Raffaello permanentemente agganciato alla ISS dopo STS-133

E’ stata approvata ufficialmente la decisione di lasciare permanentemente sulla ISS uno dei tre moduli logistici MPLM costruiti in Italia e ceduti alla NASA tramite accordi bilaterali ASI-NASA, altrimenti destinati alla fine della loro vita operativa con il termine del programma Shuttle.
L’ultimo interrogativo che manteneva incerta la decisione di lasciare definitivamente Raffaello sulla ISS era legato alla necessità di trovare dove guadagnare i kg mancanti per poter trasportare tutto quanto previsto da questa missione.
Il payload, ridefinito a seguito dell’approvazione della missione STS-134 per il trasporto di AMS, è infatti composto dal PLM (la ridenominazione della versione permanente dell’MPLM) e dal suo carico e dalla ELC-4 (Express Logistic Carrier) che ospiterà una serie di componenti di ricambio per la ISS.
Sarà probabilmente l’ultima missione del programma shuttle a volare (STS-134 è quasi certamente destinata a sopravanzare questa missione), e per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati, tra i quali appunto l’aggancio permanente alla ISS del PLM, è stato necessario applicare alcune misure straordinarie, possibili solo per l’unicità della missione e precedentemente valutate.
I cambiamenti approvati consistono nella riduzione dell’equipaggio, e relativo aumento del carico di lavoro per i rimanenti, da 6 a 5 persone, aggancio alla ISS nel FD4 e programmazione di un’unica EVA eventualmente posticipabile e che non richieda operazioni con il braccio robotico che interessino più di una persona.
La diminuzione dell’equipaggio di un membro porta ad un guadagno in payload di quasi 400kg, le ulteriori misure, accettate ma da approvare definitivamente la prossima settimana consistono nel rimuovere un set di serbatoi criogenici dalla navetta, la rimozione di un serbatoio di azoto, l’accorciamento della missione di 2 giorni e alcune modifiche minori sulla navetta, quali la rimozione di alcuni cablaggi e un argano per la chiusura della stiva.
Altre modifiche potranno essere effettuate ai SRB della missione non dovendo essere volabili successivamente per il termine del programma, cercando quindi di eliminare tutti quegli accorgimenti che comportano un aumento di peso ma che ne permetterebbero solitamente il riutilizzo, ovvero i sistemi di preservazione all’impatto con l’oceano e quelli di preservazione in acqua.
In tutto si dovrebbero raggiungere i 1360kg circa di payload guadagnato, quanto basta per ottenere l’intero inviluppo richiesto dalla missione.

E` già stato deciso dove agganciarlo?

Paolo Amoroso

Presumo di si… ma non mi pare sia ancora stato reso pubblico… ad occhio direi ad uno dei due portelli liberi di Harmony (probabilmente il nadir per lasciare libero lo spazio per HTV), non credo ci siano altre possibilità…

Davvero una bellissima notizia1 Questo permetterà di avere più spazio a disposizione e poterlo utilizzare secondo le necessità. Da quel che mi è sermbrato di capire, il suo utilizzo sarà da “magazzino”.
Per la sua collocazione, più che Harmony, penso che sarebbe più appropriato su uno dei portelli laterali del NODO 3.

Sono tutti inutilizzabili per interferenze esterne.

Cosa può causare interferenze? Quello Nadir sarà utilizzato per il PMA 3, uno per la Cupola e gli altri sono tutti liberi.
Ad esclusione di quello che “guarda” verso i moduli Russi, gli altri due possono essere utilizzati senza alcun problema.
Non andrebbe ad interferire ne con le ali di pannelli solari, ne con quelle dei radiatori. :ok_hand:

Francamente non ci speravo proprio: questa è una grandissima notizia! :clap: :clap: :clap:

Credo (ma chiedo conferma agli utenti più esperti) che le interferenze di cui sopra siano dovute ad eventuali Soyuz attraccate nelle vicinanze…

Secondo il sistema di riferimento della ISS:

  • nadir: Cupola
  • zenit: Interferenza con struttura del truss e con il sistema di comunicazione in banda Ku (c’è l’antenna orientabile sopra)
  • port: Interferenza con radiatori
  • anteriore: Interferenza con le strutture di sostegno del S0
  • posteriore: Interferenza con i moduli Russi

Io non ne conosco altri…

P.S.
Il PMA3 sarà sul nadir di Unity non di Tranquility.

Quindi il modulo dovrà essere modificato per adattarlo al maggiore periodo di permanenza in orbita. Verrà riportato in Italia per questo?
Inoltre, data la peculiarità del modulo, ovvero di essere stato adattato, saranno previste delle misure di sicurezza particolari?

Il modulo è già in fase di modifica al KSC, non tornerà in Italia, per la seconda domanda non ti saprei rispondere ma credo che qualche sistema, soprattutto quelli di sicurezza, vengano modificati.

Grandissima notizia :beer: :clap: :clap:

Wow! Alla fine l’hanno approvato! Per lo meno la smetteranno di lasciare spazzatura in giro per Columbus e gli altri moduli, visto che avranno a disposizione un intero bidone spaziale! :stuck_out_tongue_winking_eye:

No no, riempiranno ANCHE questo di cianfrusaglie :smiley:

Perchè i nodi sono stati realizzati con porte anche in posizioni non utilizzabili?
Il design dei singoli moduli è stato finalizzato prima del design della stazione?

Il problema è che la configurazione della stazione è cambiata molto nel tempo, e molti cambiamenti/tagli sono stati fatti dopo che i design di alcuni moduli erano già congelati. Basti pensare al fatto che hanno dovuto spostare nodo 3…

Veramente una grande notizia! :clap: :beer: :clap: :beer:

Quindi al completamento della iss avremo in orbita:

due nodi
il columbus
il PML Raffaello
la Cupola (ha un nome?)
e ogni tanto un ATV

il tutto MADE IN ITALY

Ciao

Ci piace dire così, ma per ATV e Columbus la paternità è di qualcun altro :wink:

Chiaramente mi riferivo alla parte pressurizzata.

Tra l’altro se avessimo una stazione spaziale italiana costruita “solo” da i due nodi il columbus i tre MPLM la cupola e servita di tanto in tanto da ATV, penso che mi potrei accontentare.

Ovviamente mancherebbero moltissimi tasselli (infrastrutture di terra, pannelli solari, trasporto equipaggio ecc.)

Ciao