Radiazioni eccessive nel viaggio per Marte

E’ chiaro che Orion non potrà mai essere utilizzata per un volo oltre l’orbita bassa senza una dovuta struttura di protezione o verso target che comportino voli di breve durata nei periodi in cui il Sole è in quiete, come fu per le Apollo.
Ritengo che il broblema delle radiazioni sia un problema tecnicoche verrà affrontato e risolto nel momento in cui si avvierà un programma di seria esplorazione del Sistema Solare.
Il volo verso Marte sarà preceduto da voli di prova per acquisire esperienza e conoscenza. Per questo ritengo che una piattaforma lagrangiana o in orbita solare possa emulare efficacemente l’astronave marziana. Non dimentichiamoci poi che Marte non mi risulta abbia schermature natirali, pertanto il rischio radiazioni è presente anche sulla sua superficie.
Credo che il rischio da radiazioni sia enfatizzato da coloro che sostengono che oggi non si può (deve) fare. Ma è un problema tecnico e come tale non è insormontabile.

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Certo che non è insormontabile.
Sicuramente nei prossimi anni saranno disponibili nuovi materiali e sistemi di protezione efficaci.
Bisognerà prima farsi le ossa,e credo che questo richiederà alcuni decenni,specie con il previsto rateo di missioni (per questo un ritorno sulla luna mi pare un passaggio obbligato e propedeutico per passi futuri).
Poi tutto dipende da volontà politica e finanziamenti.
Con finanziamenti e priorità stile progetto Apollo,su Marte ci si potrebbe arrivare entro un decennio o poco più…ma non esistono nè gli uni nè l’altra.

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Meh, concordo solo a metà. Che i problemi meramente tecnici siano sempre risolvibili lo trovo francamente falso, anche solo in ambito astronautico ci sono una marea di soluzioni che sono teoricamente possibili ma che non possiamo sviluppare perché non possediamo la tecnologia e/o i materiali adeguati né sappiamo se mai li possiederemo.

Ci sono detrattori dell’esplorazione umana del sistema solare? Sicuramente si, ed enfatizzano questo problema cosi come ne enfatizzano molti altri. Ma il problema radiazioni esiste, ed al momento NON abbiamo soluzioni. Certo, con finanziamenti illimitati e senza stringenti vincoli di tempo potremmo superare il problema, ma a quelle condizioni arriviamo anche su Europa, volendo. Non dico che Marte sia fuori dalla nostra portata, ma è un obiettivo ancora lontano e proprio per questo dovremmo cominciare da subito a percorrere la strada che ci porterà lì. Sarà una missione lunga, per la prima volta lontani dal sistema Terra-Luna, con auspicabili prospettive di semipermanenza sulla superficie di un altro pianeta…la nostra esperienza finora è risibile.

Ne abbiamo parlato qui un fantastilione di volte circa, e le radiazioni dell’ambiente spaziale sono state oggetto del mio intervento ad Astronauticon. I punti salienti sono questi:

  • l’atmosfera ci protegge dalle radiazioni spaziali
  • il danno da radiazione spaziale è cumulativo, e non facilmente modellabile, le variabili sono davvero molte e fonti diverse riportano dati anche radicalmente differenti
  • la dose in orbita bassa è ridotta, in quanto il campo magnetico del pianeta ci protegge da molti raggi cosmici
  • il Sole è pericoloso per i raggi X duri emessi durante i flares; ma in realtà ci sono meno raggi cosmici durante i periodi di alta attività solare, in quanto anche il campo magnetico solare fa da scudo per i raggi galattici
  • la dose assorbita in un viaggio marziano dipende molto dal profilo di missione, e comunque non è ordini di grandezza superiore ad un anno sulla ISS
  • al momento non si conoscono sistemi di schermatura realizzabili, anche se le ricerche continuano. Le schermature magnetiche sono promettenti, ma pesi e fabbisogno di energia le rendono inattuabili con i mezzi attuali (servono navicelle di decine/centinaia di tonnellate con generazione elettrica di megawatt, e sistemi criogenici per i magneti superconduttori, al momento non fattibili)
    Ci sta lavorando, fra altri, il prof. Battiston, presidente dell’ASI, con un team che coinvolge diversi enti ed università. In rete trovate il sito del progetto (SRS2) http://www.sr2s.eu/
    http://www.media.inaf.it/2014/02/01/uno-scudo-magnetico-per-gli-astronauti/
    http://www.festivalscienza.it/site/home/programma-2014/giorno-per-giorno/27-ottobre/scudi-magnetici-per-viaggi-interplanetari.html

Poi… sull’opportunità di andare su Marte anzichè perseguire altri obiettivi, non mi pronuncio.

