Scelta dell'università: Roma o Torino?

.

Ciao giovanni,

dal basso della mia esperienza ti posso dire che non c’è una vera e propria risposta alla tua domanda. La risposta, se proprio vogliamo darne una, è che… dipende!
Dipende da una serie di fattori (tra cui lo sforzo economico ed affettivo da non sottovalutare), di cui il più importante, a mio parere, sono le tue priorità di studente e di uomo. Nessuno mette in dubbio il fatto che andare a vivere e studiare in un’altra realtà diversa da quella in cui si è vissuti per tanti anni è un’esperienza magica che ti arricchisce tantissimo. Quindi se vogliamo guardare dal punto di vista della tua crescita personale io ti dico: fallo! E’ sicuro che non te ne pentirai. E’ chiaro che, dall’altro lato, hai qualcosa da perdere: famiglia, amici, flauto, ecc. Il punto è se tu sei disposto a rinunciare a una cosa per coltivarne un’altra. Io ad esempio ne ho avuto l’opportunità ma ho deciso per ora di restare in Italia, scelta di cui a volte un pochino mi pento.

Detto questo, posso passare alle informazioni didattiche del Polito (le poche che posso darti!) riguardo all’internazionalizzazione: ingegneria aerospaziale purtroppo non è disponibile (grandissima cazzata!) interamente in inglese, ma solo il primo anno. Io vengo giust’appunto dal primo anno in inglese e adesso sto frequentando il secondo anno in italiano. Inutile dire che è tutta un’altra cosa (tradotto: è bruttissimo!!). L’anno scorso grazie a questa mia scelta ho conosciuto tantissime persone di realtà diverse (cinesi, mediorientali, sudamericani, ecc.), ho migliorato la mia lingua e ho ricevuto tutta una serie di altri benefici (tra cui la riduzione a 0 delle tasse!). Quest’anno molte di queste cose le ho perse, ma non mi lamento, è stato meglio di niente.
Per quanto riguarda gli erasmus, so per certo che per aerospaziale non si possono fare durante la triennale. Nella specialistica non so, probabilmente qualcosa ci verrà proposto, ma niente è garantito.
Per il resto è ovviamente un’ottima università, che ha tra l’altro la fortuna di essere collocata in un area geografica che “pullula” di aziende del settore (Alenia Aeronautica, Thales Alenia Space, Avio, AgustaWestland, ecc.).

La Sapienza purtroppo non la conosco, ma visto che vivi a Roma non penso ti sarà difficile trovare testimonianze a riguardo.

Spero di esserti stato d’aiuto (oltre che prolisso :flushed:).

P.S. in questi tempi vale in generale ma per il nostro corso più che mai: prima o poi dovremo andarcene da casa nostra!!

Ciao Giovanni,

io quoto quasi in toto quello che ha scritto Bad Boy.

L’esperienza come universitario fuori sede è unica, divertente, e arricchisce molto. E credo di poter dire che quando ti laurei da fuori sede hai qualcosa in più di chi si laurea stando in casa, sia perchè sei già abituato a vivere da “adulto” (anche se con i soldi dei genitori è sicuramente più facile), e anche perchè sei gà abbastanza predisposto a spostarti ulteriormente per cercare lavoro.

D’altro canto è ovvio che lasciare capra e cavoli e andarsene comporta dei sacrifici a livello personale, e tutto sta a decidere cosa ha la priorità.
Dal punto di vista dei soldi, è vero che sicuramente sarai un costo aggiuntivo per i tuoi genitori, ma tieni presente che Torino é molto ben attrezzata come collegi universitari, cosa che ti può far risparmiare qualche soldo.

In generale secondo me “andarsene” è una cosa che si ha nel sangue, c’é chi ce l’ha e chi no (non sto dicendo che uno sia meglio o peggio dell’altro). Io sono di Savona, e a 19 anni sono andato a Torino per studiare al Politecnico, lasciando casa, amici e ragazza (la quale mi ha praticamente detto “se vai a Torino ci lasciamo”). E anche se in effetti ero puttosto vicino, una volta arrivato a Torino la prima volta che sono tornato a casa è stato a Natale. E comunque dopo 12 anni sono ancora straconvinto e contento della scelta che ho fatto. Mio fratello invece non ha mai voluto spostarsi, si è laureato a Genova e ora vive e lavora felicemente a Savona…

Questo solo per dire che non c’è una scelta meglio o una peggio, come dice BadBoy, dipende da te, dalle tue priorità, e da cosa ti senti di fare.

