Star Trek Strange New Worlds

Qualcuno sta seguendo la nuova serie di Star Trek " Star Trek Strange New Worlds"?

Io ho visto degli spezzoni su youtube e sembra splendida.

Che ne pensate?

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Lo spirito della serie classica nel 21esimo secolo. Da non perdere! :vulcan_salute:

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Devo ancora vederla. Dopo lo psico-sentimentalismo dell’ultima stagione di discovery e la rispolverata metafisicità di Picard 2, ripongo molte speranze in questa serie!

Non seguo più Star Trek (che pure ho amato moltissimo) da quando hanno iniziato a fare reboot non richiesti e serie insulse e prive di “continuity” il cui unico scopo era fare vedere quanto sono inclusivi, rispettosi, in linea con il mainstream il tutto a scapito delle sceneggiature.

Oggi è poco più che spazzatura, peccato…

Eh concordo abbastanza, però rimane quel background in cui si anela alla cooperazione, rispetto delle culture, perseguimento della ricerca e dell’esplorazione, ecc che non si trova da nessun’altra parte.

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Va particolarmente di moda spalare cacca sulle nuove serie di Star Trek, incluso il vantarsi di non seguirle. Sono pareri leciti, ma non capisco (ho un sospetto ma vabbè…) da dove arrivi l’ossessione. Ho un ex collega che mi scrive dopo ogni episodio di Discovery solo per parlarne male. Boh.

Discovery poi si sta riprendendo alla grande, per esempio, con la stagione 4, che è sempre stata la stagione dove le serie trovano il loro ritmo (ok, spesso è tra la 3 e la 4)

SNW è partita fortissimo. Consigliatissima anche a chi ha abbandonato Discovery, il cui unico collegamento con questa serie è il fatto che In Discovery Pike vede il suo futuro e l’incidente che lo costringe sulla sedia a rotelle con la luce che lampeggia..
A parte questo, è un “clean slate” e chiunque ha abbandonato la nave negli ultimi anni dovrebbe provare a tornare.

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Ottima notizia, per me che devo ancora vederla!

Comunque secondo me Star Trek potrebbe essere l’inizio di una specie di mitologia che potrebbe arricchirsi nei secoli avvenire. Come se, al di la del franchise, fosse un lato dell’umanità che emerge inconsciamente tramite la forma artistica della televisione e del cinema.

Però questa,da quanto ho potuto vedere dagli spezzoni postati su youtube,sembra tornare allo spirito originale.
Non a caso è un “prequel” della serie classica,con il Capitano Pike, Mr Spock,ed alcuni personaggi ripresi da quegli anni.
Bellissimo anche il look della serie che riprende,sia pur ammodernandolo,il look originale.

Insomma,nutro grandi speranze per vedere finalmente il vero Star Trek…e incrocio le dita che non siano deluse.

Per i due episodi che ho visto SNW merita davvero e concordo con Mike. Mi è piaciuta tantissimo anche la sigla. :sob:

Azzardo una previsione: con SNW la produzione non mancherà di far vedere quanto sono inclusivi, rispettosi e in linea con il mainstream per cui voglio dire… brace yourselves! :crazy_face:

Personalmente lo trovo un plus e mi permetto di far notare che le tematiche sociali e di inclusività sono state un cardine di TOS, con tanto di baci “interraziali” che hanno fatto la storia.
Naturalmente ognuno è libero di farsi piacere o non piacere quel che crede, ci mancherebbe.

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Il problema, ovviamente, non sta nell’inclusivita’ in se oppure nelle tematiche mainstream che vanno benissimo.
Ma devono essere funzionali alla trama e non il contrario come avviene oggi, laddove (soprattutto ad Hollywood) vige una sorta di vero e proprio “disciplinare” delle quote: una quota rosa, una quota arcobaleno, una quota interrazziale, una quota diversamente abili e così via.

Guai a mancare una qualsivoglia rappresentanza!!! Anche quando non sono assolutamente funzionali sia alla storia sia alla sceneggiatura. Il che tende ad annacquare le storie rendendole di volta in volta insulse, banali o melense (un caso emblematico: per la serie The Northman in molti si sono lamentati sui social per l’assenza di vichinghi…di colore. I quali ovviamente non potevano essere plausibili in una storia ambientata nel X secolo).

