Reazioni al discorso di Obama

Capisco il vostro punto di vista. Ritengo che smettere con grandi annunci non supportati da denaro, spezzare la catena delle promesse mai mantenute tipiche del campo astronautico, sia stato un gesto di onsetà intellettuale di Obama.
Che Constellation non entrasse nella la sua vision è innegabile, ma questa è appunto una scelta politica. Lui sta puntando sulla nascita di un mercato per l’accesso alla LEO, slegando la NASA da attore unico del mercato. E sì, per ora sarà anche unico cliente delle aziende come SpaceX, ma con un costo di accesso alla LEO ribassato dalle logiche del mercato, chi ci dice che Università o consorzi di aziende non facciano uso del servizio in tempi relativamente brevi con un corpo di astronauti “privato”?
Sono tutti whatif di sicuro, non pretendo di avere alcuna informazione. Si tratta come dicevo di una scelta politica, vedremo se darà i suoi frutti. Di certo se non porterà nessuno sulla Luna la vision di Obama non sarà peggio dei frutti di quelle dei suoi predecessori, e quanto meno avrà dato un Sì convinto a esplorazione robotica e ISS.
E a mio personale umile parere non è assolutamente il meglio, ma è una buona cosa.

Si ma se per “spezzare la catena delle promesse mai mantenute” non si fanno promesse->programmi… non so cosa sia meglio…

Lui sta puntando sulla nascita di un mercato per l'accesso alla LEO, slegando la NASA da attore unico del mercato. E sì, per ora sarà anche unico cliente delle aziende come SpaceX, ma con un costo di accesso alla LEO ribassato dalle logiche del mercato, chi ci dice che Università o consorzi di aziende non facciano uso del servizio in tempi relativamente brevi con un corpo di astronauti "privato"?

Bah, io continuo a vedere la scelta di puntare sui privati, ovviamente logica, ma sicuramente non così basilare da concentrare tutto su di quello… come ho già scritto è un passo obbligato ma che prima o poi sarebbe comunque avvenuto e sicuramente non così fondamentale da concentrare lo stesso sforzo economico di un programma come il Constellation…
Vogliamo puntare sui privati? Mi va benissimo, finanzio uno start-up come il COTS e il risultato lo si vede… ma se per incentivare il volo manned privato è necessario uno stanziamento o un blocco di investimenti paragonabile a quello necessario per un programma extra-LEO siamo così sicuri che sia una scelta strategica?
Programmi manned privati mi vanno benissimo, ma sono fermamente convinto innanzitutto che i costi non scenderanno di ordini di grandezza e in secondo luogo cosa si fa una volta che ho 5 imprese che possono mandare uomini nello spazio? Quale è l’obiettivo della NASA in tutto questo?
Ho la netta impressione che la storia dei privati sia un obiettivo ideologico, vago, non c’è nulla di tecnologico, diprogresso tecnologico o di ottimizzazione delle risorse in ballo… è una battaglia contro i mulini a vento della propaganda, un passo logico e naturale ma che non ha bisogno di impegni da 6 miliardi di dollari l’anno per essere raggiunto…
Non mi stancherò mai di dire che questo non lo considero un programma e continuano a latitare nella maniera più assoluta gli obiettivi del tutto, c’è un aumento dei fondi complessivi senza avere un target da raggiungere… è ridicolo…

Tutto IMHO

vorrei avere venti miliardi, per darne 10 ad albyz e 10 ad archipeppe…

cosi vedremmo quale delle due tesi nella realtà darebbe i risultati migliori/maggiori! :stuck_out_tongue:

Non raccolgo la provocazione, i 20 MLD li prenderei tutti io… :stuck_out_tongue_winking_eye:

hihihi, come non capire!

