SaturnI e dati scientifici

Lo sviluppo del progetto Apollo-Saturn prevedeva 4 fasi: i lanci del Little Joe per testare il complesso CSM e i sistemi di salvataggio; i voli di Saturn-I con test del CM Block-I e Block-II e del boilerplate CSM; il lancio di Saturn-IB anche quivi con lo sviluppo del CSM Block-I, Block-II prima senza equipaggio, successivamente “manned” ed infine l’implementazione finale del complesso Apollo CSM/LEM in LEO. In ultimo il volo di Saturn-V dapprima senza equipaggio per collaudare la compatibilità con CSM poi lo stesso col complesso CSM/LEM ed inine i voli manned in UEO prima della trasvolata lunare.

Il particolare di queste righe riguardano Saturn-I.
Vi furono 10 voli di prova dapprima con mockup del sistema II stadio/Apollo e poi colle implementazioni sopra descritte; tali lanci furono tutti un successo.
Però i vertici della NASA sollevarono, in corso d’opera, delle critiche agli stessi in quanto non vi era un obiettivo scientifico tangibile. Furono allora introdotti due progetti: Hight-Water (HW) e Pegasus, per giustificare le spese con una adeguata raccolta dati scientifici.

Le missioni SA2 e SA3 si occuparono dl test HW.

  • SA2 lanciata il 25/04/1962 con traiettoria sub-orbitale trasportava 92 tonnellate d’acqua e giunta all’apice della traiettoria balistica il carico venne espulso negli strati alti dell’atmosfera. L’acqua si rese subito giacciata e ciò permise lo studio delle interferenze nelle trasmissioni radio in caso d’improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche; infatti la nube di cristalli di ghiaccio si estese per diverse miglia di diametro.
  • SA3 lanciata il 16/11/1962 con lo scopo di testare gli effetti della deflagrazione del vettore nelle alte quote. Il vettore all’apice della sua parabola sub-orbitale venne deliberatamente fatto esplodere per verificare la caduta dei detriti, l’effetto della dispersione del propellente e in ultimo quella del carico utile, anche in questo caso costituito da 92 tonnellate d’acqua.

Il 16/02/1965 fu lanciato un SaturnI (SA8) in configurazione BlockII, alla sommità di tale struttura era alloggiato il primo satellite Pegasus, progettato per valutare l’effetto del bombardamento delle micrometeoriti su predisposti pannelli d’alluminio.
Giunto in orbita, la sommità del sistema si aprì rilasciando il satellite; si dispiegarono i suoi pannelli lunghi 15,24 metri (50 piedi) e larghi 4,57 metri (15 piedi), spessi 50,80 centimetri (20 pollici), erano percorsi da un sistema dielettrico che funzionava come sensore per il contatto colle micrometeoriti. Il satellite rimase in orbita ben più a lungo di qualsiasi previsione: rientrò il 17/09/1978. Nei primi tre mesi di attività raccolse 70 impatti.

Il 26/05/1965 fu lanciato SA9 col secondo Pegasus che rientrò il 3/11/1979.

Il terzo ed ultimo satellite Pegasus fu lanciato il 36/06/1965 (SA10) e in origine la missione si sarebbe conclusa con la “visita” da parte di un equipaggio Gemini che con apposita EVA avrebbe rilevato gli impatti e ritirato strumenti, ma la missione fu annullata. Questo fu il meno longevo della famiglia rientrando il 04/08/1969.

Con questo lancio si concluse anche l’attivita del Saturn-I razzo poco do grande importanza nello sviluppo della famiglia Saturn ma offuscato dalla notorietà dei successori.

Prima immagine il primo lancio di SaurnI
Seconda immagine il lancio di SA9: il secondo Pegasus
Terza immagine il satellite Pegasus
Quarta immagine altro disegno di Pegasus

Sarebbe stata una grande missione!
Peccato.

Grazie pilgrim1 per renderci partecipi di notizie così poco diffuse sul prototipo dei Saturn.
Ho una domanda; dal disegno mi pare di notare che il satellite Pegasus rimaneva agganciato al secondo stadio, è corretto?
Se la risposta è affermativa, come mai si è progettato un razzo (come del resto il saturno 1B) in grado di far entrare in orbita un intero stadio?

come si vede talla seconda immagine il vettore era in configurazione finale, ma era un mockup, il CSM era l’alloggiamento di Pegasus; fu costruito cosi il vettore peche anche von Braun subi pressioni affinche SaturnI fosse un vettore "operatio e non di test, in ptica sarebbe come se l’upper stage di Ares I-X non contenesso solo sistemi di rilevamento del volo ma un tipo di carico utile; mi chiedevo il senso reale del primo programma l’Hight-Water, per esempio.

ho corretto gli “orrori” di digitazione e quelli dovuti al cambio server e postato nuovamente le immagini deteriorate.

Prima: il lancio di SA-2 col primo esparimento HW
Seconda: un concept di Pegasus
Terza: le caratteristiche tecniche di Pegasus
Quarta (non presente nell’origine): una bella immagine di SA-5 al Pad


SA-5.jpg

Quanto mi piaceva il Saturn I!