Space Mummy

Solo nei migliori cinema…


da una singola immagine non è molto chiaro che genere di esperimento si trattava

Io non voglio saperlo.

il topic in cui si parla di sesso nello spazio è un altro, ma questo sembra proprio un esempio di bondage… :stuck_out_tongue_winking_eye:

da medico sembrerebbe un fissaggio posturale per manovre rianimatorie

Esatto Pilgrim, Paolo l’ha poi spiegato in questa altra foto:


Ebbene si, stiamo verificando attrezzatura e procedure per RCP spaziale. Ma non provate a fare il massaggio cardiaco così!

oddio vista l’ultima immagine è ancora peggio… spacesutra! :flushed:

Dottor Pilgrim, a rapporto sul ponte!
Se Tizio ha un arresto sull’ISS, prima che lui e il rianimatore si siano imbragati per la rcp si fa a tempo a ammazzare un asino tirandogli fichi molli.
Immagino che abbiano piu’ di un defibrillatore a bordo. Ha senso quel che dico?

Nì, perchè può esserci arresto cardiaco anche senza fibrillazione (e quindi il defibrillatore è inutile). Certo è che se uno ha un arresto nel modulo Zvezda e l’unico defibrillatore è in Kibo … A voi le conseguenze, ecco perchè al 99% ce ne saranno almeno due-tre a bordo.

Ma un attacco cardiaco ad un semiatleta ipercontrollato come un astronauta e così probabile a bordo della iss?

Il nostro cuore è una bestia strana: ha delle capacità reattive incredibili, non occorre che sia collegato al sistema nervoso per battere, riesce in particolari condizioni ad andare in maniera autonoma. Proprio per queste motivazioni però è altrettanto soggetto a problematiche varie. Qui bisognerebbe fare una lezione di anatomia, cercherò di essere il più sintetico e chiaro possibile.
Il battito cardiaco non è come la maggior parte delle persone pensa una cosa unica e sincrona in tutto il cuore, in realtà nasce nella prima cavità cardiaca di destra (detta atrio) come un impulso elettrico, impulso che in un tempo di pochi millisecondi corre nel setto divisorio tra le due camere basse (i ventricoli) per arrivare in punta e quindi risalire lungo le pareti esterne. Ciò è dovuto alla necessità di funzionare appunto come una pompa: le camera in alto (gli atri) devono contrarsi per prime, in modo da spingere il sangue contenuto nei ventricoli, che devono contrarsi in ritardo rispetto agli altri per permettere alle valvole poste tra atri e ventricoli di chiudersi (fare tenuta) e a quelle poste tra i ventricoli e le arterie di aprirsi e quindi finalmente di spingere il sangue fuori dal cuore. Segue dopo questo lavoro una fase di riposo, per poi far ricominciare il ciclo. Come si vede per quanto un uomo possa vivere a lungo il ciclo è complesso e possono essere varie le cose che non funzionano e che influenzano il battito cardiaco. Stress, radiazioni, cicli di sonno-veglia alterati possono indurre variazioni della conducibilità dell’impulso elettrico. Inoltre (come se non bastasse) si sente ogni tanto di atleti che si accasciano improvvisamente nonostante abbiano fatto tante visite mediche anche accurate. Di solito accade perchè l’impulso elettrico si interrompe in qualche punto. Come dicevo prima spesso il cuore ha più punti di “pacemaker” (cioè dei punti nei quali insorge l’impulso elettrico al battito cardiaco), ma sono soggettivi, non è detto che tutti ce li abbiano, anzi spesso ce ne è uno solo e basta. Se quello non funziona più (e per questo ai “vecchietti” impiantano il pacemaker) letteralmente uno si “spegne”.
Concludendo può succedere a chiunque in qualsiasi posto di avere una emergenza cardiaca, all’atleta allenato come alla persona comune.

chiarissima e graditissima spiegazione Vittorio!!

una domandina, le condizioni di lunga permanenza nello spazio degli abitanti della ISS li espone ad un rischio maggiore di alterazioni del ritmo cardiaco rispetto a noi poveri mortali sulla terra?

Essenzialmente credo di no, in quanto per gli astronauti della ISS è un lavoro, un po’ particolare, sicuramente, ma un lavoro. Non può diventare routine (non esiste la routine nello spazio, lo dicono sin dai tempi di Apollo 13 se non prima) però diciamo che salvo emergenze (alle quali comunque gli astronauti sono preparati) in condizioni normali la loro è una giornata “paragonabile” a una normale giornata lavorativa terrestre, con tanto di “fine lavoro”, tempo libero, tempo per esercizi ginnici, etc. Anche nel dormire si è sempre cercato fin dagli albori dell’astronautica di mantenere un ritmo giorno-notte paragonabile a quello terrestre, quindi da un punto di vista “stress” la vita a bordo potrebbe essere paragonabile a quella a terra. Resta il problema “radiazioni” e resta il problema “psiche” di un posto chiuso dal quale non puoi andar via. Provate a pensare a questo: voi state a casa vostra, chiusi anche magari per 3-4 giorni, però sapete che potete uscire, andare a spasso, etc. Ora provate a pensare, per quanto “grande” possa essere casa vostra, di essere chiusi dentro e di sapere di non poter uscire per almeno 6 mesi; ansia? Questo è un fattore di stress. Sicuramente gli astronauti sono scelti e sono addestrati a contrastare efficacemente questo situazione, ma comunque qualcosina se ne risente. Radiazioni: la quantità di radiazioni ricevuta sicuramente è più alta di quella a terra, con tutti i conseguenti danni che ne posso derivare. Ad occhio e croce diciamo però che i danni possono essere altri, sui lunghissimi termini e non riguardare il cuore.

Grazie, Vittorio!

indubbiamente anche questi esperimenti sono stati fondamentali per lo sviluppo della medicina spaziale

Per chiarire la dinamica del battito vi posto una immagine animata fatte da me: non ha sicuramente la qualità delle immagini di Archipeppe :flushed: ma credo chiariscano il discorso da dove si genera il battito e dove procede e come si contrae il cuore


Battito.gif