…anzi!
prendiamoci i soldi e via ai caraibi, con sole, donne e… e vai! :sunglasses:

Mi pare che un aspetto positivo nel puntare sui privati consiste nel fatto che se riusciranno a costituire una base industriale affidabile,i loro obiettivi saranno sempre meno vincolati dalla politica del governo e potranno decidere da se la politica spaziale da seguire che sarà alternativa a quella improntata dalla NASA.

In sostanza,visto che sicuramente uno degli aspetti di cui ci si lamenta è il fatto che ora tutte le decisioni sui programmi spaziali siano subordinati principalmente dalla volontà di un singolo uomo,il presidente,(con ritocchi da parte del Congresso),domani si seguiranno logiche diverse,più concorrenziali e realmente alternative che potranno offrire più opzioni.
In generale,più c’è offerta e per di più concorrenziale,e meglio è.

Leggendo questo forum vien voglia di chiamarsi Rockefeller… :sunglasses:

Sicuramente mi porto le mie donne, mia moglie e mia figlia… :wink:

A dire il vero ne dubito, tranne nel caso del turismo spaziale. Gli obiettivi sono principalmente scientifici e non vedo come le compagnie private potranno imporre un obiettivo piuttosto che un altro. E non vedo come e perchè la NASA dovrebbe pagare aziende private per servizi di lancio verso obiettivi che non sente propri.

Altro discorso il turismo spaziale: l’affidabilità e la diminuzione dei costi che si spera possano incunearsi nell’accesso allo spazio daranno la possibilità alle varie aziende di fornire servizi turistici in orbita, ma chiaramente solo in LEO.

Dal sito di Wired Italia
L’uomo su Marte? Obama dice Yes, We Must!

“Entro il 2025 avremo navette che ci consentiranno di spedire i primi equipaggi nello spazio profondo oltre la Luna” (applausi). “Manderemo astronauti su un asteroide per la prima volta nella storia” (applausi scroscianti). “Per la metà degli anni 2030, saremo in grado di mandare degli uomini su Marte e di farli ritornare sani e salvi a casa” (applausi da spellarsi le mani).

Le parole di Barack Obama al Kennedy Center della NASA, a Cape Canaveral in Florida, hanno un che di epocale. Il Presidente USA ha parlato di “spostare più lontano l’orizzonte”, della “necessità per l’uomo e la scienza di tornare a investire nell’esplorazione spaziale”, di “tornare a fare sognare le nuove generazioni”.

Parole significative, epocali forse. Ma c’è qualcuno che queste cose le dice da tempo. Il professor Giovanni Bignami, già direttore e presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, lo ha scritto sull’International Herald Tribune e su Nature, lo ha ribadito a caratteri cubitali su WIRED di luglio: è tempo di sviluppare le tecnologie necessarie per guardare (e viaggiare) oltre la Luna.

Professore, per riscaldarci, un commento a caldo sul discorso di Obama

Comincio col dirle che, tra ieri sera e stamattina, ho ricevuto diverse e-mail da amici che dicevano: il discorso di Obama l’hai scritto tu! E in effetti ha detto esattamente quello che io avevo detto su Wired. Sono assolutamente convinto che la commissione creata da Obama ha capito che l’idea di Bush di tornare sulla Luna con il progetto Constellation era una mission impossibile, che la NASA stava cercando di obbedire agli ordini e stava finendo in un buco nero.

Oltre a promettere spedizioni su asteroidi e spedizioni su Marte, Obama ha parlato della necessità di sviluppare nuovi sistemi di propulsione per superare nuove frontiere nell’esplorazione del cosmo. Si potrà parlare di rivoluzione nel campo viaggi spaziali?

