Soyuz 9

Con la missione della Soyuz 9 finì il periodo di collaudi della capsula russa,ed iniziò quello della presenza prolungata nello spazio.Infatti la missione sarebbe durata 18 giorni,battendo così il record americano della gemini 7 ( 14 giorni) e facendo da apripista alle missioni di lunga durata,svolgendo indagini biomediche,psicologiche e tecniche.
L’equipaggio era composto da Andrian Grigoryevich Nicolayev in qualità di comandante e da Vitali Ivanovich Sevastyanov come Ingegnere di volo.La missione partì il primo giugno 1970 e tornò 18 giorni più tardi.
Ovviamente per affrontare i 18 giorni di missione l’astronave fu modificata:I’equipaggiamento per il Docking,che non serviva per la missione fu rimosso,questo consentì di installare un sistema di supporto vitale 3 volte più grande del normale,e nell’orbital module fu installato il prototipo di un sistema di controllo termico (regeneration and thermal control system) progettato per il programma della stazione spaziale.Nel descent module il terzo posto fu rimosso per fare spazio ad un rack per equipaggiamento extra e strumentazioni scientifiche,questo era anche un luogo sicuro al momento della discesa per riporre i risultati degli esperimenti scientifici.Data la lunghezza della missione che avrebbe comportato un indebolimento maggiore del normale nei cosmonauti si perfezionò anche il Kazbek,il sistema collegato ai sedili nel DM che attutisce l’impatto della capsula col terreno.
Larga parte della missione era volto a raccogliere dati biomedici dei cosmonauti (velocità di adattamento nello spazio e recupero delle condizioni fisiche una volta tornati),e identificare procedure di lavoro ed equipaggiamenti per una lunga permanenza nello spazio, tutto questo accompaganato da esercizi fisici che dovevano migliorare la loro condizione fisica al rientro.La mole di lavoro (e alcuni problemi tecnici con la Soyuz) era tale che spesso i due cosmonauti non fecero gli esercizi fisici,soffrendone molto al rientro.
Altri esperimenti prevedevano osservazioni della terra e delle sue risorse dallo spazio,esperimenti di navigazione manuale con sestanti,e ovvimente si voleva valutare l’astronave come sistema di trasporto per una stazione spaziale.
La missione fu complicata da alcuni problemi tecnici:durante i primi giorni di missione i pannelli solari producevano energia in eccesso,come se l’astronave fosse costantemente esposta alla luce del sole,il problema era nel dispositivo che regola la distribuzione di energia dai pannelli solari alle batterie di bordo,quindi come prima soluzione l’equipaggo avrebbe dovuto spegere e accendere il dispositivo ogni volta,il problema era che questa azione non poteva essere ripetuta più di 50 volte.Il 4 Giugno la Soyuz fu messa in rotazione intorno all’asse longitudinale ad una velocità di 0.26 radianti al secondo (2.5 rotazioni al minuto),per mantenere la temperatura costante (lo stesso metodo “barbeque” dell’apollo),questo minimizzo l’esposizione al Sole,ma le batterie si scaricarono costringendo i cosmonauti a svegliarsi anticipatamente per ricaricare quest’ultime,quindi fu deciso,anche per evitare un riscaldamento anomalo di alcune parti dell’astronave di interrompere la rotazione periodicamente.Vi furono poi problemi minori ai quali vi furono soluzioni semplici (abbassare la temperatura per diminuire la pressione che si era innalzata di poco) e anche il problema elettrico fu risolto (anzi si risolse da solo).
Nonostante alcuni problemi la missione fu considerata un successo che aiutò i progettisti russi nella successiva fase del loro programma spaziale:le missioni di lunga durata nello Spazio.

Posto di seguito delle schede facenti parte di un libro che si può comprare su e-bay (se avete più di 1000 euro da spendere :!: ) e delle foto molto interessanti e per me inedite.

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Un piccolo contributo dalla mia collezione filatelica dedicata alle missioni spaziali sovietiche.
Ultimamente sto cercando di effettuare la digitalizzazione dei francobolli più belli e rappresentativi.

L’immagine è di un francobollo commemorativo da 10 copechi della missione Sojuz 9 emesso nel 1970 dove viene ritratto Vitalij Ivanovič Sevast’janov assieme a Andrijan Grigor’evič Nikolaev.

Una piccola curiosità: Il 9 giugno 1970, quando la Soyuz-9 era al suo nono giorno in orbita attorno alla Terra, fu registrato un evento tanto spettacolare quanto senza precedenti, quel giorno ebbe luogo la prima partita a scacchi nello spazio!

All’interno del Museo degli scacchi di Mosca è esposta la famosa scacchiera usata dagli astronauti nella Soyuz 9.

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