Qual'è il problema con i dirigibili?

Dirigibili… mi sembra che non si sia affrontata a dovere una piccola argomentazione a riguardo…

Perché hanno fallito ?

Saltiamo subito il problema idrogeno, da tempo risolto grazia al (più pesante) elio. Una tragedia come quella dell’Hindenburg non è più possibile. I problemi sono altri. Rigido, semirigido o floscio, il dirigibile necessita in ogni caso di un volume assai ampio in relazione al carico da trasportare. I nuovi dirigibili, come ci insegnano i progetti allo studio (che mi risultano comunque in gran parte abbandonati), sono enormi per permettere un adeguato carico utile, in grado di competere con altre forme di trasporto. Beh, le dimensioni sono sempre state un grave problema per i dirigibili… Abbiamo assistito a cedimenti strutturali catastrofici (l’Akron, e forse anche l’Hindenburg), ed a tragici ‘atterramenti’ come per l’Italia. Il tutto ha un denominatore comune: le condizioni atmosferiche.
Troppa la superfice che un dirigibile espone alle intemperie, troppa la sensibilità al vento, alla pioggia, alle improvvise depressioni. Servono motori potenti per controbattere il tutto, e tanti. Oggi la tecnologia è molto più sofisticata di 70 anni fà ovviamente, ciò non toglie che sincronizzare un numero notevole di turboelica, peraltro con un aumento del numero (e del peso) direttamente proporzionale alle dimensioni del dirigibile, è una gara dura. Anche con sistemi di controllo sofisticatissimi è tutt’altro che facile ‘attraccare’ dove si vuole e quando si vuole in presenza anche di modestissime condizioni metereologiche avverse. L’Empire State Building aspetta ancora l’attracco del suo primo dirigibile alla torre, visto che tutti i tentativi negli anni 30 finirono nel più completo fallimento.Qualcuno dirà che si può ovviare creando dirigibili ‘a corpo portante’ nel vero senso della parola, e so che molti studi sono stati fatti a riguardo, tuttavia anche in questo caso vedo problemi irrisolvibili: non ho alcuna competenza ingegneristica come sapete, ma qualcuno mi deve spiegare perché finora tutti gli esperimenti a riguardo (ad esempio ho visto diverse prove con soggetti in scala nei canali satellitari) sono finiti in macroscopici fallimenti.

No, è un oggetto troppo dipendente dalle condizioni atmosferiche. Credito o meno, ancor oggi gli unici dirigibili di successo sono i piccoli ‘Goodyear’ che tutti conosciamo, peraltro direttamente discendenti dai dirigibili americani della marina nella seconda guerra mondiale, ottimi in qualità di ‘spotters’, e meglio ancora se saldamente legati alla nave sottostante…

Salute e Latinum per tutti !

I filmati sono imperdibili :smiley: . http://www.aeroscraft.com/Video.htm

A proposito di dirigibili, recentemente sono venuto in possesso di un volumetto a mio avviso fondamentale in materia: il Jane’s Pocket Book 7 “Airship Development” (scritto da Lord Ventry e E. Kolesnik) pubblicato nel 1976.

La cosa più interessante, e strabiliante, che vi ho trovato all’interno è stato il riferimento ad un “dirigibile rigido lifting body” Aereon 26, collaudato nel 1971, che sembra la versione più leggera dell’aria del Martin Marietta X24A.

L’Aereon inc. esiste ancora e produce (o almeno progetta) ancora aeronavi rigide, al seguente link è possibile reperire qualche informazione sullo strabiliante Aereon 26:

Oltre a vari aerei, sono stato pilota di dirigibile (e qui il caro amico Tripodi forse ricorderà un bel volo fatto insieme da Napoli a Roma su N2A...). Tra le altre cose fatte, sono stato il primo collaudatore di dirigibili europeo (con la CAA Britannica) di epoca recente (post anni 30, per capirci!). Ho partecipato al progetto e ho condotto il primo volo del dirigibile AD500 (poi Skyship).
Tryphon,mi piacerebbe conoscere il tuo parere e le tue valutazioni sull'argomento dibattuto in questo Topic.
Oltre a vari aerei, sono stato pilota di dirigibile (e qui il caro amico Tripodi forse ricorderà un bel volo fatto insieme da Napoli a Roma su N2A...). Tra le altre cose fatte, sono stato il primo collaudatore di dirigibili europeo (con la CAA Britannica) di epoca recente (post anni 30, per capirci!). Ho partecipato al progetto e ho condotto il primo volo del dirigibile AD500 (poi Skyship).
Tryphon,mi piacerebbe conoscere il tuo parere e le tue valutazioni sull'argomento dibattuto in questo Topic.

