A mio modo di vedere dipende da quale specifica attivita’ devi fare.
L’astrodinamica dipende tipicamente da calcoli molto accurati, che un umano non puo’ improvvisare a sentimento. Per circolarizzare un’orbita devi dare un impulso esattamente al momento giusto, con direzione e durata giuste. Del resto gli assistenti alla guida sulle auto ordinarie sono basati su sensori, attuatori e calcoli precisi, ad esempio per evitare il pattinamento delle ruote. Questo “castra” il pilota umano? Forse un po’, ma non lo rende neanche certo superfluo perche’ solo quella specifica fase e attivita’ e’ assistita elettronicamente, in modo non adattabile. Qualcuno con un cervello umano, che fa cose profondamente diverse, deve capire il contesto, prevedere quello che succedera’ e prendere decisioni e trovare soluzioni che non sono e non saranno mai alla portata di una macchina.
Ecco, la traiettoria di discesa di un lander (cosi’ come quella di un lanciatore) inclusa la fase finale dell’atterraggio sono pura matematica. Sono astrodinamica anche loro. E’ gia’ stabilito prima quando devono essere azionati i motori. E sulla Luna, nel terzo millennio, non c’e’ neanche spazio per l’imprevisto e per dover improvvisare la ricerca di un’area sufficientemente piatta per atterrare. Si sa gia’ prima, il terreno e’ stato gia’ misurato e rilevato con precisione prima di iniziare qualunque manovra.
A fine anni ‘60 dello scorso secolo erano costretti a far pilotare a manazza il lander, perche’ non c’erano altre soluzioni, se non rozzi in modo inaccettabile (il Surveyor e’ atterrato storto). E’ stata un’epopea ma si sono presi dei bei rischi.
Ma anche se i dettagli micrometrici degli attuatori a bordo vengono azionati automaticamente, non significa certo che gli umani non abbiano nulla da fare. La capacita’ di elaborare e capire quello che vedono, introdurre e pensare soluzioni, resta e restera’ esclusiva di questi sacchettoni di carne ancora per un bel po’. E nello specifico di quelli che sul posto possono osservare e interagire con visione interattiva a 360° avvicinandosi e interagendo con l’ambiente. Cosa che e’ in buona parte preclusa anche agli umani rimasti a terra che attraverso il buco della serratura di una telecamera, senza sentire sul loro corpo le reazioni dell’ambiente, e soprarttutto con un ritardo di comunicazione che pur di 2-3 secondi comunque rende infinitamente meno efficace la loro azione.
Un umano con una zappetta capisce come fare un buco in un altro pianeta in una frazione di secondo meglio che mesi di macchine telecomandate con lag di comunicazione, come sappiamo.
Quindi vi confermo che non penso che la specie umana sia obsoleta. Ma per una attivita’ molto specifica come atterrare sulla Luna a questo punto mi sentirei molto piu’ tranquillo con un sistema automatizzato fatto bene.