Starlink - La costellazione di satelliti di SpaceX per i servizi Internet

Perche’ e’ una attivita’ economica che si puo’ fare nello spazio, e puo’ creare masse critiche, produrre fallout tecnologici e economie di scala per altri utilizzi commerciali o scientifici e abilitare altri viaggi.

E comunque le comunicazioni sono importanti.

I primi computer sono stati realizzati per craccare le comunicazioni e oggi le veicolano.

La stampa ha permesso di replicare le comunicazioni, e ha innescato la rivoluzione scientifica e industriale.

La scrittura ha permesso la civilta’ e la storia.

La parola ha permesso agli umani di distinguersi dagli animali.

Le comunicazioni non sono robetta, e’ una degnissima prima attivita’ economica su larga scala nello spazio.

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Le comunicazioni si possono effettuare anche in altri modi: satelliti geostazionari, via cavo, diffusione antenne terrestri a livello capillare, droni o dirigibili ripetitori ecc. e tutto senza uccidere una disciplina millenaria come l’astronomia. E soprattutto non confondiamo il business con la scienza.

Senza l’astronomia questo pensiero non sarebbe venuto in mente a nessuno.

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Dai, non e’ vero che viene uccisa l’astronomia. Neanche quella da Terra.

Uccisa, no. Solo gravemente compromesse alcune osservazioni, pensando alla costellazione completa.

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Mi rendo conto, riquotando la metrica che e’ stata postata:

…the fraction of streaked images taken during twilight has increased from less than 0.5% in late 2019 to 18% in 2021 August…

Se 1500-2000 satelliti sporcano il 18% delle immagini prese vicino all’alba e al tramonto, e’ evidente che 40000 satelliti ne sporcheranno la quasi totalita’. Il calcolo non e’ banale, ma sicuramente saremo >90%. E speriamo che non si affollino troppo le orbite piu’ alte per almeno avere il cuore della notte pulita e soprattutto tempi di deorbit e ripulitura naturale delle orbite ragionevoli.

Non voglio quindi sottovalutare il problema, semplicemente dico che non vedo molte alternative, si puo’ mitigare ma non rinunciare, serve fare volumi e serve che lo spazio si paghi la pagnotta.

E comunque l’astronomia dallo spazio non solo e’ viva ma sta partendo al galoppo e si prospettano tempi eccitanti, altro che morta.

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Non sono 100 anni, ma 20 al massimo…
E nel frattempo continueranno a funzionare (come potranno) gli attuali osservatori.
Poi costruire “specchi” nello spazio profondo sarà più veloce ed economico che farlo a terra.
Se gli USA fermeranno Musk (altamente improbabile), saranno i cinesi a prevalere.

Notare che gli osservatori a terra continueranno a gestire quelli spaziali (una specie di “remotizzazione” dell’ottica).
Come già fa, del resto, Greenwich con Herschel…

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Capisco che siate accecati dalle mirabolanti osservazioni dei telescopi spaziali ma l’astronomia spaziale è forse solo un centesimo se non meno dell’osservazione astronomica mondiale. Sono in costruzione telescopi terrestri da 30 metri senza contare i già operativi VLT, Keck ecc., progetti mastodontici che però costano una frazione di un telescopio spaziale. Senza contare i vari telescopi di medie e piccole dimensioni che ogni notte mappano il cielo alla ricerca di asteroidi, comete, supernove.
Tanti di questi osservatori non avranno mai i soldi per andare nello spazio.
Comunque questo è un dibattito già affrontato in passato nel forum. Sinceramente non ho voglia di ripetere le stesse cose.
E’ un problema serio di cui bisogna tener conto.

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Per tornare in tema, dopo che l’eruzione ha compromesso i cavi sottomarini e dato che Tonga e’ isolata, mi aspettavo piu’ sviluppi lato Starlink.

Qualcosa c’e’ stato, sono apparsi un po’ di articoli e c’e’ questo tweet:

La mia senzazione pero’ e’ che senza le comunicazioni laser intersatellite sia molto difficile dare servizio in una zona molto estesa e molto poco popolata come il sud Pacifico dove evidentemente non ci saranno molte stazioni di Terra.

Evidentemente non e’ come con gli incendi nella west coast, qui siamo in una zona veramente isolata. Non sappiamo neanche bene come sono messi, purtroppo. Ma si conferma che le reti satellitari saranno essenziali in caso di disastri naturali soprattuttto quando avremo in orbita un po’ piu’ di satelliti dotati di comunicazioni laser.

