Radiazioni eccessive nel viaggio per Marte

Quello che non si capisce dallo studio è se gli effetti sono reversibili…
Tu andresti come astronauta sul Gateway per 6 mesi, dopo aver letto questo paper?

Ancora non ho letto il paper, ma le radiazioni da neutroni su Marte non sono le stesse di quelle sulla ISS? :thinking:

Eh no, sulla ISS si è ancora protetti dal campo magnetico terrestre.

EDIT: ah ok, i neutroni non sono carichi giustamente. Però la Terra dovrebbe schermarne la metà!

EDIT 2 : ho cercato un po’ in rete. I neutroni decadono mediamente in 10 minuti. Ne vengono liberati quando i raggi cosmici colpiscono l’atmosfera, quindi contrariamente a quanto ho detto frettolosamente prima, è probabile che si sia soggetti ai neutroni più sulla ISS che in viaggio verso Marte (dove non ci sono sorgenti vicine di neutroni).

https://lucadifino.wordpress.com/2011/02/22/altea-8-il-campo-magnetico-terrestre/
https://en.wikipedia.org/wiki/Free_neutron_decay

@Mark_Watney aveva segnalato lo stesso studio qui:

Propongo di unire le discussione (mi auto-segnalo)

Credo di no. I GCR sono più che altro protoni o nuclei, quindi cariche positive. I neutroni sono radiazioni secondarie, ovvero un prodotto dell’impatto dei GCR con la struttura delle navicelle, che si diffondono all’interno della navicella stessa.

In LEO hai molti meno GCR, e quindi ci sono meno neutroni di radiazione secondaria dentro la ISS rispetto al Lunar Gateway o ad una navicella in viaggio verso Marte.

La radiazione secondaria porta con sé tutta una serie di problemi, anche pari a quella dei GCR stessi. È il motivo di uno dei commenti all’articolo: lo studio dell’effetto dei neutroni è importante, ma non è tutto

Molto interessante. Mi verrebbe da pensare che i neutroni provenienti dalla struttura di uno spacecraft siano molti meno di quelli che provengono dall’atmosfera terrestre, semplicemente perché è molto più grande. Però certo, ci sono meno GCR (galactic cosmic ray). Spero di avere il tempo di approfondire la cosa!

Bisogna considerare la loro direzione e la loro energia. Quelli generati da l’impatto dei GCR sull’atmosfera terrestre, poi devono ancora passare attraverso la struttura della ISS.

Tra l’altro i neutroni risultanti dall’impatto andranno più o meno nella stessa direzione dei GCR stessi, di sicuro non tornano verso l’alto (dopo un impatto nell’atmosfera). O meglio: quei pochi che tornano verso l’alto molto probabilmente sono piuttosto lenti e quindi non riescono a penetrare la ISS.

Per quel che riguarda la radiazione secondaria vs quella primaria, il problema è che le radiazioni ad altissima energia hanno effetto quasi nullo sul corpo umano, perché gli passano attraverso senza fare troppi danni. La radiazione secondaria invece, visto che proviene dall’impatto dei GCR con una struttura piuttosto spessa, ha un’energia molto più bassa (vuoi che le particelle vengano dal nucleo impattante o dalla struttura stessa). E quindi i protoni e neutroni risultanti invece di passare attraverso il corpo umano si fermano all’interno, cosa che fa molti più danni

2 Mi Piace

Sarebbe interessante seguire l’esito dei test dei giubbotti AstroRad.

1 Mi Piace

Sapremo già i primi dati durante la missione Artemis 1.
Quindi tardo 2020, primo 2021.