Spirit in difficoltà per terreno marziano troppo soffice

un’ altra soluzione per i futuri robot su marte potebbe essere questa sviluppata dalla Boston Dynamic … semplice e robusta , pero’ forse un po’ troppo “rude” come vibrazioni nei confronti degli strumenti scientifici

Il Salvataggio di Spirit

Il responsabile del progetto J.Callas e la sua squadra comanderanno il braccio di Spirit affinché siano scattate foto sia sotto la sua “pancia” che in prossimità delle ruote per poter studiare al meglio la situazione, nel contempo si effettueranno anche foto microscopiche del terreno limitrofo alle stesse ruote.
Tale manovra era già stata compiuta da Opportunity in passato, così gli scienziati sono fiduciosi che Spirit sia in grado di fare lo stesso.

La NASA anche istituito uno speciale “sandbox” qui sulla Terra, per ricreare il particolare terreno in cui il Rover è attualmente. Al momento, si sta lavorando sulla replica della consistenza del terreno, e poi vi sarà posto un Rover identico per testare le metodiche di salvataggio.

Afferma Callas che la sua squadra è emotivamente legata Spirit.
Tanto che la preoccupazione che si può cogliere fra i vari componenti del Team è lo stesso di quella che si potrebbe avere se un caro parente fosse improvvisamente ammalato si trovasse in una situazione difficile.

Conclude Callas che qualora il Rover Spirit restasse bloccato nel suolo marziano non vorrebbe dire che sia morto; scatterebbe ancora foto ed analizzerebbe il terreno e compirebbe esperimenti in loco che non richiedano movimento.


Wow geniale, bellissimo :nerd:! Concordo che si tratti di un sistema un pò troppo rude per l’esplorazione spaziale, forse però per una gara di sopravvivenza fra rover… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Aggiornamenti sullo stato di Spirit

Il Rover Spirit, bloccato dalla consistenza troppo soffice del suolo marziano ha preso la prima foto del terreno al di sotto, rivelando due particolari preoccupanti una ruota sembra bloccata da una roccia e che tutto il Rover è inclinato a sinistra di circa 14 °.

Spirit ha eseguito una prima serie d’immagini Sabato.
Ha mantenuto il suo braccio ad un’adeguata distanza dal suolo per evitare di colpire la superficie; sono state ottenute anche immagini fuori fuoco pur di osservare la maggior parte del terreno.

Martedì, il braccio è stato spostato per esaminare più da vicino possibile la “pancia” per accertarsi che nessuna roccia prema contro la sonda.

Le immagini non rivelano roccia o tumulo di terra vicino al centro del Rover.

La roccia che sembra bloccare la ruota, non è chiaramente distinguibile nella sua estensione.
Il gruppo prevede di scattare foto in diversi angoli per ottenere miglior senso della forma e la posizione dell’ostruzione.

Nel frattempo, il gruppo di tecnici sta simulando a terra la situazione ed adesso è alla ricerca di una sostanza in grado di simulare il suolo marziano, il primo tentativo è stato infruttuoso perché la miscela di terreno costituita era troppo umida ed aderiva alle ruote del Rover usato a terra; si tenterà con una nuova miscela costituita da un cocktail d’argilla, sabbia e terra di diatomee, che dovrebbe avere la stessa consistenza della farina.

Il punto in cui Spirit si è bloccato, costituito da un insieme sabbioso di dune è stato ribattezzato “Purgatory Dune”.

Nella foto (fonte NASA/JPL) una delle foto scattate da Spirit del suo stato


Bello Purgatory Dune…se non fosse per la situazione

Certo che dalla foto sembra impantanato ben bene! :frowning:

Magari fosse ‘impantanato’!!
Avrebbe scoperto acqua …

Hai ragione avrebbe scoperto acqua e allo stato liquido!

E con una scoperta così ci si potrebbe anche accontentare che resti fermo li senza potersi più muovere! :wink: :ok_hand:

ultime decisioni per Spirit

A parte le discussioni semantiche sviluppatesi alla NASA ove al posto di “bloccato” bisogna dire “impedito al movimento” i tecnici del JPL hanno convenuto che sicuramente Spirit non dovrà compiere alcuno spostamento di rotazione; questi, infatti aggraverebbero il suo insabbiamento.

Il problema maggiore, nella fase attuale, è dato dall’ impossibilità di poter avere tutte e sei le ruote a disposizione.