Diverso era il caso di TOS e Roddenberry laddove l’elemento interrazziale e multietnico era “di rottura” rispetto alla società americana WASP (o meglio della sua iconografia anche televisiva) dei primi anni 60 del secolo scorso.

Oggi è tutto il contrario, l’unica rottura è quella degli spettatori i quali si disaffezionano alle serie come il sottoscritto…

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Quindi puoi avere un gay in una storia, solo se serve per parlare di gay. Capito.

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Più che altro certe tematiche dovrebbero essere trattate come contorno delle storie al massimo per caratterizzare dei personaggi,e non rese centrali nelle storie.
Faccio un esempio, va bene introdurre,che so,due personaggi gay che stanno insieme,ma questo non deve diventare la dinamica principale degli episodi.

Altro limite è la continuity; non bisogna stravolgere personaggi storici.
Per esempio sarebbe assurdo mostrare,che so, l’Infermiera Chapel o il Tenente Uhura parte di una storia saffica,perchè sappiamo che i personaggi non si sono evoluti in quel modo.

Circa le serie di tipo storico,che non fanno parte di questo discorso e che quindi sono OT, dirò solo che bisognerebbe avere rispetto per la storia.
Altrimenti meglio ambientare tutto nel presente,o in mondi fantastici.

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Personalmente ho sempre visto Star Trek come la serie allegorica e morale per eccellenza. Non c’è una puntata che non abbia al centro della trama una vicenda umana, una riflessione su uno dei tanti ambiti dell’essere umano, dei concetti fondanti di una società quasi utopica proiettata in un futuro ipotetico.

Difficile anche immaginare un mondo più fantastico di Star Trek, e un contesto più adatto a trasportare riflessioni sulla società e le sue caratteristiche discutibili. Sempre con ottimismo e inclusione peraltro.

Può non piacere, ma la fantascienza o è progressista, o è distopica. Star Trek è decisamente del primo tipo.

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Quindi quando hai visto la puntata di TNG (The Outcast, 1992) totalmente incentrata su un individuo di una specie senza genere costretto a una terapia di conversione per aver esibito una tendenza al binarismo, hai pensato che fosse troppo centrale? O era solo caratterizzazione del personaggio, e dunque ok?
O la conversione di genere non è parte di “certe tematiche” per cui liberi tutti?

Quando è successo?

Non è successo, perchè ne parliamo?

Forse sarà uno shock, ma… Star Trek è un mondo fantastico inventato, e il retconning esiste da sempre.

Quando dici “certe tematiche” va da se che ci sono tematiche ok, e tematiche non ok. Come per tutti.
Non ti piace che si parli di omossessualità, per ragioni che non devi spiegarci. Devo supporre che non ti faccia piacere rendertene conto, se no non ti sperticheresti nel giustificarle con purismo storico (considerando una serie relativamente progressista degli anni 60 come il limite massimo a cui si puo’ spingere una serie ambientata nello stesso periodo futuro). Ma non credo tu debba giustificarlo. Il tuo punto di vista, per quanto io sia in completo disaccordo, è “lecito”. Può non piacerti il nuovo Star Trek perchè parla di cose a cui preferiresti non pensare. Credimi: non è un problema. Non sarò d’accordo con te, ma mi sembra una posizione valida.

Mi sembra interessante osservare però, che spiegare quali sono i limiti arbitrari (ci possono essere i gay ma non devono essere il centro della storia, o in posizione diametralmente opposta, possono esserlo se serve alla trama, come dice Archipeppe) in cui le storie tra persone possono essere rappresentate nei media per essere “ok” è esattamente il tipo di prescrizione reazionaria che il progressismo di storie come Star Trek cercano di intaccare spingendosi al limite del senso comune (pushing the envelope?). Mostrare un russo e una donna nera sul ponte, un primo ufficiale donna (nel pilot - dettaglio che il network ha deciso fosse da rimuovere per la serie regolare) andavano a sfidare regole e dogmi che la società aveva all’epoca. Davano fastidio a qualcuno.

Pensa un po’: sono passati 60 anni, e ora quel qualcuno sei tu. Capita eh? Non vuol dire che sei una persona cattiva, ne necessariamente che il progresso sia sempre “giusto”. Ma c’è una tendenza, tra gli autori di alcune serie TV, che spinge in una direzione opposta alla tua.
Non è più facile spiegarlo così, rispetto a fare un decalogo di cosa è ok e cosa è non ok, e appellarsi alla purezza storica?

