Starship come lander lunare e sfruttamento minerario della Luna

Al momento il discorso circa il Block 2 resta vago, almeno per me.
Mentre il Block 1 è senz’altro consolidato, la sua evoluzione resta all’orizzonte.
Block 1 volerà sicuramente nel tempo di sviluppo di Starship, però se quest’ultimo dovesse concretizzarsi porrebbe la NASA ad un bivio.

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Ragazzi calma non volevo scatenare una discussione! Ripeto, ho semplicemente riportato una mia considerazione che vista alla luce dei vostri commenti, in effetti non regge così tanto.

Condivido quello che dici, @aricchi, se NASA non scegliesse un progetto a basso costo ed elevate prestazioni (questo vale sia per Starship che qualsiasi altro vettore superpesante, riutilizzabile o meno, ma che abbia capacità simili se non superiori a Starship) significherebbe che l’agenzia non è interessata al cambiamento ma solo al perseguire a tutti i costi un programma obsoleto. Certamente, un amministratore si accorgerebbe dell’enorme rischio a cui andrebbe incontro a continuare a puntare su un progetto obsoleto quando esistono altri vettori già testati e sicuri.

Per quanto detto da @Matteo_TN condivido pure in parte ho già risposto. Credo che le doti di un buon amministratore siano quelle di cogliere le opportunità giuste al momento giusto, massimizzando il ritorno in qualunque forma, economica, pubblicitaria, tecnologica. Per esempio, ma non voglio aprire un’altra discussione e andare OT, il vedere tornare il famoso “verme”, anche se su un Falcon9, ha appunto fatto passare quasi in secondo piano che fosse il Falcon il vettore di lancio, concentrandosi, almeno nell’immediato della notizia, finalmente al ritorno del famoso logo.

Detto questo, chiudo il mio intervento ià di per sè OT, sperando di essermi spiegato definitivamente.

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Un’ultima osservazione : noi diciamo Starship perché SuperHeavy+Starship fa troppo lungo.
Lo Starship è (sarà) un secondo stadio, che, in linea teorica potrebbe essere lanciato da un SLS.
Il suo aspetto potenzialmente rivoluzionario è, a mio avviso, la possibilità di essere rifornito in orbita (e, più in generale, nello spazio profondo)

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Perdonami ma l’accoppiata Super Heavy e Starship nasce come sistema integrato, con una elevatissima comonality in termini di struttura, propulsione e sottosistemi.
Nasce inoltre come sistema interamente recuperabile e riutilizzabile.
Lanciare Starship con SLS, nato in tempi e con scopi molto diversi, non solo sarebbe folle da un punto di vista tecnico ma anche tremendamente antieconomico dal momento che SLS è tutto a perdere, ovvero l’esatto opposto del progetto SpaceX.
Se poi siamo arrivati al punto di proporre il lancio di Starship con SLS per dare un motivo di esistenza per quest’ultimo allora vorrebbe dire che la NASA, ULA e la politica spaziale americana sarebbero davvero arrivate alla frutta…
Personalmente non ritengo sia così.

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Infatti ho detto in linea teorica…

Questo è un articolo scritto in occasione del 50 anniversario dell’Apollo 11 e affronta il tema delle “grotte lunari” come sito ideale per la prima “base di tipo antartico”

In effetti questa, se si rilevasse praticabile, sarebbe la soluzione ottimale per il problema della difesa dalle meteore (problema che noi abbiamo praticamente solo per le basi sulla superficie lunare).

La prima cosa da osservare è che bisogna in primo luogo effettuare un gran numero di sopralluoghi (si parla di 200 possibili siti candidati) che richiederebbero l’utilizzo di un buon numero di attrezzature (droni e quant’altro)
È chiaro che pensare a 200 lanci dalla Terra è poco pratico e che un “lander hopper” (cioè un lander in grado di ripartire e riatterrare in un altro punto della Luna) si rivelerebbe particolarmente utile.
Tale “lander hopper” non dovrebbe necessariamente essere lo Starship stesso (potrebbe far parte del carico, dipende da dimensioni e peso della strumentazione da portarsi appresso), ma senza la capacità di carico che solo lo Starship promette, questo approccio è irrealizzabile.
Per inciso, ho il sospetto che il Chang’e 7 (previsto ora per il 2024) porterà con sé qualcosa di molto simile ad un prototipo di “lander hopper”…

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E allora il LEM come faceva?
Avranno creduto di avere in pad una soletta di cemento meno scrausa e rimandato l’adozione di una carenatura a tutela dei tubicini (come già ha il Sojuz)

(Gli basterà adottarla, probabilmente era già nei piani per la versione lunare, solo per il futuro, che ora gli piace troppo far vedere che motore figo hanno :smile:)

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Perché sono due mezzi totalmente diversi.

Il LEM era stato progettato appositamente per allunare, aveva un solo motore che era regolato al minimo al momento dell’atterraggio, e soprattutto non doveva essere riacceso per ripartire.
Anche in caso di aborto il modulo lunare sì sarebbe separato e solo lo stato superiore sarebbe risalito.

