Uomo geniale, ma molto sospettoso del prossimo, lavorò quasi sempre da solo.
Le sue intuizioni e ricerche saranno alla base della futura evoluzione dell’astronautica.
Nel 1926 lanciò il primo razzo a propellente liquido: Nell che si alzo per solo 14 metri, ma pose le casi per i futuri razzi.
Ricordiamo come lo scetticismo aleggiava attorno a lui tanto che Il New York Times nel 1929 srisse un articolo ironico in cio citava “ognuno” a che un razzo non può viaggiare nel vuoto, poiché non c’è nulla da cui trarre la spinta. Goddard sembra non avere nemmeno le conoscenze di base delle scuole superiori".
Quarant’anni dopo, poco prima dell’atterraggio del LEM Aquila sulla Luna, nel 1969 il NYT stampò un editoriale di ritrattazione su quanto scritto riconoscendo l’errore commesso.
Grazie per averci ricordato l’anniversario Pilgrim!
Da notare che una delle poche personalità a seguire ed apprezzare il lavoro di Goddard fu Charles Lindbergh, il primo trasvolatore in solitaria dell’Atlantico, sempre attento e sensibile ai progetti innovativi.
Bella anche l’esibizione di ignoranza del New York Times, che nelle sue tronfie dichiarazioni dimostrava di ignorare perfino i principi di Tsiolkovsky…
E’ un peccato che si sia dovuto aspettare il 1969 per una ritrattazione…
Si però lo ha fatto e senza mezzi termini.
A memoria, non ricordo molti giornali italiani che abbiano fatto cose simili (ok magari nemmeno errori così madornali)
Ci starebbe ogni tanto una bella causa civile (o direttamente penale per ingiurie/diffamazione), per far pensare bene prima di scrivere, e non solo per prevenire casi come questo, ma anche affermazioni campate in aria (vedi il nuovo pianeta di Gliese), che fuorviano il lettore e non apportano nessun valore aggiunto alla testata giornalistica.
Un conto è il diritto d’espressione, un altro è inventarsi su due piedi notizie sensazionalistiche o sparare a zero sulla poca gente che sa quello che fa.
A volte non è ignoranza. Qualcuno proprio non la capisce, esattamente con le stesse perplessità pre-tsiolkovsky.
Al planetario di Milano, in seguito ad una conferenza di Giosuè Boetto Cohen in occasione del quarantennale di apollo 11, ho sprecato 10 minuti a spiegare ad un signore che insisteva nel dire di non capire come può un razzo avanzare nel vuoto senza l’aria su cui spingere il materiale espulso.
Purtroppo a nulla sono valsi esempi del terzo principio della dinamica… ogni esempio concreto fatto in presenza di aria lo prendeva come una dimostrazione che l’aria serve, e ogni esempio “teorico” in assenza di aria non avrebbe funzionato per lui, dimostrando la sua teoria.
Se ne è andato scontento perché “non siamo riusciti a chiarire i suoi dubbi”.
Michael la prossima volta piazzagli un lancia razzi alla tempia, fai il vuoto dentro il tubo e premi il grilletto…tanto non c’è aria e il razzo non potrebbe avanzare verso la sua testa che altrettanto vuota non avrebbe problemi…
Tziolkovski ebbe la rivelazione guardando dei ragazzi che saltavano da una carrozza abbandonata in un parco. Saltavano giù ed il carro si muoveva in direzione opposta:
su cosa facevano presa?
Se facevano presa sull’aria, allora perchè non voliamo con le nostre braccia?
L’elica di un aereo sposta l’aria, come quella di una nave sposta l’acqua, ma il principio più vicino è quello del rinculo delle armi da fuoco o dei supporti per i motori a pistoni.
Ma credo che tu abbia usato tutti questi esempi, Michael. Il punto è che il signore non và oltre la sua esperienza strettamente personale. Se fosse stato in guerra ed avesse usato un lanciarazzi, saprebbe che oltre ai gas il razzo espelle delle sfere per compensare la massa dei gas con quella del razzo. Se i gas fanno presa sull’aria, a che servono le sfere?