Skylab fase-2,un occasione sprecata.

Come tutti sappiamo,dopo il lancio dello Skylab nel 1973,la NASA aveva ancora a sua disposizione un altro Saturno V ed un altro workshop.L’idea di lanciare un secondo Skylab servito da altre tre missioni Apollo,nel 1976-77,fu presto abbandonata sia per penuria di fondi,sia per evitare sovraposizioni col programma Shuttle (la cui prima missione era prevista per il 1978-79).Il Saturno finì a far mostra di se su un bel prato,e il workshop fu esposto allo Smithsonian air and space museum di Washington.Per quanto ne sappia nessuno prese in esame una terza è più promettente soluzione:modificare lo Skylab-B trasformandolo nel primo elemento di una stazione modulare assemblata e servita dallo Space Shuttle.Allo Skylab,equipaggiato con un secondo “multiple docking adapter” posizionato nella parte posteriore,si sarebbero potuti attraccare dei moduli scientifici derivati dallo “spacelab”,lasciando al più grande workshop i compiti di quartiere per l’equipaggio,e laboratorio per la ricerca medica.Una capsula Apollo modificata per ospitare sei astronauti,e con un “retropack” al posto del modulo di servizio (già progettata dalla Rockwell) sarebbe stata trasportata dallo Shuttle fino allo Skylab-B per fungere da scialuppa di salvataggio per i cinque o sei membri della stazione.In breve la NASA avrebbe potuto disporre,a costi contenuti,di una stazione orbitale più grande della ISS entro la metà degli anni 80.Mi sono divertito ad elaborare un disegno di come avrebbe potuto apparire questo possibile “Skylab phase-II” intorno al 1985.

Immagini…

“Apollo CM escape capsule”,della Rockwell.Trasportata nella stiva di carico dello Shuttle.

Come sappiamo bene Carmelo alla NASA non piacciono le scelte semplici e poco costose…

Carmelo dove hai reperito l’immagine dello Skylab II??

Erano anni che cercavo di capire che aspetto avesse…

Il disegno è di fonte NASA oppure l’hai elaborato tu sulla base delle inforamazioni disponibili???

Lo Skylab-B era sostanzialmente un altro " Saturn IVB dry workshop" identico a quello lanciato nel 1973.Anche quì erano previste tre missioni (1976-77),e forse un possibile riutilizzo da parte dello Shuttle.Lo “Skylab phase-2” è un idea mia.mi sono chiesto,perchè invece di lanciare semplicemente un altro Skylab,o trasformare il Saturno V in un arredo da giardino non adottare una terza soluzione? Perchè non modificare il workshop con un secondo docking port nella parte posteriore per trasformarlo nel primo nucleo di una stazione spaziale assemblata dallo Shuttle? Si sarebbe potuto lanciare il secondo skylab nel 1977 o nel 78 (compatibilmente con i lavori di trasformazione della rampa 39A),e metterlo in sonno.In seguito,nel 1983,il laboratorio sarebbe stato attivato ed implementato con una serie di moduli basati sullo “spacelab” trasportati dallo shuttle.L’“anima” tecnologica del complesso (leggi computers) sarebbe stata costituita da uno di questi moduli facili da sostituire,lasciando al vasto workshop funzioni di “crew quarters” e laboratorio per ricerche mediche.Il CM Apollo escape capsule,studiato dalla Rockwell in quegli anni propio per lo Shuttle,e trasportato nella stiva dell’orbiter fino alla stazione sarebbe stato un perfetto battello di salvataggio per i cinque o sei membri dell’equipaggio.In questo modo la NASA avrebbe potuto disporre,facilmente ed in maniera relativamente economica, di una vasta “Space Station” orbitale (più grande della ISS) già nel 1984-85.“Fast and cheap”,come è di moda dire oggi.Il disegno dello “Skylab phase-2” è stato fatto da me,seguendo questa idea.

Idea estremamente intrigante…

E il disegno è molto carino e sopratutto realistico (al punto da averlo scambiato per uno di fonte NASA).

