Situazione attuale degli External Tanks dello Shuttle

I tecnici del Michoud Assembly Facility (MAF) si sono detti molto soddisfatti delle prestazioni degli ET relative ai quattro lanci del 2008.
In particolare, essi apprezzano il fatto che l’ultimo lancio STS-126 ha evidenziato l’eccezionale performance dell’ET-129, il piu pulito dopo la ripresa dei voli, con la perdita di pochissimi frammenti.
Intanto la situazione produttiva a Michoud è ottimale, tutti i ritardi dei mesi scorsi sono stati recuperati, usufruendo anche del rinvio della STS-125.
Il calendario delle consegne per il 2009 prevede l’approntamento di cinque nuovi Tanks, da aggiungere ai due già al Kennedy Space Center.
La situazione attuale è questa:
ET-127, nel VAB al KSC, pronto per accoppiamento a Discovery per STS-119.
ET-130, nel VAB al KSC, in fase di checking per missione STS-125.
ET-131, al MAF, nella fase di Assemblaggio Finale, consegna prevista 22 Febbraio, per STS-400 e poi STS-127.
ET-132, al MAF, ora anch’esso nella fase di Assemblaggio Finale, per STS-128.
ET-133, ET-134 ed ET-135 al MAF, nelle vari stadi di costruzione.
Intanto, al Michoud Assembly Facility, i responsabili sono in attesa di decisioni relative al progetto di prolungamento della vita operativa degli Space Shuttle, in caso affermativo, qui si procederà alla costruzione di nuovi ET.

Che ne siano soddisfatti ne sono contento anch’io però, non capisco tutto questo entusiasmo.
Da quel che mi risulta, non hanno apportato nessun tipo di modifica che abbia migliorato le caratteristiche o prestazioni degli ET. Se tutto è andato per il meglio è perchè non sono subentrate concause, quale brutto tempo, piogge, ghiaccio o altro, che abbia potuto influire sul rivestimento esterno dell’ET.

L’ET è forse l’unico componente che è ancora in continua evoluzione e miglioramento dopo il Columbia, le modifiche apportate sono decine e ad ogni volo vengono implementate diverse migliorie, con i risultati che si possono apprezzare degli ultimi voli!

Stà di fatto però che il rivestimento esterno, quello che alla fine ha causato la perdita dello Shuttle Columbia, non è mai stato cambiato e rimane tutt’ora fatto con schiuma polierutanica.
Sono dell’idea che, per evitare eventuali distaccamenti futuri del rivestimento dell’ET, bisognerebbe sostituirla con qualcosa che non sia atta a trattenere, al suo interno, particelle di acqua o altro che, in fase di lacio o freddo intenso, possa causare un distaccamento del rivestimento.
Oltre questo, avrebbero dovuto migliorarlo in modo da assorbire un eventuale impatto e non aver nessun tipo di distaccamento di materiale.
Questo preserverebbe da eventuali altri incidenti.
Apportare continui e notevoli miglioramenti all’ET, senza però intervenire in modo drastico sul rivestimento esterno, serve si a migliorare la sicurezza, ma non elimina il problema principale. :ok:

Oppure eliminare la causa dalla fonte… evitare la formazione di ghiaccio… quello che si è fatto…

Oltre questo, avrebbero dovuto migliorarlo in modo da assorbire un eventuale impatto e non aver nessun tipo di distaccamento di materiale. Questo preserverebbe da eventuali altri incidenti.

E’ stato fatto e i risultati accidenti se si vedono… prima del Columbia i distaccamenti si contavano a centinaia per lancio, negli ultimi lanci si sono sempre contati sulle dita di una mano…

Apportare continui e notevoli miglioramenti all'ET, senza però intervenire in modo drastico sul rivestimento esterno, serve si a migliorare la sicurezza, ma non elimina il problema principale. :ok:

Il problema principale è la formazione di ghiaccio, la schiuma è difficile che possa far danni.