È presto per dire se siamo di fronte a una rivoluzione. Le rivoluzioni si fanno con il lavoro e i soldi, non solo con le idee. Ma le idee ci vogliono, e questa è una di quelle buone. Bisogna spingersi oltre la Luna, certo, ma anche tenere vivo l’interesse per lo Spazio, altrimenti i cittadini che pagano le tasse che ci consentono di andare nello Spazio si stufano. Da questo discorso vanno tenute fuori le spedizioni private, che sono una bufala spaventosa. Portano turisti facoltosi a vomitare a 100 chilometri di altezza, quello non è andare nello spazio, è una specie di ottovolante gratificato. Nello spazio si va solo con investimenti pubblici, e le grandi ditte lo sanno benissimo.

Quanto ci vorrebbe, in soldoni, per portare un equipaggio sul pianeta rosso?

Per andare su Marte ci vuole un trilione di dollari, che poi è la somma che Obama ha bruciato per i subprime. A fronte a di questo, i 6 miliardi di cui ha parlato ieri sono un ottimo punto di partenza, ma comunque noccioline. Lei pensi che la stazione spaziale è costata 150 miliardi, e lo stesso Apollo: 150 miliardi. Una volta che esistono i fondi, dal punto di vista tecnologico siamo in grado di farcela, basta lasciarci lavorare.

A cosa allude?

Va da sé che per portare gli esseri umani su Marte ci vuole la propulsione nucleare. Solo che bisogna svilupparla, e noi sappiamo come. Carlo Rubbia e io avevamo inventato un motore nucleare per andare su Marte.

Dunque l’Italia potrebbe ricoprire un ruolo importante nella futura esplorazione dello spazio?

Certo. Non siamo i più bravi, ma nemmeno gli ultimi della fila. Le faccio un esempio: ho passato 7 anni all’ASI, 5 come direttore scientifico e 2 come presidente, e avevo previsto un cammino verso lo sviluppo di questa tecnologia. Se avessimo cominciato 7 anni fa a svilupparla, oggi questa tecnologia l’avremmo noi, e questa mattina avremmo ricevuto telefonate dagli Stati Uniti. Non saremmo certo i leader, quello è il ruolo degli USA, ma avremmo una posizione di tutto rispetto.

Perché questa tecnologia è rimasta nel cassetto? Qual’è stato il problema?

Il problema è che questo progetto non ha applicazioni domani. Manca lungimiranza politica. Se un Governo è lungimirante, allora fa un motore per andare su Marte.

Lei non è estraneo alla politica. Cosa dovrebbe fare nel concreto il Governo italiano per lo Spazio?

Non è che il Governo faccia mancare i soldi. Tutti gli anni il contribuente mette 600 milioni per l’ASI, non è male, è l’ente di ricerca più finanziato d’Italia. Quello che manca è un controllo su come i soldi vengano effettivamente spesi. Inoltre, ci vuole una visione per fare programmi veramente innovativi. Al momento la ASI, ha come unico programma importante la ripetizione di un programma che era stato concepito nei primi anni ’90. Questo programma comincerà nel 2012, ma è stato concepito 20 anni fa. La ragione è ovvia: se uno guarda al profitto, è molto più comodo prendere i soldi dello stato per rifare una cosa che è già stata fatta che non sviluppare qualcosa di nuovo. Insomma, il Governo dovrebbe tenere le redini molto più strette all’ASI per indirizzarla verso cose di visione futura.

Esistono le condizioni perché anche il nostro Governo conceda maggior liquidità a questo settore?

Se è vero che dallo scudo fiscale è tornato un miliardo in più, basterebbe dare quel miliardo alla ricerca. Con un miliardo in più, io garantisco un nobel per la fisica in dieci anni. Lo dico come provocazione, chiaramente, ma aiuta a riflettere. Le grandi invenzioni non vengono a chi pensa solo al Grande Fratello. Tutti i giorni mi confronto con giovani bravissimi che si trovano smarriti in una situazione difficile. Con un miliardo di giovani talenti ne posso crescere migliaia, e tra questi il genio sicuramente c’è. Basti pensare che il budget di tutti gli enti italiani che afferiscono al MIUR è di 1,8 miliardi all’anno.

Torniamo nello Spazio: a luglio, sul nostro magazine, aveva elencato le dieci ragioni per NON andare sulla Luna. Tra queste c’era la mancanza di un obbiettivo chiaro. Ecco, quali sarebbero gli obbiettivi di una spedizione su Marte?

L’obbiettivo principale è un infinito sviluppo tecnologico. Io ho in mano uno studio che dice che per ogni euro investito nello spazio, facendo cose nuove, ha un fattore moltiplicativo di ricchezza intorno al 5. Si immagini cosa vuol dire sviluppare una cosa tecnologicamente avanzatissima come un motore nucleare, sicuro e pulito, che faccia 50 megawatt e che stia dentro un airbus. E poi l’infinita gamma di sviluppo nelle comunicazioni e nei i sistemi di supporto alla vita per una missione su Marte. Tutto ciò si ottiene guadagnando in ricchezza e dando lavoro alla gente.

Il progetto Constellation è stato abbandonato. Quale sarà il futuro della Luna, si costruiranno davvero basi sotterranee? E per fare che?

Ma figuriamoci! Costruire una base fissa sulla Luna vorrebbe dire mandare un razzo alla settimana, non è una passeggiata, prima o poi qualcuno ci lascia la pelle. Una base lunare dovrebbe essere sotterranea, ma l’idea di mettere degli uomini a vivere in un tunnel lavico non è esattamente una genialata, si dovrebbe costruire un bunker blindato in un posto sicuro, questo implica un cantiere gigantesco. Insomma, ci vorrebbe uno sforzo enorme, orientato verso uno scopo che non esiste. Certo, la Luna potrebbe servire come terreno di addestramento per i robot che poi verrebbero utilizzati per Marte.

A proposito di robot: in questi giorni la NASA ha annunciato che entro settembre manderà per la prima volta un robot umanoide nello spazio, Robonaut2. Gli astronauti continueranno ad avere un ruolo importante nel futuro?

I robot umanoidi vanno benissimo. Ma se vogliamo che lo Spazio continui, i contribuenti devono sognare, e l’unica cosa che può far sognare i contribuenti sono gli astronauti e non i robot. Un astronauta su Marte farebbe star sveglio tutto il mondo, i robot atterrati su Marte sono già una decina e a nessuno importa nulla.

Bignami non è l unico italiano a pensare da tempo che invece che sulla Luna bisognava puntare su Marte . Il sottoscritto modestamente lo pensa da almeno due anni e a Novembre 2009 quando ho assistito a Bergamo alla riunione europea della Mars Society ho sentito echeggiare posizioni simili da diversi oratori . L’Italia potrà giocare un ruolo importante ? Penso anche io di si visto che un anno e mezzo fa ( ma forse erano due ) proprio su questo Forum c’era un lavoro di alcuni laureati della Sapienza riguardante una spedizione umana su Marte , lavoro che non aveva molto , o nulla , da invidiare alla D.R.A. 5.0 della Nasa .

Si parla del famoso motore nucleare inventato da Rubbia… ne ho sentito parlare tantissime volte… xò non ho mai trovato nulla che spiegasse la teoria del suo funzionamento… Esiste qualche pubblicazione su questo studio o qualcuno sa dirmi o rimandarmi a qualche fonte che spieghi (in modo abbastanza semplice) il funzionamento di questo nuovo tipo di propulsione? :wink:

Io ho trovato solo questo

http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_242

Bhe io non avevo trovato nemmeno questa nota wikipedia, grazie mille ora ne so qualcosa in +… :smile: :smile:
se qualcuno trova altro e me lo fa sapere ne sarei grato!!! :wink:
(chiedo scusa x l’OT… :grin:)

