RSC Energia Zarya - LaSuper Soyuz

Sarebbe interessante capire quanto fosse limitante l’utilizzo dei criogenici per i tempi massimo di volo della capsula… ancora oggi questo limita a non più di qualche giorno la permanenza in orbita del mezzo per l’ovvio boiloff… anche perchè uno dei compiti che le erano stati ipotizzati erano appunto il supporto a stazioni in LEO e addirittura come lifeboat, e proprio non mi spiego come si potesse mantenere in orbita per mesi del propellente criogenico… non è che per caso l’ossidante fosse H2O2 e non LOX?

Me lo ero chiesto anche io, ma il libro sopra citato di Hendrickx e Vis (che è un pò l’equivalente del Jenkins per il Buran) parla chiaramente di LOX e Sintin (cherosene sintetico), alle pagg. 125-130. Sul come fosse possibile ottenere questo risultato non è spiegato (perché ritengo sia ancora coperto da brevetto) ma è chiaramente riportato.

Credo che l’unica soluzione se così fosse, più che un brevetto che comunque deve sottostare alle leggi della fisica e ancora oggi è ordini di grandezza superiore a quanto ottenibile con le attuali tecnologie, possa essere un sistema di raffreddamento attivo… ma questo sposterebbe solo il problema sul sistema di approvvigionamento energetico, sarebbe un’utenza sicuramente non trascurabile…

Grazie assai Peppe … apriamo l’anno nuovo in bellezza!

In questo sito, dedicato al Buran (e fortunatamente in inglese), c’è un’estesa e dettagliata descrizione del sistema propulsivo unificato del Buran (OMS+thrusters) basato su di un serbatoio di LOX e Sintin (RP-1 artificiale) come propellenti.

http://www.buran-energia.com/bourane-buran/bourane-consti-moteur.php

Nella descrizione tecnica si fa apertamente menzione del fatto che il serbatoio del LOX dispone di un sistema di controllo attivo per mantenere l’ossigeno allo stato liquido.

Pertanto anche la Zarya beneficiava sostanzialmente dello stesso sistema per i suoi razzi d’atterraggio.

probabilmente confidavano di attingere l’energia necessaria da un’eventuale stazione cui attraccarsi…

Durante il periodo di stand-by sicuramente, per quello che riguarda le fasi di volo libero la Zarya andava a batterie mentre il Buran disponeva di celle a combustibile (come lo Shuttle del resto).

Grazie ai suggerimenti di Aurelio (aka topopesto) ho avuto modo di aggiornare il disegno relativo al derivato ACRV di Zarya proposto a suo tempo (1992) come possibile scialuppa di salvataggio per l’allora stazione spaziale R-Alpha (antesignana dell’attuale ISS).


Scusa, non vorrei risultare troppo pretenzioso però…il sostegno inferiore della Zarya ACRV ha ancora il “supporto di guida” giallo; non dovrebbe esserci se fai un confronto con i vari carichi utili che trasportavano gli Shuttle.

Complimenti, comunque, per la celerità nel correggere i tuoi disegni.

Si però c’è nei disegni di russianspaweb.com che mi hai indicato come reference e c’è anche in un disegno di fonte RSC Energia che ho trovato su Novosti Kosmonavtiki… :wink: