Robot italo-cinesi sulla Luna

Robot italo – cinesi sulla Luna entro 10 anni.

E’ l’obiettivo del Progetto Congiunto NOROS-1: Sistema Robotico per l’Esplorazione Spaziale, in sviluppo tra Politecnico di Milano e Università di Aeronautica ed Astronautica di Pechino.

Un’assoluta punta di diamante nella collaborazione scientifica tra i due Paesi, scelta per la sezione “esplorazione planetaria” nell’ambito del Programma Esecutivo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Cina, firmato a Pechino l’11 gennaio scorso. ( www.esteri.gov.it )

Il progetto del robot NOROS-1 (NOvel RObot for Space exploration) nasce, su proposta cinese, dalla collaborazione tra il Laboratorio di Robotica Spaziale del Dipartimento di robotica dell’Università di Aeronautica ed Astronautica di Pechino, diretto dal Prof. Ding XiLun - allievo dell’iniziatore della robotica in Cina Prof. Zhang - e il Laboratorio di Robotica del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, diretto dal Prof. Alberto Rovetta.

La collaborazione tra le due Università è ampiamente collaudata: da ottobre 2005 ogni settimana si svolge una teleconferenza di progettazione con le più avanzate metodologie di cooperazione. I due gruppi di lavoro comprendono professori, ricercatori, dottori di ricerca e studenti.

Avviato nel 2004, NOROS-1 prevede la progettazione e la costruzione del prototipo di una famiglia di robot, uno “principale” affiancato da una flottiglia di quattro più piccoli, per l’esplorazione e lo sfruttamento del suolo lunare.

L’idea alla base del progetto è un sistema robotico utilizzabile per l’esplorazione del suolo lunare, compatibile con le tecnologie più significative per i programmi spaziali e gli scenari internazionali di ricerca e sviluppo spaziale. Il robot principale, più grande, eseguirà le operazioni più complesse, mentre i piccoli saranno “aiutanti in campo”.

Il prototipo ha forma semisferica con gambe e ruote per il movimento, telecamere e sensori intelligenti per riconoscere l’ambiente e per muoversi in ogni condizione. La larghezza è di circa 80 centimetri , il peso di circa 40 chilogrammi (la gravità sulla Luna è un sesto rispetto alla Terra). Si muove con gambe / ruote, che si trasformano a seconda del tipo di terreno e del movimento che si vuole eseguire. Il robot comprende nanosensori, controllo intelligente, gestione intelligente dei segnali sensoriali rivelando analogie con il controllo decisionale umano.

Oltre ad esplorare il suolo e stabilire postazioni fisse e mobili, il sistema potrà rappresentare anche una base di controllo di segnali e gestione della comunicazione spaziale e costruire strutture di supporto sulla Luna.

Lo sviluppo del progetto comprende, da parte cinese, lo studio del suolo lunare, il controllo del robot, la simulazione del movimento e la gestione del controllo ambientale. All’Italia, invece, compete la progettazione strutturale e lo studio dinamico del movimento e dei processi operativi. I due Paesi insieme si occuperanno dello sviluppo dei sensori, delle prove sperimentali e della realizzazione costruttiva. I test saranno principalmente condotti all’Università di Pechino, promotrice del progetto.

Sono previsti quattro anni di sviluppo e, dopo che il prototipo sulla Terra avrà superato le prove standard, sarà reso adatto per lo spazio.

Lo sviluppo del robot richiederà la partecipazione massiccia delle Istituzioni e delle Agenzie Spaziali dei diversi Paesi, non solo per lo sviluppo del progetto ma anche per le sue ricadute industriali.

Il progetto è infatti di rilevanza strategica in quanto assicurerà la presenza di un sistema automatico sulla Luna, rendendo possibile la gestione e il miglioramento del traffico delle comunicazioni satellitari.

tratto da http://www.lescienzewebnews.it/convegni/articoli/art.asp?news=211