Caro Carmelo,
i problemi, specie se parliamo di grandi dirigibili per il trasporto cargo, sono molteplici:

  1. Di engineering: strutturali, dei sistemi di bordo, del flight control.
  2. Operativi.
    E’ soprattutto la parte operativa che ha impedito uno sviluppo dei grandi dirigibili nell’era moderna.
    Prendiamo ad esempio un dirigibile cargo. Io ho contribuito al programma Lockheed P.116, un cargo con carico utile di 500 tonnellate, sfortunatamente cancellato dopo alcuni anni di lavoro. Altri progetti simili si sono arenati: basti citare il CargoLifter tedesco (a cui partecipavano molti miei amici).
    Il problema principale è il cosiddetto “Ground Handling” e, in particolare, l’attracco, il carico e lo scarico di container. Si sono proposti vari metodi per consntire uno scambio di pallets RO-RO, ma quasi tutti richiedono una enorme infrastruttura a terra: basti pensare alle dimensioni e alla complessità di una piattaforma girevole (la Turntable, ipotizzata da quasi tutti i dirigibili proposti) che possa ospitare un aeronave delle dimensioni di una portaerei! Il dirigibile, va ricordato, necessita di avere la prua puntata controvento durante la permanenza a terra (o in hovering).
    Il mio amico Professor Edwin Mowforth propose già nei primi anni 70 un sistema (da lui brevettato) di carico-scarico attuato con il dirigibile in volo a punto fisso (Airfloat Transport, che avrei dovuto pilotare io durante i collaudi), poi riproposto da lui anche per il già citato Cargolifter. Ma anche in questo caso si richiede una infrastruttura notevole, con banchi di sensori aria installati nella ampia zona di carico-scarico merci, per consentire al dirigibile di controbilanciare le spinte causate da variazioni del vento e da correnti termiche nella zona di hovering.
    Queste infrastrutture necessarie (oltre agli hangar enormi richiesti per la fabbricazione e la manutanzione delle aeronavi) fanno sì che venga a mancare uno dei vantaggi principali attribuiti ai dirigibili: quello di potere operare da zone non preparate.
    La soluzione, a mio avviso, è quella che sviluppai per la ThermoSkyships inglese e che è stata poi adottata anche da Lockheed per il progetto, purtroppo cancellato, del P.116: usare dirigibili solo parzialmente galleggianti (partially buoyant): in modo che, una volta a terra, essendo più pesanti dell’aria, essi possano essere gestiti, caricati e scaricati senza necessitare di turntable, piloni o altri sistemi di ancoraggio. Con la ThermoSkyships, sviluppai un sistema per il controllo della portanza statica, che consentiva all’aeronave di decollare in equilibrio statico o con una breve corsa di decollo, quando si trovava ad essere non completamente “buoyant”. Tra l’altro poi, un dirigibile parzialmente “buoyant” ha anche una superiore efficienza, che consente all’aeronave una maggiore velocità di crociera e un minore consumo di carburante. Questo, ovviamente, a scapito della possibilità di entrare in hovering durante qualunque fase dell’inviluppo di volo.
A proposito di dirigibili, recentemente sono venuto in possesso di un volumetto a mio avviso fondamentale in materia: il Jane's Pocket Book 7 "Airship Development" (scritto da Lord Ventry e E. Kolesnik) pubblicato nel 1976.

Lord Ventry ho avuto il piacere di conoscerlo, proprio in quegli anni. Lavoravo al prototipo dell’AD500 in uno dei due giganteschi hangar di Cardington.

Tryphon,ti ringrazio molto per la tua importante testimonianza.Dunque,se ho capito bene confermi le critiche mosse da Albyz

quanti di quei dirigibili illustrati sopra possono stazionare contemporaneamente? pur grande che sia posso presupporre non più di 2-3 contemporaneamente… per questo vedo difficile una grossa diffusione, lo stesso carico posizionato su un treno occupa infinitamente meno spazio… e al giorno d’oggi lo spazio costa, soprattutto se in zone densamente abitate…
Poi per una società che gestisce alcuni di questi dirigibili ha bisogno di hangar e zone in cui effettuare la manutenzione e possibilmente di non lasciarli costantemente all’aperto e alle intemperie… e lo spazio necessario si moltiplica…

