E’ rientrata normalmente a Terra la capsula russa Soyuz TMA-19 con a bordo l’equipaggio della Exp.25, il comandante uscente della ISS Douglas Wheelock, il comandante della Soyuz Fyodor Yurchikhin e Shannon Walker, dopo una permanenza di quasi 6 mesi nello spazio.
Il touchdown è avvenuto alle 10.46 locali nella steppa kazakha ad un’ottantina di km a nord della città di Arkalyk.
Durante il rientro è stato riscontrato un problema di sotto-pressurizzazione della capsula.
Sulla ISS rimangono il comandante Scott Kelly, Alexander Kaleri e Oleg Skripochka che verranno raggiunti a metà dicembre dall’equipaggio della Soyuz TMA-20 Dmitry Kondratyev, Paolo Nespoli e Katy Coleman.
Mediamente gli equipaggi sulla ISS compiono missioni di 6 mesi ognuno. In 10 anni di attività qual’è stato l’equipaggio che ha passato maggior tempo in orbita?
Grazie per tutto il materiale che avete raggrupato nel topic
Mi chiedevo… chissà se agli astronauti sull’ISS aumenti la voglia di visitare ogni angolo della terra.
Più di duecento giorni vincolati in uno spazio di un campo da calcio pieno di cavi, girando in continuazione intorno ad una superficie cento miliardi di volte più grande, caratterizzata da un’estrema varietà di paesaggi, colori, persone, sapori.
Probabilmente, proprio perché sono stati scelti come astronauti, avranno viaggiato il lungo e in largo sulla terra, ma se si tenesse una traccia di ogni spostamento di ogni persona nel mondo, penso che molte di loro siano state per la maggior parte del tempo nello stesso posto.
Certo alla prima EVA ogni voglia di tornare a vedere ogni angolo della terra passa un po’ in secondo piano.
eh! certo che vedere questo immenso “mappamondo” scorrere sotto gli occhi,non può che far venire ai nostri “amici” ed eroi astronauti la voglia ed il desiderio di visitarlo anche coi “piedi sulla terra!” (passatemi il termine!)
Viviamo su un pianeta meraviglioso, ed il minimo che possiamo fare è quello di visitarlo e godercelo tutto. Questa la teoria. Poi in pratica non è purtroppo possibile (salvo forse per una manciata di superipermegafortunati) visto che la quantità di tempo e denaro che questa visita planetaria comporterebbe si scontra con la realtà quotidiana fatta di impegni famigliari e lavorativi (e di un’altra miriade di cose che impediscono di fatto il compimento di questo sogno).