Sei sicuro che la Terra sia tonda?

Io penso invece che abbiano capito semplicemente che una singola pupa scosciata o un singolo programma pseudo-sceintifico attira molto più pubblico (a parità di costi) di un programma di divulgazione scientifica, di teatro, ecc.
Chi quindi non si adegua a queste leggi di mercato semplicemente non sopravvive.
Alberto Angela (che secondo me è bravissimo ed è più in gamba del padre) non sarebbe sopravvissuto se il padre, in altri tempi, non avesse creato una nicchia ecologica adeguata.

In effetti noi siamo una specie a forte rischio d’estinzione. Il nostro ambiente è fortementte circoscritto, ma siamo anche una specie tenace in grado di modificare l’ambiente che la circonda per modificarlo alle nostre esigenze, per fortuna. Infatti mi pare di capire che molti di noi comunque, nel loro piccolo, fanno comunque divulgazione.
Quanto alla TV, una volta c’era solo la RAI, che trasmetteva quello che voleva e la gente o vedeva quello, o vedeva quello, non aveva scelta e comunque guardava più che altro perchè era affascinata da quelle figure in movimento… (l’arma segreta del Dott. Goebbels di Bonvi, vedere Sturmtruppen, e non c’era ancora la Mediaset!)
Nell’era della concorrenza chiaramente la TV deve popolarizzarsi ed eccola esplodere di tette, sesso, oroscopi, sport nazionale, musica, comicità, quiz a (grossi) premi, volgarità, pragmatismo, crimine, mistero, orrore… insomma, la fiera dell’istinto, il tutto spacciato per cultura nazional(heil)popolare.
Tanto in Italia, ma forse anche altrove, una volta che vi siete aggrappati ai pantaloni di un politico, tutto il resto non ha importanza.

“La terra è tonda perchè Ca…te del genere fanno subito il giro del mondo”

Dal libro di Saimo, 3 maggio 2010! :rage:

Non è possibileeeee… “non aprite quei link…”! :face_with_symbols_over_mouth:
…mi è venuto un colpo a leggere i vostri commenti… figuriamoci se avessi visto il video :disappointed:

Ho aperto ora il link
Non penso che mi crediate quando dico che ho avuto un brivido di paura leggendo quello che c’è dentro

Io invece mi sto facendo delle grasse risate :smiley:

Sono anche un insegnante (piuttosto navigato direi) in una scuola tecnica; ho visto generazioni di giovani e noto con dispiacere che la voglia di conoscenza e la curiosita’ per il mondo in cui viviamo sembra scemare man mano che passano gli anni.
Io pero’ non tenderei a incolpare troppo i mezzi di comunicazione, che, impostati come sono in Italia, non hanno certo una funzione educativa (salvo qualcosa nella cosiddetta televisione ‘pubblica’), ma vanno sempre piu’ nella direzione CCFT (sigla fondata dall’attore Corrado Guzzanti, provate a indovinare).

Secondo me il problema maggiore e’ nelle strutture educative, che in Italia vengono considerate in modo errato (probabilmente volutamente): le risorse sono sempre piu’ ridotte e l’interesse del pubblico per i problemi dell’istruzione delle nuove generazioni e’ minimo (salvo considerare la scuola un utile parcheggio per i pargoli). La scuola evidentemente non e’ in grado di ‘vaccinare’ le menti vergini contro gli stimoli che vengono dai media.

Dunque fra i colpevoli ci sono anch’io, che ogni giorno combatto una battaglia a favore dei neuroni (che devono comunque prevalere sugli ormoni).
Dovrei impegnarmi di piu’, anche a costo di divulgare piuttosto che insegnare. Dovrei cercare di inculcare in quelli che mi ascoltano il ‘sense of wonder’ e la curiosita’ che deve nascere osservando le cose. Io (e molti colleghi, credetemi) cerchiamo di fare il possibile (e nella mia scuola fortunatamente otteniano anche), ma evidentemente in generale in Italia non e’ sufficiente.

Vi faccio un esempio: tempo fa ho commentato in classe la missione Phoenix, al polo di Marte. Ho raccontato il viaggio, la sua lunga durata, il ritardo nelle comunicazioni, il software di bordo, la foto che li riprendeva mentre scendeva col paracadute, e moltissime altre cose. Abbiamo parlato per un’ora.
Modestamente li ho affascinati.
Al termine di cio’, un allievo si alza e dice ‘… ma prof, la televisione non ha detto niente di cio’!..

Ecco dunque, non e’ in televisione—>non esiste.

Questo dobbiamo vincere.

Solo investendo molto nell’educazione, nell’istruzione (e ovviamente nella ricerca) un paese moderno puo’ affrontare il futuro: noi non lo stiamo facendo.
(al contrario in USA mi sembra che il presidente lo abbia ben presente).

Cosi’ saremo al riparo da qualunque attricetta che finga di non sapere che la terra non e’ piatta, per compiacere la nostra ignoranza.

Concordo con Erifa. Il problema non è tanto della Tv, ma dell’istruzione.
è il sistema scolastico che si dovrebbe far carico di dare quel senso della meraviglia, della curiosità che è, a mio parere, il motore primo.
Ma esistono 3 ordini di problemi:

  • la famiglia. Dovrebbe dare un supporto attivo alla scuola (e non semplicemente delegare), ma spesso, o per troppi impegni, o per disinteresse, non c’è. E mentre prima c’erano famiglie ignoranti, ma con voglia di imparare, anche per una sorta di riscatto sociale, ora ci sono famiglie istruite (parzialmente) e rese arroganti da questa istruzione, tolgono all’insegnante autorità
  • una determinata categoria insegnanti a cui manca una determinata cultura. Quel senso di meraviglia e di curiosità dovrebbe essere instillato fin dalla più tenera età (scuola materna, elementare, medie) per poi arrivare alle superiori e all’università con la voglia di apprendere gli strumenti. Quando io ho fatto le scuole elementari, pur avendo bravissime insegnanti, erano carenti dal punto di vista scientifico per il semplice fatto che provenivano da istituti magistrali del '55. Oggi, in teoria, dovrebbe essere differente perché il percorso scolastico dovrebbe essere differente. Ma io mi domando se una ragazza che fa oggi Scienza dell’educazione, e che domani sarà insegnate unica in una scuola elementare, avrà quel minimo di infarinatura scientifica da far nascere nei bambini la curiosità verso il mondo che li circonda.
  • l’incapacità di molti appassionati (io per primo) di comunicare agli altri la nostra passione in parole facili e comprensibili. Abituati da anni di linguaggio tecnico non riusciamo a parlare senza ficcarci in mezzo una derivata. Per non parlare di chi, per spiegare meglio un concetto, fa esempi a raffica creando solo maggiore confusione in chi l’ascolta.
    Ovviamente non tutti sono così, però spesso mi sono trovato ad osservare queste problematiche. Per non parlare poi di persone (dai 16 anni in su) che ti guardano con sguardo vacuo non perché tu stia dicendo chissà quale difficilissimo teorema, ma perché il solo pronunciare alcune parole (spazio, forza, magnetico, pugno atomico rotante, ecc) rende il discorso, secondo loro, incomprensibile. Quindi spengono il cervello, magari ti guardano anche con ammirazione, ma niente

Come posso non concordare! Al liceo mi sentivo completamente circondato da gente del genere!! Ora all’uni per fortuna è un po diverso…anche alcuni professori, sono entusiasti quando spiegano, e, cosa ancora più importante, riescono a trasmetterci questo loro entusiasmo :slight_smile: