Starship come lander lunare e sfruttamento minerario della Luna

Se comprendo bene, questa è la parte di Starship che può essere rifornita di carburante in orbita.
Se può essere rifornita in orbita (anche se al momento non vedo dove andrebbe inserita la “pompa”),
potrà esserlo anche una volta arrivata sulla Luna.
Di fatto un mezzo di trasporto (persone e cargo) da un punto all’altro della Luna.
Un elemento indispensabile per “l’industrializzazione della Luna”; esempio trasporto di minerali dalla “miniera” al luogo di lavorazione, e da li al luogo di utilizzazione dei prodotti finiti …

Stai cercando dei dettagli che in un simulacro come questo sono inesistenti: come abbiamo scritto più volte siamo ancora in fase di prototipazione.

1 Mi Piace

Sul trasportatore di minerali, lo vedo ancora molto in fase prematura. Non voglio andare OT anche perchè c’è un thread dedicato all’industrializzzione e colonizzazione della Luna, ma in ogni caso affinchè non costituisca un costo maggiore del beneficio (anche se inizialmente saranno così, a mio parere le prime fasi di colonizzazione: si dovranno mettere in conto piccole perdite in quanto si crea un mercato nuovo e quindi si devono mettere in moto quei fattori di accensione del ciclo economico) troppo grande (costo di trasporto dei materiali di 500k da una parte all’altra, ritorno sia economico che tecnologico molto inferiore) saranno da risolvere tante problematiche: innanzitutto SS ha una capacità di carico (si, dichiarata nelle user guide e ancora da verificare) di +100t. Caricare 100 tonnellate di materiale lunare non lo vedo così facile, sia perchè è da trasportare su a 40 metri, ma è il minimo, sia perchè bisogna effettivamente estrarli. Se li estrai serviranno persone che scavano, non credo si possa raggiungere un automatismo robotico da permettere l’autoestrazione di minerali. A quel punto, se hai delle persone che lavorano lì, non vedo perchè non stabilrivisi, anche perchè difficilmente all’inizio della fase di colonizzazione si andrà a raccogliere che ne so, nel Mare Humorum mentre le abitazioni sono al Mare Crisium (due posti lontani tra loro).

Se invece parliamo di trasporto minerali in una fase molto avanzata, allora si, è possibile, ma cominciamo ad andare tanto avanti nel tempo e con futuri tecnologici incerti, ma sto andando OT.

EDIT: Vedo ora che era una battuta, non considerare quello che ho detto e casomai spostiamoci sul thread dedicato.

1 Mi Piace

Qual’è il thread di cui parli ?
Sono abbastanza nuovo …

Dovrebbe essere questo. So che ho letto di molte discussioni tecniche sull’uso di SS, colonizzazione (per alcuni attualmente fantascienza, per altri fattibile) e via dicendo. Hai scritto anche tu, prova a dare un’occhiata a tutto il thread se trovi qualcosa. Se non fosse quello, allora ho sognato le discussioni :sweat_smile:

Non mi sembra più adatto di questo
In effetti manca una “vision” su cosa fare della Luna, a prescindere se sia fattibile o meno allo stato attuale dell’arte.
Colonizzazione può voler dire tante cose con diversi gradi di fattibilità e utilità.
I possibili usi dello Starship credo che possano avere cittadinanza in questo thread, in mancanza di uno più specifico

1 Mi Piace

Questo thread qui lo terrei per i progressi nello sviluppo di Starship, tanto che non parliamo neppure di SuperHeavy. Ho provato a cercare Lunar Starhip nel forum, non c’è tanto ma si può aprire un thread senza problemi in caso si volesse sviluppare l’argomento nello specifico di Starship, anche se credo che questo ci sono alcuni spunti, forse più tecnici.

3 Mi Piace

Mia opinione e’ che ad oggi l’unico motivo per una presenza stabile dell’uomo sulla luna sia per fini scientifici e, da un punto di vista economico, turistici.