Anche se intravedo qualche problema tecnico, non insormontabile, a questa soluzione:

  1. Realizzare un portello d’attracco sul fondo dello Skylab, che originariamente ospita il contenitore dei rifiuti, avrebbe comportato invariabilmente una riprogettazione estesa della parte terminale della sezione pressurizzata.

  2. I moduli Spacelab, così come sono stati concepiti e successivamente utilizzati, non sono “stand alone” cioé hanno bisogno di un’infrastruttura di servizio che fornisca “acqua, luce e gas” per così dire. Francamente non mi sembra che lo Skylab originario avesse le capacità per fornire queste utenze a “terzi” e non nel gran numero da te previsto.
    Ovviamente non basta aggiungere dei pannelli solari agli Spacelab per renderli indipendenti…

  3. Sono assolutamente d’accordo con te nel considerare l’Apollo Escape Capsule un veicolo di salvataggio più che adeguato (ah…che peccato che la NASA non abbia realizzato la Big Gemini!!!).

  4. Se la NASA avesse perseguito questa strada, con tanti anni di anticipo, tutte le polemiche e i dibattiti (per non parlare dei soldi spesi) generati dalla ISS non avrebbero ragion d’essere. Anche il programma Shuttle ne avrebbe senz’altro beneficiato avendo (a metà degli anni '80) una base d’appoggio orbitale perfettamente funzionale.

D’accordo con te sulla vasta riprogettazione del Workshop e sulla realizzazione di moduli pressurizzati “autonomi” (dicevo “tipo spacelab” per indicare più che altro le dimensioni).Credo però che forse in termini economici e logistici ne sarebbe valsa la pena.Anche senza la tragedia del Challenger la stazione “Freedom”,voluta da Reagan,non sarebbe stata pronta prima del 1992-93.Quì si sarebbe potuto ottenere un grande avamposto e laboratorio di ricerche in orbita con quasi dieci anni di anticipo.Insomma,hai un laboratorio spaziale e un razzo come il Saturno V a disposizione e lo butti? Mi sembra una grossa occasione sprecata.

Anch’io avevo sentito paralre dello SKYLAB B, da me già menzionato in un argomento precedente, e sinceramente penso che abbiano fatto, come loro abitudine, un grosso errore a non lanciarlo ed infilarlo in un museo.
Bello il disegno messo in chat, ma perchè effettuare tutti quei lavori di modifica quando lo Skylab disponeva già di un secondo modulo di aggancio?
Non sarebbe stato più facile andare ad agganciare i vari moduli partendo da quel punto di aggancio?
Altra cosa che mi sembra poco fattibile, il voler lasciare lo SKYLAB B in fase dormiente per tutto quel tempo.
Teniamo presente che tutto quello che è in orbita è comunque sottoposto ad un’ “usura” abbastanza forte (vedi foto LDEF) recuperato dallo Shuttle qualche anno fa.
Per quanto concerne la fornitura di elettricità e le altre cose indispensabili, si poteva provvedere come fatto dai Russi con le stazioni Saliut .

innanzitutto complimenti per il disegno, lo avevo scambiato per un progetto nasa!!!

avevo sentito parlare del progetto Skylab B, ma come avete gia fatto notare e` stato un peccato che non si sia realizzato

Anch'io avevo sentito paralre dello SKYLAB B, da me già menzionato in un argomento precedente, e sinceramente penso che abbiano fatto, come loro abitudine, un grosso errore a non lanciarlo ed infilarlo in un museo. Bello il disegno messo in chat, ma perchè effettuare tutti quei lavori di modifica quando lo Skylab disponeva già di un secondo modulo di aggancio? Non sarebbe stato più facile andare ad agganciare i vari moduli partendo da quel punto di aggancio? Altra cosa che mi sembra poco fattibile, il voler lasciare lo SKYLAB B in fase dormiente per tutto quel tempo. Teniamo presente che tutto quello che è in orbita è comunque sottoposto ad un' "usura" abbastanza forte (vedi foto LDEF) recuperato dallo Shuttle qualche anno fa. Per quanto concerne la fornitura di elettricità e le altre cose indispensabili, si poteva provvedere come fatto dai Russi con le stazioni Saliut .
Purtroppo non c'era alcun modo di eliminare il "gap" tra l'ultimo lancio di un Saturno e la prima missione di uno Shuttle,a causa del tempo necessario per modificare la torre di lancio alla rampa 39A.l'unica soluzione alternativa sarebbe stata costruire un altra rampa,magari provvisoria,ma questo era incompatibile coi magri bilanci dell'epoca.L'ipotesi di adoperare il primo docking port per agganciare i moduli della stazione è egualmente valida,tanto è vero che questa era la strada che si intendeva percorrere se si fosse riusciti a recuperare lo Skylab originale,ma lanciando un altro Workshop da utilizzare con lo Shuttle,tanto valeva riprogettare tutta la parte posteriore per acquisire lo spazio occupato dal,non più necessario,serbatoio per i rifiuti.Quel serbatoio avrebbe potuto essere del tutto eliminato ampliando la superficie del workshop,oppure trasformato in sezione per lo stoccaggio di acqua,provviste,materiali,attraversato da un corridoio verso il secondo "docking port".Quest'ultimo avrebbe consentito una più articolata capacità di ampliare la stazione.
Quel serbatoio avrebbe potuto essere del tutto eliminato ampliando la superficie del workshop,oppure trasformato in sezione per lo stoccaggio di acqua,provviste,materiali,attraversato da un corridoio verso il secondo "docking port".Quest'ultimo avrebbe consentito una più articolata capacità di ampliare la stazione

Concordo pienamente e ritengo che in questo modo di sarebbe potuto risparmiare un bel pò ed avere una Stazione Spaziale semipermamente già negli anni '80. Effettivamente il problema delle rampe sussisteva ma visto che erano due si poteva modificarne intanto una per lo shuttle e lasciare la seconda fino al lancio del Saturno 5.
Insomma con un pò di buona volontà della NASA (ma sopratutto della Casa Bianca) invece di sperperare nel Vietnam…

Avendo una rampa a disposizione si poteva lanciare lo Skylab-B anche nell’81 o 82 (semmai il problema poteva essere costituito dalle modifiche nell’edificio del VAB).Quanto al Vietnam,senza quella inutile e dannosa guerra (e volendo spendere un pò per lo Spazio,naturalmente) avremmo avuto Tre o quattro Skylab,di cui uno in orbita lunare,uno Shuttle interamente recuperabile,e gli “space tugs” per l’orbita alta e la luna,PRIMA DEL 1980!

Bellissimo lo SkyLab, assolutamente vintage e pieno di cose che mi fanno sognare, come la pista per correre circolare ispirata a 2001 odissea nello spazio. La ISS non dispone neppure oggi di moduli così grandi e abitabili al suo interno: altri tempi, altri modi di pensare gli spazi, altri budget, altri lanciatori.

Certo é incredibile quello che erano riusciti a fare 38 anni fa (!), fantastiche quelle plancie di comando tutte interruttori e lampadine, o i computer con i circuiti stampati massimo doppia-faccia e i componenti come resistenze-transistor-condensatori saldati a stagno :slight_smile:

Io penso che il programma SkyLab sia finito non per cecità, quanto per la mancanza di retrovie adeguate e per la sua scarsa modularità; oggi la ISS gode dell’apporto intellettuale di tutte le comunità scientifiche internazionali, che operano ricerca a 360° anche grazie al collegamento in tempo reale con tutte le principali università. Inoltre la tecnologia di allora era in una fase di esplosione verticale, e certe ricerche spaziali erano messe in secondo piano dai ritorni immediati che si potevano ottenere facilmente sulla terra con investimenti molto minori.

Il programma SkyLab2 sarebbe costato molto di più come mantenimento e per essere portato avanti; e in clima di stagnazione economica (embargo OPEC, Jimmy Carter) non fu un caso che lo SkyLab1 fu lasciato deserto da febbraio 1974 a marzo 1978, dimenticato letteralmente in orbita. Senza considerare che di lì a poco il clima da guerra fredda con la russia sarebbe finita, e con essa la corsa conseguente allo spazio. Io ricordo che lo skylab portava a bordo anche dispositivi di osservazione militare del suolo.

Bello sognare lo spazio, e ancora più bello immaginare quanto saremmo potuti andare avanti nell’esplorazione del sistema solare; ma forse un pò azzardato.

Grazie comunque per questo bellissimo topic da sognatori, e peccato per le immagini perse.

Mio Dio!! Febbraio 2006…sembra passato un secolo!

Circa una delle possibili configurazioni dello Skylab II segnalo questo interessante link:

http://beyondapollo.blogspot.com/2011/12/skylab-salyut-space-laboratory-1972.html

Sguardo della NASA in uso di Skylab B come stazione spaziale multinazionale in 1976
con 1 squadra di U.S.A. e 2 squadre sovietiche!

  • Celebri U.S.A. bicentenario
  • Missione cooperativa dell’unire di USA/USR con il backup di Skylab
  • Dimostrazione politicamente attraente di cooperazione internazionale

Lancio del 27 aprile 1976 di Skylab-b come Skylab-5?
il 1 giorno più successivamente la squadra di missione di Skylab-6? è lancio ed il bacino con Skylab-B
in primo luogo può lancio di primi Soyuz e bacino (come ASTP-2?)
usano una sacca d’aria per ottenere su Skylab-B (come ASTP) e per restare il giorno 22 a bordo
poi il giorno di soggiorno 27 della squadra di U.S.A. da solo
un lancio in secondo luogo Soyuz da 54 giorni e bacino su Skylab-B (come ASTP-3?)
usano una sacca d’aria per ottenere su Skylab-B (come ASTP) e per restare il giorno 28 a bordo
il giorno 90 la squadra degli Stati Uniti ha lasciato Skylab-B con il soggiorno di Skylab-B
di inhabitation del nuovo record in orbita fino al 1980 per uso con la navetta spaziale

English text
NASA look in use of Skylab B as Multinational Space station in 1976
with 1 USA crew and 2 Soviet crews !

  • Celebrate USA Bicentennial
  • Cooperative USA/USR join Mission with Skylab Backup
  • Politically attractive Demonstration of International Cooperation

27 April 1976 launch of Skylab-b as Skylab-5 ?
1 day later the Skylab 6 mission crew is launch and Dock with Skylab-B
First may launch of first Soyuz and Dock on Skylab-B (ASTP-2 ?)
they use a Airlock to get on Skylab-B (like ASTP) and stay 22 day onboard
then the USA crew stay 27 day alone
54 day launch second Soyuz and Dock on Skylab-B (ASTP-3 ?)
they use a Airlock to get on Skylab-B (like ASTP) and stay 28 day onboard
90 day the US crew left Skylab-B with new record inhabitation
Skylab-B stay in orbit until 1980 for use with Space shuttle

Source Quest Volume 5 number 4 page 16

Si’, vabbe’, e dove trovavano tutti i Saturn Ib?

Saturn V ce ne sono un paio, anche se hanno fatto una brutta fine, ma Ib?

Ok, forse un paio li trovavano…

Di Saturn I-B ne erano rimasti per altre tre (forse quattro) missioni; per cui Skylab-B era coperto.
Consideriamo anche il vantaggio di avere una stazione pronta per lo Shuttle,perchè ai tempi delle prime missioni STS, Skylab-B sarebbe stato certamente ancora in un orbita stabile,pronto per un reboost,un riutilizzo ed un upgrade.

Grazie per il contributo Michel!!
Thanks for your contribution Michel!!
Merci pour le tous contribute Michel!!

Grazie

questa missione di Skylab-b ha avuto bisogno di soltanto un Saturn IB
il SA-211 era ultimo Saturn completo IB (video nel centro di benvenuto dell’Alabama (the Alabama Welcome Center))
non c’era esigenza di più squadre di U.S.A., perché dopo il giorno 40 il giorno con 3 uomini e 50 con 5 uomini,
il rifornimento di Skylab-b su ossigeno, l’acqua e l’alimento sono esauriti

this Skylab-B mission needed only one Saturn IB
the SA-211 was last complete Saturn IB (displayed in the Alabama Welcome Center )
there was no need for more USA crews, because after 40 day with 3 men and 50 day with 5 men,
the Skylab-b supply on Oxygen, water and food are exhausted