Scusate non sapevo dove classificare questa
Ma è realistico?
Scusate non sapevo dove classificare questa
Ma è realistico?
È una dichiarazione del 2023 del “Ministro del Made in Italy” rilanciata per qualche motivo in questi giorni da un paio di siti di notizie.
Ho parlato con persone che ci sono state di recente, le piattaforme non hanno avuto manutenzione da anni e sono in uno stato pessimo, qualche anno fa si parlava di affondarle per motivi di sicurezza.
Dalla dichiarazione ad oggi non si è mosso nulla.
Stasera a Roma c’è proprio una riunione dei veterani del Progetto San Marco (ed eredi), sento se si dice qualcosa.
C’è un incontro in corso tra l’agensia spaziale keniota e quella italiana, ma riguarda tutt’altro.
Si tratta di formazione da parte dell’ASI per la progettazione e gestione di CubeSAT. Ci fosse qualcosa in corso relativamente alla rampa di lancio, penso sarebbe una notizia più importante del comunicato sui CubeSAT.
Da parte mia, forse ho notizie in un incontro domani, la settimana scorsa persone che sono state lì mi hanno solo confermato lo stato in cui si trovavano le piattaforme intorno al 2010.
Però mi è arrivato anche un articolo a firma di Giovanni Caprara dal Corriere della Sera di domenica, in cui riporta delle dichiarazioni di Valente su uno “studio di valutazione” la cui prima fase sarà completata nel 2025, per studiare la possibilità di lanciare satelliti dal Kenia, con una base oceanica oppure dalla terraferma. Quindi forse stanno studiando effettivamente qualcosa, ma non il riutilizzo delle piattaforme attuali.
Di Teodoro Valente ho trovato solo una dichiarazione alla stampa che non sembra molto ottimista in merito (luglio 2024):
Francamente, non ho capito bene da dove stia uscendo tutto questo fermento in merito, le prime notizie di fine novembre erano rilanci di dichiarazioni del ministro Urso del 2023 che parevano copia e incolla da una stessa fonte, e tutte su siti poco affidabili.
Mi autorispondo: il 16 mi aspetto ci siano altre novità.
Sono stato presente ad un paio di incontri con rappresentanti ASI, in cui è stata fatta la domanda (in uno c’era anche Caprara). Le risposte sono state abbastanza vaghe, ma a quanto pare c’è interesse soprattutto da parte del Kenia e dell’unione di agenzie spaziali di stati africani con cui collabora ASI, in futuro, ad avere accesso a lanci dal continente africano. Il tenore delle risposte è che stanno facendo valutazioni, soprattutto di tipo economico, e che non c’è nulla di stabilito. Le piattaforme sono ancora lì (si sapeva), presidiate per evitare che siano “occupate” da persone non autorizzate ed è stata fatta manutenzione per mantenerle in sicurezza.
Ma cosa possono lanciare dalle piattaforme esistenti? Tra lo scout e Vega ci sarà almeno un ordine di grandezza in ordine di massa. Forse spectrum di Isar o qualcosa del genere. Senza contare tutti i sistemi a terra per soppressione del rumore ( critico per i Payload) o deviazione dei gas caldi. Insomma i requisiti, anche dei Payload sono cambiati negli ultimi 40 anni.
Non possono lanciare niente, ovviamente, niente di esistente può essere lanciato da lì.
Le voci circolano però perché da anni c’è interesse verso una base in Kenya. Perché se prendi la carta geografica i posti migliori da dove lanciare sono 3, Brasile/Guayana, Kenya/Somalia, Indonesia.
Il primo l’abbiamo preso, tocca al secondo. La Somalia è abbastanza instabile.
In Kenya c’è interesse sia da parte della Cina che da parte dell’ASI/ESA. L’agenzia spaziale kenyota ha rapporti da entrambe le parti. Per adesso stanno gettando le basi per lo sviluppo di satelliti, ma in un futuro lontano potrebbero sviluppare altre tecnologie. Certo si andrà per il 2040, ma per ora se ne parla.
Non sarà San Marco molto probabilmente, questa è la voce più facile da far circolare. Potrà essere qualcosa di vicino, non c’è ancora niente.
Per il momento ci sono solo condizioni molto favorevoli, sia in termini geografici che di proiezione di sviluppo nei prossimi 20 anni.
Poi PiClau ha parlato di lanci dal continente, non da San Marco proprio, visto che è un insider ci fidiamo.
Qui nel forum il 95% degli utenti sa per certo che non si può lanciare il Vega da San Marco. Fuori dal forum il numero di persone in valore assoluto è lo stesso, solo che la percentuale diminuisce sensibilmente.
La vera domanda è visto i recenti lanci da Kourou e la crisi del business GEO. C’è davvero bisogno di avere lanci equatoriali quando il 99% dei passeggeri di Vega è SSO? Al prezzo di avere delle complicazioni logistiche che influiscono notevolmente sul budget di missione.Portare il satellite in Kenia , soprattutto quelli per osservazione della terra , dal punto di vista doganale è un incubo e logisticamente le navi sullo stretto di Suez sarebbero in pericolo pirati e dovrebbero circumnavigare l’Africa. In Europa abbiamo già una soluzione per il lanci equatoriali altro sarebbe uno spreco delle poche risorse. O forse è una scusa per non lasciare il campo aperto alla Cina.