2 Mi Piace

Non ha certo senso costruire “città sulla Luna”. Ha più senso su Marte (per cui il problema fondamentale è la distanza)

La Luna può diventare, e probabilmente diventerà (non prima della seconda metà di questo secolo), una “fabbrica per lo spazio”.
Ma perchè ciò abbia un senso, il coinvolgimento umano dovrà essere minimo se non nullo.
La convenienza di produrre e “lanciare” dalla Luna scompare se dobbiamo creare un ambiente per gli umani

Certo, prima di trasportare i minerali bisogna estrarli, e prima di estrarli bisogna sapere dove sono.
Che è il punto che collega il futuro prossimo con quello più remoto ed è un esempio di come lo Starship si può rendere utile (da questo decennio, magari verso la fine):
Abbiamo una serie di mappe geologiche fatte da satellite.
Fare delle “prospezioni minerarie” in questi siti può sia avere un valore scientifico (verifica delle teorie sulla nascita della Luna) che essere propedeutico ad un futuro sviluppo industriale (che richiederebbe anche lo sviluppo teorico di processi estrattivi ed industriali ad hoc - c’è posto per un nuovo esame di impianti chimici !). In questo contesto può essere utile far un salto tra siti minerari distanti magari 1.000 km portandosi l’attrezzatura appresso.
Si può prevedere la neessità di fare la spola tra un campo base in zona polare e uno in zona equatoriale (magari sulla faccia nascosta). Tra polo ed equatore ci sono 5.000 km: un po tanti da fare con un rover.
Ma il primo e più naturale uso dello Starship sulla Luna è il trasporto di materiale dalla Terra per la costruzione di un “campo base” …

A prescindere da tutto il resto, penso che parlare di trasporto di minerali (evidentemente raffinati almeno in maniera grossolana) dallo spazio e “questo decennio” nella stessa frase non abbiano motivo di starci. Troppo lavoro da fare, troppe fasi, troppe cose mai fatte da inventare costruire e provare. Con una forte spinta forse si potrebbe riuscire in meno di 30 anni ma rimarrei scettico.

1 Mi Piace

Certo
E infatti ho parlato della seconda metà del secolo.
Quello che si può fare entro il decennio (dicevo) è una prospezione: un sopralluogo con attrezzature “minerarie” per verificare sul campo quanto visto dal satellite, la natura dei minerali presenti e la loro sfruttabilità.
Questo avrebbe un valore geologico (utile a ricostruire la storia della Luna) e “sarebbe propedeutico” ad uno sfruttamento minerario. Soprattutto ad individuare i siti più “adatti” (da satellite è complicato)
Prima di procedere ad estrarli andrebbe capito che cosa farne e perchè (una visione di lungo periodo)

E’ ovviamente solo un esempio di quello che sarebbe il primo passo di un lungo cammino.
Ma mia nonna diceva: mai cominci, mai finisci …

Io partirei da qui:

E dal giudizio di Bridenstine:

“SpaceX proposed the Starship,” said NASA Administrator Jim Bridenstine. “It’s obviously a very different solution set than any of the others. But it also, it could be absolutely game-changing. So we don’t want to discount it. We want to move forward. If they can have success, we want to enjoy that success with them.”

Credo sia evidente che non pensa ad un “human rated lander per il 2024”, ma (come è detto altrove in maniera esplicita) a supportare una “presenza sostenibile” a partire dal 2028 come minimo

Credo che questo sia il posto più adatto per provare ad approfondire il concetto di “presenza sostenibile” …

Si è vagamente accennato all’idea di una base lunare “di tipo antartico”. Credo si sia rimasti sul vago perchè non credo sia fattibile con i lander esistenti/proposti (a parte Starship ovviamente)
Provo (in un post successivo) ad approfondire l’argomento

2 Mi Piace

I lander proposti non consentono nemmeno di pensare a qualcosa che si più di un avamposto minino per qualche astronauta.
La soluzione proposta da SpaceX è l’unica, per capacità di carico, che consentirebbe di realizzare una base assimilabile ad un infrastruttura antartica con decine di persone e relativi spazi e rifornimenti.

4 Mi Piace

Difatto il Lunar Outpost, che ho sentito descrivere, è quello che dici tu:
Un lander o poco più, parcheggiato sulla superficie lunare, in cui si possono effettuare al massimo visite di qualche giorno (durante il giorno lunare).
Una base di tipo antartico dovrebbe essere in primo luogo essere costruita sul posto (in prima battuta montando moduli prefabbricati portati dalla Terra).

Una tale struttura dovrebbe inoltre affrontare (e risolvere) i seguenti problemi:

  1. Protezione dalle radiazioni. In questo caso la soluzione adottata per il Lunar Gateway sarà applicabile anche alla base lunare. Va distinto il problema della radiazione “normale” dalla necessità di trovare riparo da possibili “flares”.

