Profilo di missione N1-L3

A beneficio di tutti coloro siano interessati a sapere come si sarebbe svolta la missione lunare sovietica, fase per fase.


(domanda sciocchina) Ma il trasferimento di Neilovich Armstrongov dall’orbiter al lander sarebbe davvero avvenuto con una EVA o e’ solo una schematizzazione del disegno?

Si si, con una EVA…era lo schema progettato dai Russi

(domanda schiocchina_2)
ma il lander all’arrivo è agganciato “dietro” all’orbiter, mentre alla ripartenza si aggancia sul davanti? non complica i disegni tutto ciò? (a parte che con tutti gli stadi che ci sono, non cambia più molto un aggancio in più…)
il lander non lasia dietro di se un “descent stage”, a parte quello che si schianta?

Infatti, perché il sistema di attracco Kontakt non prevedeva la possibilità di trasferimento interno, analogamente ai primi voli Soyuz ed alle Gemini americane. I russi sono riusciti a disporre di un sistema di attracco con trasferimento interno solo a partire dalle Soyuz 7K-OKS (ossia dalla Soyuz 10 in poi).

Dunque il cosmonauta russo destinato a scendere sulla Luna doveva effettuare un’EVA all’andata tra LOK ed LK ed un’altra al ritorno tra LK ed LOK.

Il modulo LK non era “agganciato” dietro il LOK bensi’ era semplicemente contenuto all’interno della fairing posteriore, collegata all’LOK a mezzo bulloni esplosivi (pyrobolts).

Una volta sulla superficie lunare, l’LK si lasciava dietro solo una struttura a “cestello” contenente le zampe di allunaggio, i retrorazzi di fissaggio alla superficie lunare, la scaletta e altri equipaggiamenti. Contrariamente al LM, a due stadi, l’LK era classificato come “uno stadio e mezzo”.

Oltre alle cose giustissime dette da Peppe c’è da aggiungere che il “sistema di docking” (se così vogliamo chiamarlo) era semplicissimo (una semplice griglia con 106 fori se non sbaglio) proprio perchè non prevedeva il passaggio interno, quindi le complicazioni erano minime

Esatto.

Era stato pensato proprio cosi’ per ridurre lo stress sui due cosmonauti (uno nel LOK e l’altro nell’LK) affaticati dalla missione lunare.

Senza contare il fatto che, rinunciando al tunnel di comunicazione interno, risparmiavano un bel po di peso…

La praticità dei sovietici era davvero incredibile e dimostrarono con i primi voli Soyuz come il sistema di trasferimento così ipotizzato non fosse così irrealizzabile.
Certo è che pensare ad un trasferimento con l’ingombrante tuta lunare su quel minuscolo modulo lunare non sarebbe stato certamente agevole.
E’ davvero un peccato che poi abbiano un po’ perso il filo,perchè sulla carta,era concreta anche per loro la possiiblità di arrivare sulla Luna.
Forse la chiave di volta è stata la tragica morte di Komarov oltre a quella di Korolev.Chissà che senza questi bruschi stop…

Ah per chi parla di Lost Cosmonauts mi vien da aggiungere che in quegli anni,soprattutto con le Zond,gli astronauti si dissero pronti a rischiare per un lancio in orbita lunare,malgrado la scarsa affidabilità in fase di rientro della capsula,ma nessuno decise mai di “riempire” appunto le Zond

Senz’altro, la morte di Korolev (e non tanto quella di Komarov) ha inciso - in maniera irreparabile - sullo sviluppo dell’N1 che si è dimostrato poi il componente cruciale per il fallimento dello scenario N1-L3.

Verissimo, ne ha parlato spesso Alexei Leonov (il primo cosmonauta ad effettuare un’EVA), ma la paura di Mishin, successore di Korolev, ancora scottato dalla morte di Komarov, prevalse e le Zond (ossia le Soyuz 7K-L1) volarono tutte disabitate, tranne alcuni animali.

Un po di più! :stuck_out_tongue_winking_eye:
Tutta sta roba che pubblicate, LK, N1-L3 è tutta roba interessantissima!
Vi seguo in silenzio… per ora! Fornite tanta roba da non avere il tempo di postulare domande… per ora!

Va infatti ricordato che Zond 5, nel settembre del 1968, è stato il primo mezzo spaziale a circumnavigare la Luna e a rientrare con successo a terra con un carico biologico (tartarughe e altri animali).

