purtroppo soffriamo della traslitterazione per gli anglofoni che spesso produce grossolani errori per noi.
sì ho guardato ma non si legge come lo leggeremmo noi. Personalmente non apprezzo in linea generale come scriviamo il cinese e il giapponese.
Un esempio banalissimo. La X di XIAOMI, che va letta SC ma per un parlante italiano è KS
La traslitterazione cinese attualmente in uso, ovvero PinYin, non è su base inglese ma è un sistema codificato creato da linguisti cinesi al fine di creare una corrispondenza precisa tra ogni suono cinese ed una lettera dell’alfabeto latino. A lettera corrisponde suono, che però, come in tutte le lingue, potrebbe differire dal suono nella nostra lingua madre.
Q non è K ma è Ci. Qiao = ciao
X non è Ics ma Sci. Xiao = sciao
Gli errori più comuni derivano proprio dal leggere “all’inglese” qualcosa che inglese non è.
Va bene, rimane che per un italiano ha scarso senso: converti una scrittura che non sai leggere con un’altra che ha corrispondenza suono-scrittura diversa lo stesso.
È colpa dell’italiano, ha davvero pochi suoni.
Difficile rappresentare i suoni cinesi con i fonemi italiani. Io all’inizio ho avuto molta difficoltà. Per me la svolta è stata quando ho sentito la spiegazione della pronuncia delle sillabe cinesi spiegate con i fonemi russi, che sono molto più simili a quelli cinesi dei fonemi italiani. Ok, l’ho potuto fare perché sapevo già altre lingue è vero. Ma con solo l’italiano non ci sono grafemi sufficienti per i fonemi cinesi.
Ora non ho niente a portata di mano, ma anche rappresentare la e di Chang’e con suoni italiani è impossibile. Appena posso cerco un video dove lo pronunciano chiaramente.
Per pronunciare le lingue in generale, la cosa migliore è fare caso alla trascrizione IPA (alfabeto fonetico internazionale) delle parole.
Il vantaggio è che così associ un nuovo suono ad un nuovo simbolo, e questo aiuta molto, soprattutto chi ha una “memoria visiva”: più facile apprendere un suono associato ad un segno piuttosto che un suono inafferrabilmente sospeso nell’aria!
concordo, è spesso “intuitiva”. Sì l’Italiano non aiuta (basti pensare alla “e” nasale inglese) ma proprio per questo lettere che in italiano hanno una pronuncia per me non sono il modo migliore per rappresentare suoni non corrispondenti.
Nel caso di lingue in caratteri non latini puoi scegliere due strade:
- una traslitterazione “universale” codificata che chiunque, conoscendo il codice, può pronunciare in modo corretto;
- una traslitterazione ad hoc per ogni singola lingua, basata sui suoni della lingua stessa. In questo caso avremmo diverse scritture per la stessa parola (e di conseguenza nel confrontarci con testi stranieri non saremmo più certi che si tratti dello stesso soggetto) al fine di rendere quella parola leggibile nei singoli paesi. Ad esempio ci troveremmo con Aiscia (IT), Aisha (EN), Aicha (FR), Aischa (DE). Sinceramente mi pare una soluzione impraticabile. La traslitterazione deve essere univoca basata su regole condivise e studiate nello specifico per quella lingua. Tieni anche conto del fatto che un suono presente in una lingua può non essere presente in un’altra: il suono cinese E citato da Gianmarco in italiano potrebbe essere rappresentato solo da una faccina che vomita e non da una lettera latina.
La scrittura è solo una convenzione. La pronuncia delle lettere latine stesse non è identica nelle diverse lingue? Possiamo contestare a Erdoğan di chiamarsi Erdo’an e non ErdoGan?
Sia Pinyin che IPA sono standard ISO. Pinyin è più sintetico e pratico se devi scrivere molto. IPA è più universale e dettagliato.
In Slovacchia è un incubo perché veramente usano il loro standard di fatto. Anche per l’inglese. Scrivono šou per show, sajt per site.
Anche in russo le parole straniere sono traslitterate usando la pronuncia tipica delle lettere cirilliche.
Per fare l’inverso su AstronautiNEWS.it usiamo lo standard ISO 9:1968. A parte la c che rappresenta la z, è molto vicino alla pronuncia italiana.
La traslitterazione è un incubo, iniziato per me con i nomi russi. All’inizio pensavo che la traslitterazione inglese fosse l’unica, tanti anni fa, poi ho scoperto che non era così e pronunciare i nomi russi così come li vedevo scritti non aveva senso.
La mia lista di voli spaziali prevede per i nomi russi la traslitterazione italiana, non quella inglese. Effettivamente la traslitterazione inglese è molto più semplice, mentre quella italiana prevede l’insermento di caratteri speciali. Fortuna che i caratteri sono spesso gli stessi per cui con un copia-incolla te la cavi. Il problema è quando fai copia incolla di nomi interi su supporti che non prevedono i caratteri speciali delle traslitterazioni, e ti ritrovi con i nomi storpiati.
Quanto all’inglese, con le sue lettere non pronunciate o che cambiano suono a seconda di dove metti le lettere. Ricordo che Asimov proponeva di modificare la lingua inglese.
Comunque è assurdo usare lettere al posto di altri suoni che non c’entranno nulla, come gli esempi sopra. Anch’io su youtube ho sentito dei cinesi pronunciare i loro nomi e vedere come erano scritti… tanto vale che mi faccio chiamare Mario Rossi e poi mi scrivo XYZ 123.
Oppure, se il nome ha un senso compiuto, facciamo come con gli indiani d’America: Toro Seduto, Cavallo Pazzo, invece dei loro fonemi originali, quindi la capula cinese la chiameremo Vascello Divino invece di Shenzou, e non sono nemmeno sicuro di aver scritto correttamente e nemmeno della traduzione corretta.
Però chiamare il presidente Abitudine Quasipiatta non suona affatto bene…
Nel nostro piccolo, per i nomi russi, abbiamo scelto di applicare uno standard, sia qui sul Forum che su AstronautiNews.
Non dirlo a me
Devo dire che, superato il periodo iniziale, i nostri @articolisti sono molto bravi.
L’italiano è sicuramente più regolare, ma è più colpevole di quanto ci piace ammettere.
Dovrebbe prendersela con mamma e papà.
Fortebraccio o Collina della Chiesa… Sembra di tornare al ventennio😁