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Ma guarda che stiamo dicendo la stessa cosa.

Io non “rimprovero” l’introduzione di certe tematiche, perchè non è ancora avvenuto in modo preponderante rispetto alle storie.

Mi spiacerebbe se in futuro Star Trek diventasse una scusa per parlare d’altro ,tutto qui.
Ma finora non è ancora successo.

Circa il discorso delle “serie storiche” (che è OT) io non mi riferivo a Star Trek.
Dico solo che se in una serie ambientata in un epoca in cui certe etnie o non erano presenti,o non facevano parte delle classi dirigenti, se queste vengono presentate in ruoli storicamente assurdi solo per essere “inclusivi”, tanto vale lasciar perdere la storia ed ambientare le vicende nel presente o in mondi fantastici.

Se quello che dici tu è quello che quoto qui sotto, no.

Ma che Star Trek hai visto negli ultimi 60 anni?
Quasi tutta la fantascienza, non solo Star Trek, è una allegoria per parlare d’altro. Da sempre.

Hai ragione, ho riletto e con “serie storiche” parlavi chiaramente di For All Mankink, nel cui topic ho un post in draft da 6 mesi per darti contro anche lì :smiley: Ma evito - almeno fino a che esce la stagione 3 :slight_smile:

In other news: SNW S01E03 continua convincere. C’è un sottotesto, una leggera morale contro pregiudizi. Interessante, ma non “in your face”, credo sia ok per tutti.
Continua la promessa di avere storie che si risolvono in singoli episodi.

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Una componente importante della fantascienza è proprio usare le tematiche scientifiche, tecnologiche e futuristiche come una scusa per parlare d’altro. Dalla voce science fiction di Wikipedia:

Besides providing entertainment, it can also criticize present-day society and explore alternatives.

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Cercare di immaginare come puo’ essere il futuro, anche dal punto di vista del costume e dell’evoluzione sociale, ha sempre fatto parte della fantascienza. Ne e’ parte integrante e fondativa e ci sono un sacco di esempi luminosi, sia ottimistici che pessimistici.

TOS e’ una pietra miliare, perche’ ha cercato di immaginare la convivenza non solo di razze ma di specie diverse. E’ stato il primo serial mainstream a rappresentare un ufficiale donna e pure di colore. Ricordo la puntata in cui due specie mezze nere e mezze bianche si combattevano perche’ avevano la meta’ scura sull’altro lato.
Dopotutto TOS e’ andato in onda tra il '66 e il ‘69 anni in cui qualche leggero cambiamento di costume c’e’ stato. C’era l’ipocrisia di essere dedicata all’esplorazione e (meno) alla colonizzazione mentre invece si sparavano quasi sempre tra loro in un contesto di militarismo edulcorato.

Parlare invece della strategia riproduttiva e della evoluzione della specie umana nei prossimi secoli non e’ un argomento futile, pero’ e’ piuttosto scivoloso.

Lascatemi solo dire che una delle migliori spiegazioni al paradosso di Fermi e’ ipotizzare che ad un certo punto una specie avanzata smette di riprodursi e di evolversi per mille motivi etici o di comodo. E non mi addentro ulteriormente nell’argomento.

Peraltro sono perfettamente d’accordo con chi dice che, esempio reale, fare un telefilm ambientato all’epoca di Re Artu’ e rappresentare Ginevra con una attrice di colore sfonda tutte le barriere del ridicolo e a mio modo di vedere non aiuta nessuna causa, anzi.

L’attenzione e l’allarme sociale va riservato a quando opportuno. Il miglior amico del lupo e’ chi grida al lupo a sproposito, perche’ si gli consente di nascondersi in mezzo ai peccatori che in fondo lupi non sono.

Ovviamente parlo di lupi in senso metaforico, non fia mai che critico la specie Canis Lupus portata sull’orlo dell’estinzione dalla nostra specie umana cattiva e negativa a priori, come insegna il pensiero dominante.

A me invece non è mai venuto in mente di “dare contro” a nessuno,semplicemente di condividere la mia opinabilissima e personalissima opinione su un forum di amici appassionati di astronautica (almeno,ai vecchi tempi era così,oggi,confesso non so più).

Per il resto sono contentissimo del taglio classico dato a “Star Trek Strange New Worlds”,e che tu confermi nell’ultima parte del tuo post.