Oltre che in ciò che dici con riguardo a Leonov,penso che la morte di Komarov abbia influito molto nel bloccare,in un momento topico,lo sviluppo della Soyuz.
O se vogliamo vederla in un altra prospettiva,la fretta con cui venne approntata la missione Soyuz 1 e la relativa tragica fine di Komarov,determinarono un fisiologico blocco nelle attività spaziali legate al piano lunare sovietico;probabilmente se avessero aspettato un po’ a lanciare la prima missione Soyuz(in un momento di difficoltà USA),non solo avrebbero salvato un uomo,ma forse si sarebbero trovati con un veicolo spaziale affidabile prima di quanto realmente accadde.
Ciò non toglie che sono delle “fantasie” perchè lo scoglio più grande era dell’N1 mai affidabile,però chissà…
Io vedo la tragedia di Komarov come il primo grosso tassello che ha bloccato l’arrivo sovietico sulla Luna;molto probabilmente la gara lunare era persa se si guarda al chi sarebbe arrivato prima,ma penso fortemente che senza la morte di un cosmonauta, si sarebbero potute sviluppare meglio tante risorse.

Quello che dici è vero, ma solo fino ad un certo punto.

Senz’altro Komarov pago’ con la vita una messa a punto affrettata ed una leadership (quella di Mishin priva di carisma e soggetta quotidianamente agli attacchi del duo Glushko-Chelomei) me è pur vero che ai fini della “corsa” vera e propria fu relativamente influente considerando che proprio in quel momento gli americani con l’Apollo avevano subito un’analoga battuta di arresto (relativa alla tragedia dell’Apollo 1).

LOK ed LK sarebbero stati pronti più o meno in tempo per poter, non dico vincere la gara, ma almeno combatterla ad armi pari se il vettore N1 si fosse rivelato affidabile quanto il Saturno V (e sappiamo che non fu affatto cosi’).

Per quanto riguarda la Zond fu solo la paura dei vertici spaziali sovietici ad impedire che due russi effettuassero un flyby della Luna con la Zond 6 appena PRIMA della missione Apollo 8.
Dal punto di vista della gara non sarebbe cambiato nulla ma dal punto di vista storico e psicologico avrebbe fatto un’enorme differenza…

Ed è esattamente il punto che sostengo io:
Gli americani ormai erano destinati ad arrivare prima e vincere la gara,ma appunto con anche i sovietici verso la Luna,l’impatto psicologico sarebbe stato diverso,così come forse molte altre cose.
Il tutto va guardato in un ottica non da “gara” ma esplorativa e sicuramente un successo russo,o anche solo un risultato positivo acquisito nel loro programma Lunare,avrebbe potuto dare il la a scenari molto diversi,con diversi anche appoggi politici

Spesso la pragmatica semplicità russa viene esaltata… ma secondo me in questo N1-L3 manca totalmente. Un razzo a 4 stadi, primo stadio con 30 motori (!!), fairing enorme (possibile intralcio per un pad abort secondo me), landing a due stadi, due eva di trasferimento di cui una impacciata dal dover trasportare anche il payload scientifico…

Insomma, a parte l’inaffidabilità di L1, mi sa che c’erano un bel po’ di cose che potevano andare storte, vedo ancora più difficoltà qui che nel già complicato programma statunitense. L3 ha il fascino di tutti i progetti ambiziosi non riusciti per i quali siamo naturalmente portati a parteggiare ma, per essere russo, è fin troppo barocco :smiley:

Anch’io sono rimasto colpito dalle dimensioni del fairing, che avranno imposto un tributo in termini di peso non indifferente.
Una delle tante criticità che emergono dallo schema proposto da Peppe (a proposito, grazie mille!, non l’avevo mai visto!) è la complessità della discesa del LK verso la superficie lunare. Il fatto poi che un unico cosmonauta dovesse gestire da solo tutto il carico di lavoro dalla discesa alla risalita mi lascia molto perplesso. E’ difficile pensare che con queste premesse avrebbero potuto sviluppare il programma al punto di installare sulla luna una postazione permanente…

E gli undockig come avvenivano?
Cioè il distacco da quell’incastro fatto a fori.
Si staccava tutto il pannello?

… E CON LO STRAORDINARIO VOLO DI BORMAN, LOVELL E ANDERS SULL’APOLLO 8 SI CONCLUSE LA GARA!!!

E’ vero, è però anche vero che i russi hanno un atteggiamento diverso da quello occidentale e sono abituati a gestire anche le missioni spaziali con una filosofia che potrebbe apparirci alquanto “barocca”…

Sicuramente la complicazione ed il peso dell’N1 hanno rappresentato un serio limite alla missione lunare sovietica, d’altra parte Korolev intendeva la combinazione N1-LOK-LK come transitoria, buona solo per realizzare uno o due sbarchi sulla Luna, giusto per vincere sugli americani. I piani più ambiziosi riguardavano l’utilizzo di versioni migliorate dell’N1 e veicoli decisamente più performanti come l’L3M (oggetto di un mio prossimo post).

L’undocking è quanto di più semplice potete immaginare: l’intera sezione contenente la sonda d’attracco si distaccava, tramite bulloni esplosivi, consentendo così il distacco dell’LK dall’LOK che perdendo la sezione di docking risparmiava anche peso nella fase di ritorno a terra. Se mi passate il paragone un pò come l’ape che lascia il pungiglione nella sua vittima…