  2. Protezione dagli impatti di meteore e altri “proiettili” cosmici. Qui la soluzione del Gateway (fondamentalmente accendere i motori e scansarsi) non è applicabile. Sono state proposte varie soluzioni che comunque richiedono cose come ruspe e bulldozer (in versione lunare). E’ un punto che meriterebbe di essere approfondito. E’ da notare che una base sulla superficie di Marte non avrebbe questo specifico problema.

  3. Alimentazione elettrica. Anche in questo caso la soluzione adottata dal Lunar Gateway (pannelli solari) non è applicabile “as is” in maniera soddisfacente: i pannelli non funzionano durante la notte lunare che dura ben 14 giorni. Sono state proposte varie soluzioni, dagli accumulatori all’uso di reattori nucleari, e mi risulta che si stia lavorando a dei prototipi. Anche questo è un problema che una base marziana non avrebbe.

  4. Sistemi vitali (aria, acqua, …). La necessità di rifornirli da Terra impedirà al Lunar Gateway di essere abitato in permanenza (lo sarà solo per periodi più o meno lunghi). Avrebbe un senso produrli e “stoccarli” sulla Luna. Anche senza la produzione in loco lo Starship ridurrebbe la frequenza dei viaggi in presenza di un sistema di stoccaggio. Anche questo è un argomento che meriterebbe di essere approfondito.

  5. Viveri. Qui si apre il problema della coltivazione in serra. Sulla Luna è una cosa molto poco pratica (sempre per via dei 14 giorni di notte), ma avrebbe un senso come ambiente di test per tecnologie da usare su Marte (dove le giornate durano 24 ore e non 28 giorni). Altro argomento degno di approfondimento.

  6. Non sarebbe male disporre di un’infermeria, visto che la Terra è a una settimana di viaggio (e non a poche ore come sulla ISS)

Mi sembra che ci sia più di qualche punto aperto, ma se lo Starship diventerà una realtà questo discorso può trasformarsi in un programma.

Altrimenti non ci libereremo della “sindrome Apollo”: Artemis 2 è un remake di Apollo 8, 55 anni dopo, mentre Artemis 3 è una versione dopata di Apollo 11.

4 Mi Piace

Mah, sinceramente la “stoccata” a Starship non ce la vedo.
Mi sembra una considerazione generale che per il momento rispecchia semplicemente la realtà.

Lo stesso Bridestine ultimamente non ha risparmiato buone parole verso il progetto, tanto che NASA gli ha pure dato un piccolo “aiuto” con la selezione come lander lunare.

2 Mi Piace

Certo, sono a conoscenza della selezione di una Lunar Starhsip. Come ho detto alla fine del post, era una supposizione che mi è venuta in mente, aggiungendo che mi sarei potuto sbagliare e che NASA giustamente tira acqua al suo mulino (non vedremo mai in un articolo su SLS “Sì c’è SLS che può portare Orion, astronauti, merci e provviste assieme, ma in caso non funzionasse/costasse troppo/ci stanchiamo di usarlo c’è Starship”, così come in un comunicato su Starship non si parlerà mai di SLS).

1 Mi Piace

La posizione della NASA sulla Starship mi sembra semplice e condivisibile:
È un bellissimo progetto ad “alta remunerazione ed alto rischio” da parte di quella che è ormai una “azienda partner”.
Jim Bridenstine lo ha definito un “game changer” e “se il progetto avrà successo la NASA ne approfitterà”
La NASA sembra anche ben disposta a finanziare il progetto, con uno sforzo che, presumibilmente, crescerà al crescere delle milestone raggiunte (cioè mano mano che le sue probabilità di successo si concretizzano)
Mi sembra un approccio ragionevole.

Del resto se non fosse portato avanti da Elon Musk verrebbe considerato un progetto folle !

8 Mi Piace

Comunque SLS block 2 potrebbe essere in grado di lanciare “alla Apollo”

1 Mi Piace

Ovvio che in un articolo o video ufficiale della NASA dedicato all’SLS, non si parlerà mai di Starship o del New Glenn, però faccio notare di nuovo che nell’ultimo paio di anni il buon Bridenstine, aldilà del caso specifico di Starship, nei sui speech tira spesso in ballo il tema dei privati, della riduzione dei costi, della riusabilità …
Quindi chiaro che porteranno sempre acqua al mulino di SLS (anche perchè comunque a conti fatti, ancora nessun lanciatore ha in effetti la sua potenza e portata), ma non mi sembra siano così reticenti o omertosi nel parlare della “concorrenza”, senza ovviamente esagerare con nomi e pubblicità.

A me sembra un cambiamento di paradigma abbastanza notevole.

3 Mi Piace