Allora hanno ragione i detrattori di Orion a dire che è tutto fumo negli occchi per smistare un poco di soldi pubblici verso le imprese private?
Orion non deve proprio volare là dove non si può?
Certo, una setimana o giù di lì è accettabile, però si parla di missioni molto più lunghe.
Ok, non sono uno del mestiere, non ho una laurea in tasca, ma i conti non mi tornano. Devo pensare che alla NASA & C. sono impazziti. Dove sbaglio?

Secondo me non sbagli, però la gente comune vuole Marte, l’interesse sul pianeta rosso é accesissimo fin dai tempi di Schiapparelli.
L’interesse popolare non é “acqua”. E la NASA é un’azienda che vive di fondi pubblici.
Perciò i suoi amministratori non vengono a dirti “Orion serve per fare giretti qua intorno di pochi giorni”, ma ti prospettano degli scenari entusiasmanti. E’ marketing.
Io ricordo ancora quando, all’inizio dell’era Shuttle, qualcuno prospettava di arrivare sulla Luna con quello spazioplano, bastava aggiungere dei serbatoi e dei vettori.
Una sola cosa mi farebbe credere di poter vedere l’uomo su Marte prima della fine della mia vita: la realizzazione di un bel reattore a fusione “portatile”, funzionante.

Quando la gente scoprirà che Orion non serve a nulla però s’incazzerà di brutto e ci dirà: lo dicevamo che erano soldi buttati.
Questo è peggio dei lunacomplottisti.
Tuttavia la storia dell’astronautica è piena di limiti tecnicamente insormontabili. Ad elencarli tutti ci facccio un’enciplopedia.
L’unico vero limite è la velocità della luce, ma ho ancora i piedi che poggiano sulla superficie terrestre.

Altra carne al fuoco:

http://www.thespacereview.com/article/2749/1

Alla “gente comune” di Marte (ed in generale dello spazio) non importa propio nulla (o nel migliore dei casi molto poco).
La faccenda di Marte come destinazione finale di Orion è politica.
L’amministrazione Obama ha cancellato il progetto Constellation ed il ritorno sulla luna, ma con suo grande disappunto ha visto rientrare dalla finestra ad opera del Congresso (spinto da motivi di posti di lavoro e di bacino elettorale) gran parte dell’architettura del defunto Constellation: la capsula Orion ed il vettore Heavy lift (ora SLS)…
Pur di non tornare sui propi passi,dichiarando una completa sconfitta,l’amministrazione ha escluso la luna come meta più logica per Orion ed SLS,dichiarando come obiettivo finale un fantomatico sbarco su Marte in un futuro lontano (gli anni 30 del XXI secolo).
Come,con quali fondi,con quale programmazione,con quale architettura,non è dato sapere (anche perchè non esistono).
Nel frattempo l’unica missione programmata (ma non finanziata,e per altro ancora poco definita) è quella alla volta del frammento di asteroide catturato (anche quì parliamo di una data lontana,realisticamente la metà degli anni 20).
Il desiderio neanche tanto nascosto della Casa Bianca nel suo braccio di ferro col Congresso,è che alla fine quest’ultimo cancelli definitivamente Orion eSLS.
Tutto quì,è politica,stop.
Alla fine,o la nuova capsula della NASA ed il super vettore saranno davvero cancellati (come spera Obama) o la nuova amministrazione ed il Congresso deciderà di usarli nell’unico modo logico,come parte di un architettura per il ritorno sulla luna in collaborazione con altri Paesi,e con i privati.
Marte non c’è;è una falsa meta.

Rimane aperta la strada della competizione, che si potrebbe riaccendere. Se un paese come la Cina o l’Unione Sovietica volessero trasmettere all’opinione pubblica mondiale l’immagine d nazioni all’avanguardia tecnologica, cosa che ripaga indirettamente, potrebbero ricorrere a questa leva. E non so se gli americani se ne starebbero a guardare…

Carmelo, il punto di vista che hai riportato non sembra lasciare molto spazio alle illusioni ma temo, in buona sostanza, che sia quanto di più vicino al reale stato delle cose.

I Cinesi hanno mandato un robot sulla luna,e gli Americani sono rimasti del tutto indifferenti.
I Russi,dubito molto abbiano il denaro sufficente per puntare alla luna…figurarsi a Marte.
La guerra fredda con la relativa competizione spaziale è un capitolo molto lontano.
Io non punterei sulla ripresa di una “corsa allo spazio” ( che in ogni caso dubito avrebbe come obiettivo Marte).