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Apollo 15 urtó l’ugello a terra

Forse puntano sul fatto che i motori facciano piazza pulita di ciò che é a terra mentre atterano

Sì, comunque anche il Descent Stage (foto) del Lunar Module aveva le quelle parti delicate del motore al “sicuro” ben inassate nella “carrozzeria” del veicolo
Alla StarShip lunare potrebbe bastare una carrozzeria più robusta (e magari delle zampe più lunghe)

(Quanto sarà fedele sta riproduzione dell’incasso dell’ugello del LM, presa da un sito di modellismo, senza la protezione termica? )

Marco ha ragione, un confronto tra LEM e SS è pure nonsense…

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Non solo.

Il descent stage dello LM una volta arrivato sulla Luna non veniva più riutilizzato (a patto che avesse ancora propellente disponibile e con la notevole eccezione dell’Apollo 13), dal momento che, per la fase di risalita, veniva utilizzato lo Ascent Stage.

Mentre i Russi che, avevano scelto per il loro LK, una configurazione tipo monostadio, dove sulla superficie lunare veniva lasciata solo una sorta di “gabbia” con le zampe mentre tutto il modulo lunare risaliva in orbita, avevano grande preoccupazione di polvere e detriti.
Tanto da piazzare due valve protettive retrattili in corrispondenza dell’ugello del motore le quali si sarebbero richiuse immediatamente dopo il contatto con il suolo lunare proprio per proteggere l’ugello in vista della fase di riaccensione.

Nella foto in basso (credit Anatoly Zak/Russianspaceweb) è possibile vedere le due semivalve aperte (con le relative cerniere):

Per inciso un discendente del motore dello LK (denominato Block E, realizzato dalla Yangel è utilizzato sul modulo AVUM del razzo Vega.

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Un solo motore Raptor ha una spinta maggiore di un paio di ordini di grandezza di quella del motore dello stadio di discesa del LM Apollo. E peraltro la spinta del motore del LM veniva ridotta fortemente nelle fasi finali dell’allunaggio.

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zampe più lunghe… già così ha un centro di massa sfavorevole e alla grande (tanto più se dovrà portare tonnellate di attrezzature sulla luna…sulla punta).
Fare atterrare quel siluro in maniera affidabile con una base di appoggio così piccola sarà un’impresa titanica che richiederà un approccio molto diverso da quello terrestre.
Non sarà possibile arrivare a fionda, girarsi e parcheggiare. Una mappa dettagliata precedente, unita ad una fase di hovering e scansione del suolo con risoluzione di cm su tre assi sarà inevitabile.
Anche solo la diversa consistenza o una roccia nemmeno troppo grossa nascosta dalla regolite sarebbe un pericolo. Sono abbastanza fiducioso che una starship lunare avrebbe un sistema di atterraggio con una base grande, una superficie elevata. Qualcosa stile falcon 9 ma con piedi larghi

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beh, ma se vuoi sfruttare la Luna dal punto di vista minerario forse vale la pena costruire anche un minimo di Pad per atterraggio/decollo.

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Mi sembra il minimo.
Anche se buona parte dei minerali estratti sulla Luna vanno usati sulla Luna stessa e gli altri nello spazio profondo.
In nessun caso i minerali estratti sulla Luna verranno usati sulla Terra (a parte i campioni prelevati a scopo scientifico)

Qualcuno pensa di sì a riguardo dell’elio-3:
https://it.wikipedia.org/wiki/Elio-3#Fonti_extraterrestri

Sono d’accordo sulla necessità di costruire un’infrastruttura lunare, certamente, in caso di sfruttamento.
Ma come spiani un ettaro di regolite e come costruisci una piattaforma capace di reggere una spinta di centinaia di tonnellate senza prima aver portato macchine con cui farla? E’ un impegno a mio avviso ordini di grandezza superiore a mandare la ISS in orbita terrestre e finchè non è fatto il problema di atterrare con un’astronave come starship sulla luna per me è gigantesco.
Non è nemmeno facile fare un “pad” piccolo, non avendo l’aria non puoi correggere la traiettoria di rientro e dissipare energia usando flap, devi fare tutto coi motori e un po’ di margine di sicurezza ti serve. Certo l’aria da un lato toglie dall’altro dà (non hai la variabile vento che ti sposta), ma la quota di energia cinetica da togliere a un veicolo massiccio è tantissima

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Separo il messaggio in caso lo reputaste troppo speculativo/immaginario.
Vedrei più verosimile venissero applicate delle lunghe zampe stile falcon, ma con una doppia cerniera in modo che scarichino le forze sulla punta facendo lavorare la navicella a trazione e potendosi allontanare di più. Queste zampe potrebbero avere alle estremità un sistema di stabilizzazione per fungere da appoggi ed eventualmente funzionare anche da scivoli per lo scarico.

Premetto che non voglio alimentare speculazioni inutili.
Ammesso si volesse atterrare con una “starship si voglia” con motori con potenza tale che “danno problemi”, nei test sulla terra, gia’ al decollo, mi chiedo e Vi chiedo:
e’ ipotizzabile un atterraggio sulla Luna in un tempo di stimato non di minuti o ore ma giorni, quasi al rallenty, appunto per ovviare alla potenza, di sifatti mezzi, per annullare la neccessaria velocita’ di approccio e quindi salvare i famosi capra e cavoli(dimostrazione di poter arrivare sulla Luna con mezzo enorme con motori enormi con carico enorme) ? Grazie per la pazienza