità/convenienza: forse in realtà sanno bene che non potranno eguagliare la qualità dei sistemi progettati decenni fa.
Spero vivamente che sappiano smentirci, ma questa era una missione interessante e tutto sommato ambiziosa, mi dispiace proprio che sia andata così…