Vedremo.
Certo non vedo lo sbarco sul pianeta rosso come imminente; resta da scoprire cosa faranno e cosa sarà di Orion e SLS.
Ma la partita è politica,

Punto di vista rispettabile ma del tutto anacronistico… Nel 2015 non ha senso sperare in una competizione tra nazioni per raggiungere dei risultati nelle conquiste spaziali. considerando poi una missione altamente impegnativa come quella di marte l’ unica speranza è una cooperazione tra le nazioni. È impensabile che una sola nazione si sobbarchi uno sforzo simile. Come minimo dovrebbero mettersi assieme nasa esa Russia e Giappone, poi cina e india non guasterebbero… Qua ci vuole veramente una barca di soldi.

Oppure trovare un modo di monetizzare l’impresa per guadagnare soldi. E’ quella la parte difficile.

Anche lì, la tecnologia che renda profittevole (spendo un dollaro per guadagnarne almeno tre) lo sfruttamento delle risorse lunari o degli asteroidi,ancora non c’è.
Per tornare alla pagina facebook che hai segnalato,noi oggi siamo alla fase in cui l’Occidente iniziava a sviluppare quelle tecniche di navigazione e quella tecnologia navale che avrebbe consentito un giorno a Vasco Da Gama di raggiungere le Indie iniziando un collegamento stabile.
Secondo me,la grande sfida è propio questa,e per il momento è in LEO e nel sistema terra-luna.
Puntare gli sforzi per compiere un paio di viaggi (forse solo uno) a “Calcutta” in realtà non ci porta molto lontano.

Verissimo. E la NASA non ci sta lavorando, con Orion ed SLS.

Secondo me,la grande sfida è propio questa,e per il momento è in LEO e nel sistema terra-luna.

Certo, sono d’accordo.

Piccola nota: no, credo che un valore vicino all’uno (ovvero un dollaro ricavato per ogni dollaro speso) possa essere estremamente desiderabile. E’ come funziona Amazon. Quando i ricavi sono nell’ordine di decine di miliardi di dollari, anche soli pochi punti percentuali di profitti sono ricchezze immense.

Mi trovo d’accordo con Carmelo.
Tuttavia Orion ed SLS sono la chiave indispensabile verso qualsiasi altra meta che non sia l’orbita bassa, perchè al momento veicoli che ci portino fuori non ce ne sono.
Orion è un investimento per il futuro, qualsiasi esso sia.
Obama è stato notoriamente contro lo spazio, ma lui ha governato gli USA in un momento di profonda crisi dove i fondi pubblici gli servivano per altre attività e la NASA è agli ultimi posti in questi frangenti. Appartiene probabilmente a quella schiera di persone che preferiscono l’esplorazione robotizzata a quella umana.
Poi ovviamente ci sono i giochi politici.
Tornando al discorso iniziale, sono più i giochi politici che quelli tecnici i veri ostacoli insormontabili dell’astronautica, dal momento che sono i politici a decidere destinazione e quantità dei finanziamenti.
Il mio pensiero in merito lo conoscete già.

Affermazione assolutamente discutibile, direi anzi molto difficile da dimostrare.

Obama è stato notoriamente contro lo spazio,

Assolutamente no, anzi ha avuto il coraggio di intraprendere una strada nuova, anche mettendosi contro molte persone. I risultati arriveranno, ma purtroppo penso pochi se ne ricorderanno. Certo avrebbe potuto essere piu’ incisivo.

Si giustissimo,io ho fatto solo un esempio.
Se avessi scritto “spendo un dollaro per guadagnarne almeno cinquemila” (che poi questo è più o meno l’ordine di grandezza,come ricorda manoweb) sarebbe emerso ancora di più quanto siamo lontani dal rendere profittevole la conquista dello spazio.
Io credo che ci arriveremo,ma siamo ancora molto lontani.
Spero di vivere abbastanza per vedere un veicolo spaziale che mantenga le promesse di sostenibilità economica fatte a suo tempo dallo Space Shuttle.

Chissà,per assurdo avrebbe dovuto puntare sui privati anche per tornare sulla luna (due step per i Cots,uno per il LEO,uno oltre il LEO).
Ma come in altri lidi ci ha ricordato il buon Archipeppe,quando Obama lanciò il programma non si poteva forse immaginare i promettenti risultati che i privati avrebbero raggiunto.
In ogni caso ora Orion e SLS ci sono,sarebbe dunque il caso lasciar perdere assurdi e controproducenti bracci di ferro,e pensare una vision realistica ed integrata a livello internazionale.
Obiettivi realistici (la luna),coinvolgimento di ESA (si spera anche della Russia) e dei privati per realizzare gli altri elementi del sistema.