Ora passiamo alle università: Il politecnico ovviamente è un’università di eccellenza (credo che quest’anno sia stata di nuovo la prima in classifica in Italia), e l’indirizzo Aeronautico/Aerospaziale è uno dei pilastri storici di questa eccellenza. E al di là dei contenuti didattici, ha il grande vantaggio di essere molto ben organizzato, cosa che fa molto comodo.
La Sapienza non la conosco direttamente, ma ho colleghi e amici che si sono laureati là, e devo dire che sono molto ben preparati. E ho anche un caro amico che si è laureato con me a Torino e poi ha fatto il master in satelliti alla sapienza, il quale gli ha permesso poi di trovare lavoro in Spagna.

E così arriviamo all’ultimo punto punto, gli sbocchi lavorativi: è vero che Torino ha Thales Alenia, ma anche Roma ce l’ha. E poi a Roma ci sono altre piccole aziende legate all’ambito spaziale, più l’ASI e ora anche il Galileo Control Centre. Quindi da quel punto di vista non vedo molte differenze. E comunque, come dico sempre, se tutto va bene ti laureerai tra 6 anni, e nessuno sa come sarà il mondo e il mercato del lavoro allora. Quindi non scegliere in base a quello, ma in base a quello che ti senti e che pensi ti piaccia di più.

In sostanza, probabilmente ti ho confuso ancora di più. Ma non conoscendo te nè la tua situazione, non mi sento di darti un consiglio. Quello che posso fare è darti qualche informazione per aiutarti a decidere :slight_smile:

Notare che le universita’ USA per il primo anno ti OBBLIGANO a vivere in convitto, anche se abiti accanto alla facolta’.

La qual cosa sarebbe successa a mia nipote se, invece di andare a UCB, fosse andata a UCLA (vabbe’, magari sarebbe andata in metro…). Fonte: mia cognata, che avrebbe apprezzato pagare di meno dal secondo anno in poi, ma “Beh, Berkeley e’ Berkeley…”, quindi ha abbozzato. Specie dopo che la nipote e’ stata fatta sedere sul palco alto al ricevimento del diploma.

Quindi negli USA ti SPINGONO ad uscire da casa, cosa che non e’ per niente sbagliato.

Io ti parlo per esperienza personale. Io sono lucano, di Matera e sono andato a studiare al Politecnico di Milano. Sono molto felice della scelta che ho fatto e per quanto riguarda l’esperienza lontano da casa, quoto in pieno chi mi ha preceduto nei commenti.
Vorrei però farti notare alcune cose, perchè tu sappia cosa ti aspetta.
Ti rispondo solo ora perchè ho avuto 9 ore di lezione oggi, 10 in università e tutta la settimana, tranne il venerdì ho questo orario. Ti dico ciò per farti rendere conto che non farai una cosa da tutti e ci vorranno sacrifici. Non ti aspettare subito materie interessanti e che trattino di cose prettamente aerospaziali, il primo anno è quasi interamente dedicato alle materie di base che con il campo spaziale hanno poco a che vedere, ma vanno fatte. Inoltre, almeno a Milano, il triennio è possiamo dire, più “aeronautico” che spaziale.

Per quanto riguarda il programma “internazionale”, beh ti segnalo un progetto che c’è sia a Torino che Roma oltre che qui da me: http://www.pegasus-europe.org/ (Partnership of a European Group of Aeronautics and Space UniversitieS) che è un progetto frutto di un accordo tra oltre venti Università europee nell’ambito dell’Ingegneria Aeronautica o Spaziale e che hanno concordato alcuni standard da mantenere nella propria offerta didattica.

Inoltee ci sono molte possibilità, io personalmente vorrei fare un’esperienza all’estero l’anno prossimo, in particolare una mobilità extra-EU, come dicevo nel topic precedente, negli stati uniti o in russia.

Spero di averti dato informazioni utili, se vorrai sapere altro, in particolare su Milano, non esitare a contattarmi.

Ti rispondo brevemente (da studente del PoliMi) solo per segnalarti che, con il nuovo ordinamento attivo dall’anno scorso, la magistrale in Spazio a Milano è tenuta completamente in inglese. Inoltre si prevede che anche le altre magistrali di Aerospaziale facciano il passaggio nei prossimi anni.