Propulsore ionico NEXT supera le 30.000 ore di hot-fire test

La compagnia Aerojet ha annunciato oggi il superamento di 30.000 ore di hot-fire tests per il proprio innovativo propulsore ionico allo Xenon, costruito in collaborazione con il NASA Glenn Research Center di Cleveland in Ohio.

Sviluppato secondo il NASA Evolutionary Xenon Thruster (NEXT) Program, come evoluzione dei motori ionici attualmente utilizzati dalla sonda Dawn verso i protopianeti Ceres e Vesta, il nuovo propulsore verrà utilizzato in una serie di missioni spaziali esplorative, compresa la prima Flagship Technology Demonstrator (FTD-1) recentemente annunciata.

Con una piccola ma costante spinta distribuita su lunghi periodi di tempo la propulsione ionica può accelerare una sonda, a velocità di migliaia di km/h, utilizzando un decimo di propellente rispetto ad un motore chimico tradizionale.

Il GRC ha sviluppato il cuore del sistema cioè la camera di ionizzazione, mentre Aerojet si è occupata dell’acceleration assembly dove gli ioni di Xenon vengono accelerati fino a 40 Km/s.
Questa parte è composta da piastre da 20", separate tra loro da pochi millesimi di pollice e con oltre 25.000 fori ciascuna in cui passano gli ioni, devono rimanere perfettamente allineate pur operando a tensioni e temperature elevatissime.

Mike Patterson, Senior Propulsion Technologist presso il GRC, è sicuro che uno sviluppo potenziato di questa tecnologia verrà utilizzata nelle future missioni umane verso Marte ed Asteroidi, infatti il NEXT rientra già negli studi avanzati per l’esplorazione del pianeta rosso.

Fonte: www.aerojet.com

Accidenti che tecnologia.
Queste sono ricerche entusiasmanti che,a parte l’eleganza in se di un motore a ioni,appartengono a quel genere futuristico da cui ci si aspettano risultati applicativi eclatanti,risultati che stanno emergendo con prestazioni sempre migliori.

Un gran bel risultato!
Negli ultimi mesi si stanno facendo dei bei passi avanti nella “motoristica”, speriamo vadano tutte a buon fine queste ricerche, ce n’è bisogno

I motori a ioni hanno sempre impulso specifico molto elevato. Purtroppo però, per loro stessa natura, sono quelli che hanno la densità di spinta minore tra tutti i propulsori elettrici.

Purtroppo è così, ma per l’utilizzo in sonde automatiche possono risultare molto molto utili in termini di risparmio di peso

Ma anche in Europa non si scherza, eh? :slight_smile:

EADS aveva l’ottimo RIT-A (che per motivi politici e’ in pratica abbandonato in un cassetto), QinetiQ sta qualificando per BepiColombo il suo T6, e sta facendo volare con eccellenti risultati GOCE con i T5 a bordo.

M_D