Razzi riutilizzabili

Un piccolo elenco di aziende che stanno costruendo razzi riutilizzabili, con i loro progressi. Includo solo razzi che sono programmati per essere orbitali in futuro.

Operativi

  • SpaceX
    • Falcon 9
    • Falcon Heavy

Test di recupero effettuati

  • SpaceX
    • Starship, riutilizzo del primo stadio dopo un volo suborbitale
  • LandSpace
    • Zhuque-3, recupero del primo stadio dopo un volo suborbitale, voli orbitali regolari
  • SAST
    • Lunga Marcia 12a, voli orbitali regolari, utilizza Longxing-2, recupero del primo stadio dopo un volo suborbitale
  • Deep Blue Aerospace
    • Nebula-2, debutto nel 2025, Nebula-1 ha recuperato del primo stadio dopo un volo suborbitale
  • Space Epoch
    • Yuanxingzhe-1, recupero in mare dopo un volo suborbitale
  • RocketLab
    • Electron, recupero in elicottero al volo dopo un volo orbitale
  • Blue Origin
    • New Glenn, recupero fallito al primo tentativo, volo orbitale
  • Honda
    • Razzo senza nome, recupero effettuato con successo

Altri in programma

  • ESA, Ariane NEXT
  • Space Pioneer, Tianlong-3
10 Mi Piace

Aggiungerei anche la HONDA. Potete trovare su Youtube il video del lancio del 17 giugno.

3 Mi Piace

Metterei anche il Falcon Heavy tra gli operativi, in fondo e’ un veicolo diverso con prestazioni diverse da F9.

Un recupero del booster centrale liscio con riuso ancora non c’e’ stato? Mi ricordo quello atterrato e poi perso in mare per il maltempo.

2 Mi Piace

Questo non e’ proprio un razzo, e’ un progetto concreto basato su un approccio diverso, i prototipi hanno gia’ volato, ha un utilizzo prevalentemente militare ma si ipotizza di utilizzarlo anche come lanciatore riutilizzabile mediante l’aggiunta di un secondo stadio spendibile.

Al contrario che per altre architetture di missione qui lo spazioplano e’ il primo stadio. Non e’ un approccio del tutto inedito, intendiamoci. Si era gia’ parlato di veicoli simili, con refueling e/o reloxing in volo prima della fase con propulsione a razzo. Che usi gli aerospike e’ un altro revival di un concetto vintage che sembrava perso nel tempo.

Le date previste sono vicinissime, relativamente parlando. Forse non se n’e’ parlato tanto perche’ e’ prevalentemente militare. Pero’ pare ad uno stadio molto avanzato.

Poi sposa il concetto della guerra moderna e dell’era dei droni che il pilota e l’equipaggio sono solo un peso che impone vincoli pesanti sull’architettura di missione. Ma qui ci interessa piu’ i il suo eventuale utilizzo come lanciatore.

Date un occhiata perche’ e’ veramente interessante e veramente europeo.

https://thenextweb.com/news/germany-commissions-polaris-hypersonic-spaceplane

https://europeanspaceflight.com/polaris-spaceplanes-prepares-for-key-in-flight-refuelling-milestone/#:~:text=Flight%20Refuelling%20Milestone-,POLARIS%20Spaceplanes%20Prepares%20for%20Key%20In-Flight%20Refuelling%20Milestone,boost%20its%20maximum%20payload%20capacity.

2 Mi Piace

Rissumo il concetto non nuovo, era gia’ stato proposto qualcosa di simile molto tempo fa:

  • l’aereorazzo ha normali motori aereonautici e decolla da una normale pista

  • una volta in volo e in posizione viene rifornito in volo sia di propellente che di ossigeno (reloxing) in questo modo carica una massa di propellente che magari non sarebbe stata possibile al decollo ed e’ pieno come un uovo prima dell’ultimo salto

  • il mezzo accende i motori a razzo, qui parlano addirittura di aerospike ma il concetto sulla carta funziona anche con motori tradizionali.

  • il propellente e’ sufficiente per un volo suborbitale, ma a bordo c’e’ il secondo stadio spendibile e il payload, che una volta usciti dall’atmosfera dopo il MECO vengono rilasciati

  • l’aereorazzo primo stadio rientra nell’atmosfera dal suo voletto suborbitale, accende i normali jet e torna all’aeroporto di partenza o ad un altro aeroporto opportuno come un normale aereo

  • il secondo stadio probabilmente deve colmare un delta V maggiore di un secondo stadio di un Falcon ma d’altra parte potrebbe essere protetto nella cargo bay del primo stadio e quindi essere piu’ leggero con un rapporto di massa migliore, un po’ come il Neutron. Non deve resistere allo stress del max Q (non ho controllato se in questo progetto il secondo stadio sta nella cargo bay, pero’ nell’ipotesi piu’ radicale del concetto e’ cosi’. Se no si rischia di avere bisogno di un fairing spendibile o provare a riacchiapparlo. Fairing che copra anche il secondo stadio non solo il payload) .

E’ un concetto interessantissimo, contiene molte misure per allungare la coperta corta che sembrano ragionevoli e fondate sulle leggi della fisica, e sono contento che qualcuno ci stia lavorando in questo continente. Se poi riescono a farselo finanziare con le megaspese militari di Merz ma avra’ anche un uso astronautico e civile, va benissimo. In europa abbiamo tanto bisogno di capacita’ di lancio autonoma e allo stato dell’arte. Il perche’ e’ interessante anche come mezzo militare e’ OT.

La matematica qui e’ out of scope ma qualcuno aveva fatto dei calcoli in passato, solo che non li trovo piu’. E poi era un po’ diverso ed era un progetto USA.

1 Mi Piace

Mi ricorda un po’ i defunti Lockheed Martin X-33 e VentureStar.

1 Mi Piace

Quelli erano prototipo di sviluppo e ipotesi di SSTO, tutta un’altra architettura e profilo di missione.

Usare uno spazioplano come primo stadio riusabile e’ piu’ realistico, l’asticella e’ piu’ bassa. Soprattutto se si accettano parti spendibili, non sarebbe un lanciatore riutilizzabile al 100%. Anche se SSTO fosse possibile potrebbe non essere economico perche’ il payload che porta e’ troppo basso. Sono discorsi che si facevano anni fa, e un po’ ci mancano.

Dopo che e’ stata dimostrata la riutulizzabilita’ del primo stadio con atterraggio retropropulsivo le altre possibili soluzioni sono passate un po’ iun secondo piano, ma fa piacere che qualcuno ci lavori anche se ricordiamoci che lo scopo primario di questo progetto e’ fare un superdrone ipersonico militare, l’uso come primo stadio di lanciatore sarebbe un effetto collaterale dell’investimento.

2 Mi Piace