Starlink - La costellazione di satelliti di SpaceX per i servizi Internet

Musk ha scritto:

bounce signals off ground/ocean relays

Quindi il segnale passerebbe attraverso un ripetitore

Ok, scusa, avevo letto completamente male!

Ah, il mio cervello aveva cancellato una parola… E chi avrebbe i ripetitori nell’oceano? Quante navi ha comprato SpaceX?

Probabilmente questa limitazione del sistema è la ragione per cui Starlink inizialmente potrà coprire solo gli Stati Uniti (quindi mi immagino che questi relay siano per lo più terrestri).

Per la copertura globale via bounce signals rimango anche io perplesso.

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Più che altro (correggetemi se sbaglio) un metodo simile non credo abbia delle latenze così basse, e dovrebbero essere proprio la latenze basse il punto forte di starlink.

Speculazione per speculazione:

Parlando della “pizza box”, se non ricordo male si tratterebbe di una phase array antenna.
Questo renderebbe possibile una realizzazione che non necessiti di una motorizzazione per l’orientamento?

E se i “pizza box” fossero “milioni” di ripetitori? :wink:

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Ma se cominci a mettere ripetitori dappertutto, qual è la differenza rispetto ai sistemi terrestri odierni?

Penso che con questa infrastruttura ne basti uno ogni 2.000 km.

Certo! Ma tutto il punto di Starlink era il fatto di non aver ripetitori a terra…
Anche se è uno ogni 2000 km, non aiuta molto l’utente che ha bisogno di connettività in mare o nel mezzo del continente asiatico o africano, a meno di non andare a mettere i ripetitori nel Sahara o in mezzo all’oceano

La struttura senza ripetitori a Terra è il prodotto globale finito, quella per la copertura parziale USA (a quanto ho capito) prevede dei ripetitori temporanei, giusto il tempo di affinare i puntatori laser in orbita (circa 6 mesi o 10 anni, a seconda delle difficoltà che trovano :wink: ).
Comunque non ho trovato ancora nessun dettaglio sui livelli di rete superiori che useranno, ma dalla mia esperienza in networking ho il sentore che useranno label switching e IPv6 con qualche tunnel logico per la retrocompatibilità con IPv4. Se è così il caso, qualche nodo a Terra lo devono mettere, giusto per semplificare un po’ l’infrastruttura che sarà abbastanza complessa. Ne basterà molto meno di uno ogni 2.000 km.

Uno dei problemi di un relay terrestre e’ l’ulteriore delay che, in sostanza, limita la capacita’ percepita dall’utente finale. Per le costellazioni piu’ tradizionali si utilizzano PEP per migliorare le performance che altrimenti sarebbero non compatibili con quelle offerte da un operatore terrestre. Il tutto dipendera’ dallo stack protocollare adottato, ma penso che anche per starlink succedera’ lo stesso.
In ogni caso trovo sensata la cosa: inizialmente si sfruttera’ tutto cio’ che permettera’ di avviare il servizio (quindi anche relay terrestri), cosi’ da dare tempo al deploy dei satelliti di nuova generazione capaci di utilizzare link laser fra di loro.

Mentre googleavo per rispondere ad una domanda di un tizio su facebook, ho trovato questo documento: https://apps.fcc.gov/els/GetAtt.html?id=185534&x

Si parla solo di Tintin A e B (MicroSat 2a e 2b), però alcuni dati (in particolare quelli sul bandplan) secondo me possono essere generalizzati anche a tutta l’intera costellazione.

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Perche’ dici cosi’? Le tratte in radiofrequenza viaggiano praticamente nel vuoto, quindi a una velocita’ molto simile a quella della luce.

Inoltre basta il teorema di pitagora per verificare che l’ipotenusa di una tratta da 2000km per salire a 500km di altezza comporta un allungamento di solo il 3% circa in piu’ della distanza minima teorica.

Al contrario la velocita’ di trasmissione nell fibra e’ significativamente piu’ lenta della velocita’ della luce, e spesso il percorso anche piu’ tortuoso, soprattutto per certi percorsi quando non ti fanno passare che so dalla Russia.

Ci sono vari aspetti da considerare, uno dei quali è certamente il percorso “elettromagnetico”: in base a quanto saranno spaziati fra loro i satelliti e alla quota finale è possibile che un relay terrestre allunghi considerevolmente la tratta, sebbene in certi casi (es: satelliti piuttosto distanti fra loro) la distanza “geometrica” non cambia di molto introducendo un nodo di terra.
C’è però da considerare anche che un relay non necessariamente è completamente trasparente: non esegue solo amplificazione del segnale ma può effettuare anche una vera rigenerazione del segnale stesso. Più il relay opera ad alto livello e più tempo ci mette, introducendo appunto ulteriore ritardo.
Consideriamo poi il discorso copertura: quante stazioni di terra servirebbero per coprire le interconnessioni fra i satelliti? La rete sarebbe ragionevolmente una rete di topologie a stella, in cui ogni centro stella è un relay terrestre. In una rete del genere il collo di bottiglia è appunto ognuno dei centri stella: per poterlo usare per comunicare con un altro satellite il relay deve essere libero, per cui si crea un fenomeno di accodamento che impedisce di utilizzare tutta la capacità disponibile (ovviamente esistono tecniche efficaci di accesso al mezzo di comunicazione condiviso che permettono di raggiungere praticamente il 100% della capacità).
In sintesi: una rete a maglia come quella finale di starlink sarà sicuramente più performante sulla carta di una che sfrutta relay terrestri, ad un costo diverso, che però poggia su di una evoluzione tecnologica notevole.

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Space X cerca personale per sviluppare i laser del sistema Starlink

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Inizialmente la fonte mi sembrava un pó un hipe alle quotazioni di borsa Starlink, un pó perché non trovavo altre affermazioni simili in rete.

In pratica il sistema Starlink è stato usato nello scorso dicembre per una prova di collegamento della Air Force con un C130 cannoniere. Ed è prevista una massiccia esercitazione congiunta in Aprile.

Poi trovata qualche info in più in merito, in pratica è stata e sarà una esercitazione correlata al nuovo ABMS (advanced battle management system)

Qui un articolo che conferma il c130 connesso a Starlink ma senza ulteriori informazioni, se non quella di un ovvio interesse USAF in un asset del genere.

Ma Starlink e già abbastanza matura per una cosa del genere, quando ancora stanno assumendo specialisti per il laser di comunicazione? (almeno per quello che ne sappiamo).

In tutto questo ci sarà anche Virgin che sarà chiamata a fornire lanci on fast demand, ovviamente non in fase di esercitazione, ma come outlook in questo programma militare.

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A naso mi verrebbe da dire che una cosa cosi’ richiede copertura capillare dei satelliti e basse latenze, ma non molta banda. Di conseguenza potrebbero andare anche bene comunicazioni in raadiofrequenza poco direzionali, tecnologia molto piu’ matura dei phased array, per la quale e’ sufficiente avere tanti satelliti in orbita.

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Probabilmente al momento no, ma lo fanno in previsione per quando lo sarà.

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Si, magari come per Virgin stanno cominciando a stendere un tappeto di procedure ed esigenze e poter trimmare in base alle necessità del caso.