Mie reazioni
Aumento fondi: Ok
Era ora!
Spazio ai privati: OK, ma non troppo
Significa dare maggiore flessibilità al sistema, sperando di diminuire i costi, ma sicuramente evitando di rimanere con il sedere per terra. Si mettono i privati in competizione tra di loro e si spera che siano maggiormente efficienti.
Sviluppo nuovi concept: OK
Negli anni 60 si sviluppavano nuove tecnologie per andare sulla Luna. Ora si usano tecnologie già rodate in altri campi e nel campo spaziale per abbassare le spese di sviluppo e aumentare la sicurezza. Pur mantenendo come obbiettivo la sicurezza forse è bene che la NASA osi un po’ di più dal punto di vista tecnologico, tornando ad essere un traino per la tecnologia, mentre i privati possono adottare un’ottica più conservatrice. Per fare un esempio: in campo aeronautico militare si continua a sperimentare, in campo civile si aspettano anni sia per motivi di sicurezza che di economicità.
Cancellazione Constellation: NI
Questa è e sarà la scelta più controversa, che sicuramente ha ragioni più politiche che tecniche, ma che dal punto di vista pratico potrebbe avere meno ripercussioni di quello che si pensi. Orion sopravvive, AresV (mai iniziato) sarà l’HLV, il LAS continua ad esistere. L’infanticidio riguarda solo l’ARES-I, che però era lontano dall’essere maturo (una sola prova con primo stadio incompleto).
Costruzione HLV: OK
Ero sicuro che doveva esserci il progetto di un nuovo vettore! Secondo me non sarà così innovativo come ci voglion far credere. Utilizzeranno i motori e i bboster dello shuttle. Magari i booster saranno a 5 segmenti come l’ares-I. A mio parere il maggior incremento di prestazioni si avrà dal fatto che i motori a propellente liquido non saranno riutilizzabili e quindi si potranno spremere maggiormente (forse saranno più leggeri). Ovviamente le novità saranno le benvenute, ma i progressi della propulsione negli ultimi anni sono andati verso gli ibridi e gli elettrici e verso la riduzione delle vibrazioni.
Orion CRV: Ok, ma è una furbata
questa secondo me è una bella mossa da volponi della Boeing. In questo modo Orion viaggia su tre progetti: come CRV (Sostanzialmente inutile, ma prenderà più soldi degli altri privati. Mi domando solo con che Vettore verrebbe lanciato); come Orion-Lite nei CCV; come possibile capsula per l’esplorazione oltre la Terra (altra barca di soldi assicurata). Per la NASA non si buttano i soldi già spesi, per Obama si mantengono elettori, posti di lavoro e un potente alleato.
Verso Asteroidi: NO, ma potrebbe servire
Secondo me è una mossa che potrebbe avere i suoi vantaggi. Considerando l’avvicinarsi del 2012 e che nel 2013 e poi nel 2029 dovrebbe passare un asteroide molto vicino alla Terra potrebbe essere importante per la NASA sfruttare l’onda psicotica che ne deriverà per avere più fondi. Ma penso che i fondi verranno utilizzati solo per una missione robotica.
Niente più Luna: decisamente NO
Non ero per stabilire una base sulla Luna, ma la luna, oltre all’importanza scientifica, essendo il luogo più vicino a noi, è un’ottima palestra dove testare le nostre capacità tecnologiche.
Marte: NO, ma con riserva
Non ci credo che vedrò l’uomo andare su Marte, però già il fatto che abbia detto che nel 2030 ci saranno uomini in orbita intorno a Marte, mi dà la flebile speranza che non sia un bluff. Nella mia opinione, se si eccettua il problema delle radiazioni, andare su Marte entro il 2030 è tecnologicamente fattibile. Scendere sulla superficie e ritornare (anche se qualcuno potrebbe sempre decidere di rimanere su Marte :smiley: ) lo vedo invece impossibile con la tecnologia attuale. Aspetto ancora una missione di sample return da Marte robotica che non si avrà prima del 2030
Comunicazione che mi sarei aspettato: a parte la ISS, quali progetti saranno sviluppati insieme ai partner internazionali?

come avvenne per i suoi predecessori pare che manchi ancora una logica garanzia che quanto deciso sarà portato a termine con successo anche da coloro che in futuro gli succederanno al governo.
molti politici sicuramente conoscono bene il loro mestiere ma sarebbe illogico che pretendano di essere esperti anche nel lavoro di ingegneri, scienziati e tecnici.

qualche tempo fa si ebbe notizia che il governo di Israele stava cominciando a sperimentare questo motore. pare che il progetto fu proposto anche alla Nasa ma non fu preso in considerazione.