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Senza contare gli array di radiotelescopi che replicare nello spazio è assai arduo (SKA su tutti). Mi sorge una domanda: starlink potrà danneggiare anche le osservazioni di questi telescopi? Perché mi ricordo di aver letto che le comunicazioni fra satellite e terra potevano farlo.

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Infatti poi dice

Tonga aveva fatto un contratto con un provider satellitare in GEO, ma non è mai partito per problemi legali

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Il problema dell’intereferenza ai radiotelescopi è che la FCC ha autorizzato Starlink all’uso di una banda in downlink che è vicina ad alcune frequenze di radioastronomia. “Vicina” significa non coincidente, ma i radiotelescopi devono essere modificati aggiungendo filtri in ingresso per ridurre i segnali in quella banda, che prima non erano necessari. Ogni filtro aggiunge attenuazione dei segnali desiderati, in parole povere è come ridurre l’area dell’antenna stessa. Il secondo problema è che ogni trasmettitore irradia anche rumore e segnali indesiderati sulle frequenze adiacenti, e anche questo aumenta (in maniera purtroppo impredicibile) i disturbi ai radiotelescopi.

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Il problema dell’interferenza dei satelliti Starlink con la radioastronomia è (purtroppo) molto simile a quello che sta succedendo negli Stati Uniti con l’introduzione della banda 3,7-3,9 GHz per il 5G, che va a interferire con i radar altimetri degli aerei proprio nelle fasi più delicate del volo, decollo e atterraggio.

Cambiando le frequenze, la situazione è quasi identica. Da una parte c’è un servizio che usa una fetta di banda, quella gialla nell’immagine (Rad Alt band). Per i radiotelescopi le antenne guardano verso il cielo, per i radar altimetri verso terra. Il ricevitore ha una maschera di sensibilità molto ampia, rappresentata dalla linea tratteggiata verde. E’ molto ampia perché in quelle bande adiacenti non c’erano interferenze da emettitori adiacenti in quella direzione spaziale, e per ridurre al minimo l’attenuazione dei filtri di ingresso.
Dall’altra parte c’è un nuovo interferente, in azzurro, che pur essendo fuori banda “entra” nel ricevitore a causa della bassa reiezione del medesimo a quella frequenza. In più, ad ogni trasmettitore è associato uno spettro di emissione di rumore e segnali spuri, che va ad aumentare il rumore nel ricevitore interferito.
Per l’aviazione si tratta di limitare al massimo le installazioni 5G in prossimità di aereoporti, e poi (con tempi e costi non irrilevanti) sostituire i radar-altimetri esistenti con altri dotati di maggiore resistenza agli interferenti. Il problema resta grave per i velivoli operanti a bassa quota al di fuori degli spazi aeroportuali, come elicotteri e aeroambulanze. Per la radioastronomia sarà necessario ripensare i filtri di ingresso dei ricevitori, oltre a stimare con certezza il livello di segnali spuri emesso dai satelliti.

Il grafico è volutamente semplificato e qualitativo, ed è preso da un documento ufficiale della RTCA, che è una associazione pubblico-privata no-profit per la sicurezza del volo (RTCA Paper No. 274-20/PMC-2073)

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Un tweet thread interessante che risponde alla domanda: chi possiede la rete degli Starlink?

In breve:

  • Elon Musk ~43%
  • Fondo di investimento foundersfund ~5,7%
  • Google ~7%
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In arrivo il servizio Premium.

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È nato un centro per la protezione della visibilità del cielo, domani si terrà una conferenza stampa.

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Ecco un esempio di installazione del servizio internet di Starlink “tipico” (o forse sarebbe meglio dire “estremo”).

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Persi 40 dei 49 starlink della recente mandata 4-7 a causa di una tempesta geomagnetica.

Appena immessi in orbita alla quota di 210 chilometri, avevano acquisito capacità di manovra, ma dopo poco il dati mostravano una repentina perdita di quota.
Hanno provato a tenerli “di taglio” il piu possibile per ridurre il drag atmosferico, sperando in un miglioramento della situazione ma, come detto 40 satelliti sono da considerarsi persi.

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Che cosa è questa tempesta? Immagino nulla di prevedibile visto il disastro…

Ho provato a chiedere a Tamitha Skov, una esperta, vediamo che ci dice.

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Di solito sono prevedibili con due giorni di anticipo.
https://www.spaceweatherlive.com/
Ci sono decine di satelliti che osservano il Sole e la sua attività.

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