Scienze: Nasa, presto missione su lato invisibile della Luna

WASHINGTON - Ormai e’ ufficiale, la Nasa conta di inviare una missione umana sul lato invisibile della Luna entro una decina d’anni. L’annuncio e’ stato fatto in una conferenza stampa dal responsabile del programma luna della Nasa, John Connolly. Le missioni che portarono astronauti sulla Luna avvennero tutte nelle grandi pianure visibili dai telescopi terrestri. Ma i limiti tecnologici dell’epoca impedirono la discesa sull’altra faccia del corpo celeste. (Agr)

Sarà vero?
Fonte Corriere della Sera

Se davvero il CEV , e la NASA, manterranno le promesse fatte, quando gli astronauti ritorneranno sulla Luna dovranno per forza andare ad esplorare la faccia nascosta e i due poli del nostro satellite.
Il lato nascosto, sarebbe un ottimo punto per installarvici un buon radiotelescopio e i due poli un ottimo posto per cercare acqua o ghiaccio.

Staremo a vedere … cominciamo a far volare questo CEV … :roll_eyes:

Entro una decina d’anni? Ottimistica previsione…io sarei contento se tra 10 anni il CEV andasse in LEO…

Sarebbe interessante sapere cosa hanno pensato per le comunicazioni…

La tarda ora e la stanchezza mi hanno fatto venire un’idea malsana…
Se per comunicare tra due punti terrestri si usa un satellite geostazionario, per comunicare tra faccia nascosta della luna e terra sarebbe interessante porre un satellite di relay in un punto lagrangiano del sistema terra luna.
Avevo inizialmente pensato a L4 o L5, solo che non sono perfettamente visibili da tutto il lato nascosto.
Un ulteriore rimbalzo su un relay in L2 potrebbe risolvere il problema.
Qualcuno ha idee?

Sono veramente assonnato, questo discorso potrebbe essere senza senso :smiley:

Ciao Capt. Archer,
credo che la tua ipotesi sia quella giusta. Anche secondo me bastano due soli satelliti per telecomunicazioni (ma ben schermati per le particelle solari e quelle cosmiche!) piazzati il primo in L2 (che, se non erro, si troverebbe esattamente a guardare la faccia nascosta e quindi invisibile da Terra) ed il secondo il L4 o L5 per poter avere collegamenti continui con la faccia nascosta della Luna.
Certo si porrebbe un problema se volessimo utilizzare la faccia nascosta per osservazioni radio; infatti il satellite relay in L2 sarebbe esattamente in “mezzo alle scatole”, tanto per usare un eufemismo… :slight_smile:
Comunque l’ora non facilita certo questi ragionamenti…
A risentirci.

Ecco un’efficace illustrazione della posizione dei punti lagrangiani.

Basta un solo satellite ripetitore posto in orbita attorno all’L2 con gli assi dell’orbita sufficientemente grandi da evitare che il satellite, visto dalla Terra, sia occultato dalla Luna.
In effetti le orbite ad alone, utilizzate in numerosi casi per le missioni verso l’L1 e l’L2 dell’orbita terrestre (ISEE, SOHO, WMAP, etc) furono scoperte negli anni ‘60 proprio quando si studiava la possibilita’ di far atterrare Apollo 17 sulla faccia nascosta

Dimentico sempre che i punti lagrangiani dispongono di una “massa virtuale”, ed e’ quindi possibile (anzi necessario) orbitarli…
Tendo a fare la pericolosa semplificazione di considerare l’eventuale satellite puntiforme, posto nel centro di massa del punto lagrangiano…

In effetti cosi’ basta L2.
Dove posso trovare piu’ info sulle ipotesi fatte per apollo 17 sulla far side e i relativi mezzi di comunicazione?

Resto comunque felice del fatto di aver dedotto da solo la necessita’ dell’utilizzo di punti lagrangiani per missioni sul lato nascosto…
:slight_smile: Piccole cose che riempiono la giornata…

Come al solito Paolo ci ha fatto fare una figuraccia… :cry:
Francamente poi non conoscevo la storia dell’Apollo 17 sul lato nascosto…
chi ne sa qualcosa di più è pregato di postarlo (o almeno indicare un sito in cui se ne parli…)
Grazie.

chi ne sa qualcosa di più è pregato di postarlo

Una scansione da un certo libro… per cui non sto violando alcun copyright :smiley:
Sulla storia della scoperta delle orbite ad alone l’unica (e la migliore) fonte che conosco e’ l’articolo “The flight of ISEE 3/ICE: origins, mission history and a legacy” di Robert Farquhar (lo scopritore delle “halo orbit” appunto), che pero’ e’ pubblicato su una rivista professionale (Journal of the Astronautical Sciences). Ne allego un breve estratto

Grazie Paolo! Una vera miniera di informazioni interessantissime!
Ma oggi, a parte la SMART-1 dell’ESA non mi sembra ci siano altre sonde in orbita lunare. Mi sbaglio?