E’ vero Altair era rimasto sulla carta come pure AresV.
Però si stavano testando il rover lunare, le tute lunari, alcune attrezzature/multiruolo ruotate in ambiente sabbioso, più dell’altro materiale da “campo”. Il tutto andava a rilento, perchè i soldi erano pochi e coloro che adesso alzano la voce, sono gli stessi che prima non fiatavano o remavano contro.
In ogni caso la direzione era quella, era una, e se il problema erano i finanziamenti bene, aumentateli… come è stato fatto ora.

Ma siccome la “vision” non è la stessa (oppure è solo disinteresse avendo in mente altre priorità) il budget è stato si aumentato di 6 miliardi in 5 anni, ma verrà spalmato in diversi rivoli tra varia ricerca tecnologica e studi di fattibilità per un HLV (che poi voglio vedere da qui al 2015 quali miraboli nuove applicazioni verranno considerate, per poi procedere con lo sviluppo progettuale vero e proprio). Tutto sommato l’idea non sarebbe neppure male, solo che si è scelta un direzione “in ordine sparso”, che equivale a ottenere quà e là qualche ottimo risultato, ma senza legare nulla insieme per raggiungere un obiettivo concreto. E il tempo scorre.

A mio avviso è corretto iniziare spingere in modo più deciso sul settore privato, anzi, magari avessero iniziato prima. Una volta battuta la pista per raggiungere la LEO (ormai un fatto consolidato, ovviamente con tutti i rischi che ancora comporta) si lascia il posto all’industria privata. Privati che necessariamente non potranno fare la differenza, proprio perchè una società privata deve fare utili e non è un caso che nel ruolo specifico ci si faccia pagare da NASA. Ma da qui a costruire mezzi per fare esplorazione vera e propria, ne passerà di tempo. Non è ancora un compito per dei privati che si devono consolidare sul conosciuto.

Sembrerebbe pertanto che NASA nel riscoprire la sua natura esploratrice voglia muoversi in diverse direzioni. Non so se questo modo di procedere sarà proficuo per il prossimo ventennio, magari si potrà rivelare un’ottima e forte base di partenza, e avere tutti gli elementi necessari per procedere questa volta con un piano più ambizioso.

Quello che mi fa dubitare è che già lo stesso varo del nuovo “piano” è stato alquanto pasticciato. Dopo aver percorso pochi metri ha dovuto fermarsi a prendere fiato e iniziare a fare qualche piccola correzione a seconda dell’umore politico a destra o a manca, e dell’umore delle grosse industrie (con relativi lavoratori). E qui si torna sulla questione della mancanza di una maggior indipendenza dalla politica … non vorrei infatti, che ad ogni cambio di amministrazione si ricomiciasse il giochetto “dell’aggiustamento di rotta”

Però, la Luna … metterla nel cassetto, non credo sia stata una buona idea.

La mia sensazione è che anche questa volta noi Europei siamo stati più sensibili degli Americani alla retorica (dico “retorica”,senza nessuna connotazione negativa) di Obama.
Sinceramente a parte alcuni buoni propositi (gli asteroidi,Marte) non vedo nulla di realmente concreto;anzi vedo segnali contradittori (i Coats MA ANCHE Orion).
Vedremo,ma non sono ottimista.