Le prove che sono effettuate al Sand Box sono indiririzzate al moto in avanti e dietro onde ottenere un solco da utilizzare come rampa.

nella foto (fonte NASA/JPL) un particolare delle ruote insabbiate.


spirit02.jpg

L’unica cosa che possono tentare.
Fortuna che questo terreno non lo ha trovato subito dopo l’atterraggio.

Però subito dopo l’atterraggio Spirit era molto più in forma di ora e quindi (forse) sarebbe riuscito a liberarsi più facilmente! :roll_eyes:

Aggiornamenti da Marte (SOL 1927-1933; 4-10/06/2009)

Spirit è sempre fermo a Home Plate, sul lato ovest, la zona circostante è stata chiamata Purgatory Dune, mentre il punto preciso in cui è avvenuto l’insabbiamento è stata ribattezzato “Troy”.

L’area circostante il Rover è adesso sede di studi approfonditi utilizzando sia tecniche di rilevamento remote ed in-situ del braccio robotico (instrument deployment device, IDD), tali analisi hanno dimostrato diverse quantità di solfato di ferro, solfato di calcio, silice e altri elementi.

Il Sol 1927 (4 giugno 2009), l’IDD ha raccolto una serie d’immagini in 3D utilizzando la Microscopic Imager (MI) dell’area contigua; in seguito lo spettrometro a particelle alfa- raggi X (APXS) è stato posto in stato integrazione “overnight”.

A terra frattanto proseguono le prove nel “sandbox” per trovare l’idonea procedura per liberare il Rover.
Sono state compite delle prove su singola ruota che hanno dato un esito incoraggiante.

Quindi al Sol 1933 (10 giugno 2009), è stata comandata una rotazione completa sulla ruota sinistra, centrale. La prova è stata compiuta con comando di rotazione indietro ed in avanti e dopo tali movimenti la ruota non è ricaduta nella vecchia posizione di stallo.

Spirit in questo periodo ha una produzione di energia solare di 828 Wh, l’opacità atmosferica: tau)di 0,502.
Il totale odometrico(*) rimane ovviamente a 7,729.93 metri (4,80 miglia).

(*)
L’odometria è la tecnica utilizzata per calcolare la posizione di un veicolo su ruote.
Si calcola da informazioni provenienti da sensori che misurano lo spazio percorso da alcune delle ruote e dall’angolo di sterzata.
Borenstein pag. 20

Nell’immagine (fonte NASA/JPL)
tenici al lavoro al sandbox


sand.jpg

…sperando non ci resti per 10 anni come gli Achei! :slight_smile:

Quindi al Sol 1933 (10 giugno 2009), è stata comandata una rotazione completa sulla ruota sinistra, centrale. La prova è stata compiuta con comando di rotazione indietro ed in avanti e dopo tali movimenti la ruota non è ricaduta nella vecchia posizione di stallo.

Bene bene, continuiamo con i TT.

Spirit in questo periodo ha una produzione di energia solare di 828 watt/ora,

Scusa se sono pedante ma è meglio scrivere wattora o watt-ora o anche più brevemente Wh, se metti la sbarra sembra che si divida la potenza per il tempo, cosa che non ha significato fisico.

Sicuramente il braccio di cui dispone non è idoneo all’operazione però, potrebbero tentare di spostarlo leggermentte Spirit, facendo appoggiare il braccio sulla superficie e farcendo compiere una leggera rotazione in modo da andare ad appoggiare le ruote fuori dalla zona attuale.
E’ un sistema che solitamente si utilizza quando si hanno difficoltà di movimento con le ruspe.

tu non sei pedante, ma preciso; corretto

Sembra che ora Spirit abbia un problema più urgente.

Paolo Amoroso

Maledetti Sabbipodi… :slight_smile:

e’ quello che avevo proposto anche io la pagina precedente , ma a quanto sembra gli attuatori del bracio non sono abbastanza potenti

A questo punto stavo pensando se , sempre tramite il braccio, non fose possibile spingere i sassi intorno al rover subito davanti alle ruote in mod che queste facciano presa su sassi e non su sabbia cedevole ( e’ un po come quando per disinsabiare una macchina nel desert e non si hanno a disposizone le piastre si usano sassi e rami presi nei dintorni)

Anche in questo caso credo si rischi di fare più danno che guadagno… il braccio è progettato per “autosostenersi” ma non per fare sforzi contro qualche cosa…

vorrei anche ricordare che quello che chiamiamo braccio porta della strumentazione scientifica che potrebbe alla fine risultere irreparabilmente danneggiata.
Anche perche se fosse questa la soluzione non sarebbe già stata attuata al JPL?