Che attualmente i distaccamenti si contino su una mano è senza alcun dubbio una buona cosa però, avere un solo distaccamento o cento è la stessa cosa!
basta un solo distaccamento, che colpisca lo Shuttle in modo grave e tutto può essere compromesso.
Si potrà dire di avere migliorato il sistema solo quando non ci saranno più distaccamenti!
Per quel che concerne il ghiaccio, il problema stà proprio nella schiuma; Se la schiuma trattiene dell’acqua, al momento del lancio, causa le basse temperature, si trasforrma in ghiaccio che può andare ad impattare con la navetta.
Solo quando si risolverà questo problema si eliminerà il ghiaccio!

Beh la matematica non è un’opinione… se ho 100 distaccamenti di grosse dimensioni la probabilità di danno non sarà la stessa nell’averne uno solo… almeno almeno 100 volte maggiore nel primo caso…

Si potrà dire di avere migliorato il sistema solo quando non ci saranno più distaccamenti!

Non è vero, dimostrato che i due casi precedenti non sono uguali e che uno è nettamente meglio dell’altro un miglioramento c’è stato eccome…

Per quel che concerne il ghiaccio, il problema stà proprio nella schiuma; Se la schiuma trattiene dell'acqua, al momento del lancio, causa le basse temperature, si trasforrma in ghiaccio che può andare ad impattare con la navetta. Solo quando si risolverà questo problema si eliminerà il ghiaccio!

Se però si elimina o si tiene sotto controllo la formazione del ghiaccio il problema è risolto alla radice.

Come controllano la formazione di ghiaccio?

Si sono modificate ad esempio le forme di diverse parti in modo da evitare pericolosi accumuli di ghiaccio come avveniva in precedenza, la formazione a terra è esaminata invece dal tiger team con l’utilizzo di camere termiche dal pad dopo il tanking.

L’ET del sistema STS ha ricevuto così tante modifiche durante la sua vita operativa che anche sul sito AMX Space Paper Scale Model si trovano ben 14 differenti configurazioni dello stack! :scream:

Senza contare che leggendo (e più che altro ammirando) il volume di Jenkins “Return to Flight” da pag. 16 alla pag. 19 si apprendono tutte le modifiche apportate all’ET per il primo volo post-Columbia STS-114 Atlantis.

Insomma, dire che gli ET non sono stati migliorati è, quantomeno, dati alla mano, inesatto.

Esatto, senza contare che il grosso della riduzione è avvenuto negli ultimi recentissimi voli, in quanto molte modifiche sono state implementate solo di recente.
Un buon sunto anche qui:
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=6244.0

Attenzione, io non ho detto che non sono stati migliorati!!! di modifiche ne hanno avute davvero tante e notevoli però, dato che attualmente ci sono ancora dei distacchi, il rischio di problemi c’è ancora e non è certo da sottovalutare!
Giusto dire che minor distaccamenti è= a minor rischio però, pur se bassa, il rischio c’è sempre. Che sia 1 possibilità o 100, il problema non è risolto e dal mio pto di vista, non c’è tanto da esultare!
Quando non ci saranno più distaccamenti allora si potrà esultare a pieno ritmo.
Per quanto riguarda le formazioni di ghiaccio, si è si migliorato alcune parti per prevenire la formazione però, in alcune occasioni c’è e rimane un problema.

Ricordiamoci però che stiamo parlando di volo spaziale, non di un Milano-Roma con un aereo di linea. Il volo spaziale è intrinsecamente pericoloso, per il semplice fatto che ci sono milioni di cose che possono andar storte (note e non note) e ciascuna può portare ad un incidente fatale. Se si riesce a ridurre un rischio ad una probabilità tale da risultare trascurabile rispetto a tutto il resto è già una vittoria. Beninteso, se si eliminasse il pericolo definitivamente sarebbe una vittoria molto più grande, ma questo non sminuisce i risultati ottenuti.
Questo non vale solo per il volo spaziale: molta della nostra tecnologia è basata su processi industriali che comportano dei rischi (compreso quello su cui lavoro io): si fa sempre di tutto per migliorare la sicurezza, anche se certi pericoli non sono eliminabili definitivamente. Ciononostante, gli impianti sono molto più sicuri adesso di quanto non lo fossero ad es. negli anni '60/'70 (per lo meno nei paesi sviluppati). E non venitemi a dire che non c’è da esserne contenti!

Giusto!!!