Sapete,
qualche settimana fa, spinto da alcune letture qui da noi… su internet (sito lulu per gli interessati) ho voluto acquistare the case for mars - la questione di marte, il libro scritto dal Prof. Robert Zubrin, che ebbi modo di sapere chi fosse anni fa in una raccolta di videocassette (della collana “viaggio nell’universo” per i nostalgici).
sono a metà lettura, sono entusiasta d’averlo acquistato e nello stesso tempo visti i tempi di magra e le difficoltà che la società non visionaria in cui viviamo ci impone, ne sono altrettanto perplesso.
ma quello che voglio dire, è che persone come zubrin, forse sono la chiave di volta in questo processo che sta portando ad un cambio credo epocale delle attività spaziali di molti paesi.
fermo restando la delusione che la signora preposta alla traduzione in italiano (a tratti pessima, forse google, o bing funzionano meglio…) del testo originario mi ha profondamente creato… quanto ha cercato di dire alle persone zubrin, è non tanto il proporre il suo piano per una missione su marte quanto il concetto che se c’è la volontà di iniziare quest’avventura, abbiamo i mezzi necessari. la tecnologia all’epoca dei suoi studi gia lo permetteva. oggi con la realtà della iss laboratorio di sperimentazioni lo è ancora di piu’. ricordo che il testo comincia ad avere i suoi anni, il mars direct project idem, parliamoci chiaro, il testo esplicita parecchio in dettaglio moltissime questioni secondo gli studi di zubrin, ma il suo essere visionario oltre che ingegnere e scenziato, fa peccare alla fine di superficialità in alcune piccole questioni secondo il mio modesto parere. non siamo in grado di dire se le parole di obama sono realmente un fondamento su cui la nasa si dirigerà a breve, non sappiamo se chi verrà dopo obama sparecchierà la tavola di nuovo o la arricchirà di buone azioni e progressi. certo è che l’ultimo anno ha dato l’unica sensazione chiara di un’agenzia per mille motivi, un pò allo sbando, tra l’obbiettivo di continuare quanto finora gli era stato chiesto da bush nelle obbiettive difficoltà e nell’attuare un cambio di programma su richiesta di chi ora è presidente USA.
lo scenario mondiale è cambiato da qualche decennio a questa parte, le collaborazioni internazionali sui programmi si sono intensificate. la ISS ne è l’esempio piu’ alto. che ci si imbatta in nuove tecnologie sperando di investire concretamente sul tempo che trascorre, o cimentarsi nel progetto di zubrin, è piu’ che auspicabile che si proceda senza perdere altro tempo…
io spero molto che zubrin in questi anni nonostante abbia ricevuto piu’ volte il bastone fra le ruote abbia seminato bene a sufficienza affinché chi è vicino alla nasa e alla politica spaziale possa in qualche modo aiutarlo nel perseguire le sue idee. spero che obama per il tempo che sarà alla presidenza si circondi di persone molto pratiche e concrete, e gli diano la possibilità di realizzare ciò che pochi giorni fa ha promesso.
i comizi di piazza sono la paura di tutti noi… spero obama non ne sia attore.
per il resto, leggendo ciò che ha nel suo programma a lunga scadenza, non lo reputo ne utile ne vantaggioso perseguirlo, in particolare al discorso oltre la LEO su asteroidi e cose simili.
i soldi sono e rimarrano sempre pochi, non perseguire nell’utopia di investire e investire ancora spendendo in obbiettivi che ci distolgono dall’esplorazione umana del sistema solare…
proviamo a fare ciò che dobbiamo fare con i mezzi che abbiamo ora. il ritorno tecnologico, culturale, emotivo, economico e sociale… lo avremo a cose fatte. e tanto. veramente tanto.
vi consiglio caldamente da appassionato di esplorazione spaziale, il libro del Prof. Zubrin. vi manterrà vivo l’animo per sognare e crederci nel futuro che ci aspetta.