Ho sempre pensato che l’uso di Auditel da parte della TV pubblica sia una sciagura.
A mio modesto e personale parere, la TV pubblica manca di un codice etico, o forse quello che adotta ha degli standards troppo bassi. La TV pubblica NON dovrebbe avere già di base l’idea di regolare il suo palinsesto in funzione degli indici d’ascolto, ma solo di una programmazione che coniughi lo svago e l’intrattenimento con la Cultura, con delle finalità educational e didattiche.
La RAI anni fa insegnò agli Italiani (sulla carta) a staccarsi dai dialetti come lingua prevalente, per parlare meglio l’Italiano; insegnò a molti a scrivere e a leggere… Altri tempi, certo, ma la statura formativa di quella RAI è andata totalmente perduta in una inutile rincorsa degli indici d’ascolto delle reti private.
Ricordo che RAI TV esige l’iniqua tassa del Canone, e con quella finanzia parte delle sue spese. Il contribuente RAI viene vessato perchè le modalità di esazione della tassa sfiorano il terrorismo, ed anche perchè l’importo della tassa viene trattenuto in egual misura (108 euro circa) sia alla nonnina con 500 euro al mese di pensione che all’uomo più ricco d’Italia.
Di contro il telespettatore non ha modo di pretendere assolutamente nulla, e anzi viene obbligato suo malgrado a sorbirsi continue e lunghe interruzioni pubblicitarie (lo STESSO minutaggio delle reti private) e non vede impiegati i soldi del canone per la produzione di programmi commercialmente “in perdita”.
Dobbiamo sopportare quindi una TV di stato che è una signora dalle vesti strappate: le tirano i politici di turno per piazzare i loro uomini ai vertici, le tirano i conduttori e gli ospiti iperpagati per sfornare programmi di qualità mediocre, e l’elenco potrebbe continuare.
Liberarsi di due reti RAI e stravolgerne completamente la natura è a mio umile e personale parere l’unico senso alla continuazione della sua esistenza, ma come spesso succede in Italia, non si ha il coraggio di fare la cosa giusta, di smetterla di urlare alla RAI sprecona quando governano “gli altri” e di approfittare degli stessi sprechi quando si passa nelle sale del potere.
RAI TV ad oggi per me è una vergogna, si salva POCHISSIMO, quasi sempre sulla terza rete, e di questi tempi non sono mai stato così felice del mio investimento in Sky Tv, che a fronte di un costo annuo triplo, mi da 100.000 volte tanto. Un rapporto qualità prezzo eccellente.