Quello che penso sia un fattore limitante, oltre al rischi iniziale come esposto da archipeppe, probabilmente sono le dimensioni, per poterli far randere probabilmente per una azienda servono delle flotte, ma il problema è lo spazio, soprattutto da noi negli aeroporti è difficilissimo allargarli essendo quasi tutti a ridosso di centri abitati, e un solo affare come quelli sopra illustrati penso sia in grado di bloccare un aeroporto come malpensa se non avesse spazi e sentieri di discesa dedicati. Figuriamoci poi la gestione di un'intera flotta che significa mooolto spazio per piazzole, hangar... insomma vedo molto critica la questione spazio in rapporto ad esempio al peso trasportato ad esempio da un grosso aereo cargo o da una semplice nave porta-container... sono veramente enormi... non so se si possa riuscire a gestirli in maniera utile per il trasporto cargo...
Ritieni che varrebbe la pena di investire anche in termini di grandi infrastrutture sui dirigibili da trasporto? E per "partially buoyant" intendi sostanzialmente un dirigibile-idrovolante? in grado di ammarare ed attraccare come una nave? (qualcosa di simile a quello della foto allegata).Potrebbe essere questa la soluzione? P.S. che ne pensi dei modelli (e della soluzione di atterraggio) proposti in questi filmati?http://www.aeroscraft.com/Video.htm
Tryphon,ti ringrazio molto per la tua importante testimonianza.Dunque,se ho capito bene confermi le critiche mosse da Albyz
quanti di quei dirigibili illustrati sopra possono stazionare contemporaneamente? pur grande che sia posso presupporre non più di 2-3 contemporaneamente... per questo vedo difficile una grossa diffusione, lo stesso carico posizionato su un treno occupa infinitamente meno spazio... e al giorno d'oggi lo spazio costa, soprattutto se in zone densamente abitate... Poi per una società che gestisce alcuni di questi dirigibili ha bisogno di hangar e zone in cui effettuare la manutenzione e possibilmente di non lasciarli costantemente all'aperto e alle intemperie... e lo spazio necessario si moltiplica...
Quello che penso sia un fattore limitante, oltre al rischi iniziale come esposto da archipeppe, probabilmente sono le dimensioni, per poterli far randere probabilmente per una azienda servono delle flotte, ma il problema è lo spazio, soprattutto da noi negli aeroporti è difficilissimo allargarli essendo quasi tutti a ridosso di centri abitati, e un solo affare come quelli sopra illustrati penso sia in grado di bloccare un aeroporto come malpensa se non avesse spazi e sentieri di discesa dedicati. Figuriamoci poi la gestione di un'intera flotta che significa mooolto spazio per piazzole, hangar... insomma vedo molto critica la questione spazio in rapporto ad esempio al peso trasportato ad esempio da un grosso aereo cargo o da una semplice nave porta-container... sono veramente enormi... non so se si possa riuscire a gestirli in maniera utile per il trasporto cargo...
Ritieni che varrebbe la pena di investire anche in termini di grandi infrastrutture sui dirigibili da trasporto? E per "partially buoyant" intendi sostanzialmente un dirigibile-idrovolante? in grado di ammarare ed attraccare come una nave? (qualcosa di simile a quello della foto allegata).Potrebbe essere questa la soluzione? P.S. che ne pensi dei modelli (e della soluzione di atterraggio) proposti in questi filmati?http://www.aeroscraft.com/Video.htm

Inizio dall’ultima domanda: partially buoyant: si riferisce alla galleggiabilità nell’aria, non sull’acqua. Buoyant è il dirigibile in equilibrio statico: se arresti i motori non scende e non sale.
Il dirigibile con carrello a cuscino d’aria e`interessante: l’idea fu sviluppata da una ditta inglese, la ATA, per il dirigibile da trasporto passeggeri ATA100 (100 passeggeri, appunto). Della ditta ATA ero socio fondatore anche io (anche se l’idea del carrello-hovercraft non venne a me…).
Per i problemi logistici, è vero che lo spazio è un problema enorme, ma ancora di più è gestire il carico e lo scarico delle merci. Ovviamente il dirigibile non può essere scaricato completamente, acquistando portanza statica. Il carico-scarico va fatto con un sistema RO-RO: Roll-on, Roll-off. Questo comporta l’avere il dirigibile ancorato a una piattaforma ruotante, per permettere ad esso di posizionarsi sempre controvento. Prova ad immaginarti la portaerei Enterprise su una piattaforma girevole…
Il dirigibile idrovolante è un’idea storica: così furono i primi Zeppelin, con l’hangar che galleggiava sul lago di Costanza e si poneva da solo controvento (o sottovento): non è però un’idea pratica per lo scarico e il carico delle merci.
Ciao,
Giovanni

Il discorso si fa sempre più interessante.Quanto dovrebbe essere grande un dirigibile per poter utilizzare in modo ottimale la piattaforma rotante? A proposito,si potrebbe vedere un concept o una foto di queste piattaforme girevoli? Circa il dirigibile-idrovolante,una volta ammarato c’è un motivo particolare per cui non potrebbe ormeggiarsi alla banchina e scaricare come una qualunque portacontainer? Che ne pensi del sistema di atterraggio del “aerocraft” nel link che ti ho postato? http://www.aeroscraft.com/Video.htm Quante domande,vero? :wink: