Vi ricodo che il volume pressurizzato di una SS e’ simile a quello della ISS. Allestirne una “alla Skylab” non e’ banale ma non c’e’ neanche bisogno di far funzionare rientro e atterraggio, basta che funzioni la messa in orbita. Tecnicamente e’ qualcosa la cui fattibilita’ (non economica) potrebbe essere dimostrata molto presto.
Comunque il docking complica parecchio le cose, e non so se c’e’ mercato per una stazione spaziale privata, mentre missioni episodiche della sola Dragon da crociera ci possono stare piu’ facilmente.
momento. La SS che stiamo vedendo ora è un barattolo di latta. un oggetto che deve stare per mesi/anni in orbita non può essere un tubo di metallo. Manca tanta di quella roba da far girare la testa. A parte l’arredamento interno, manca soprattutto la parte di coibentazione e protezione dai microimpatti che non può essere realizzata internamente, i sistemi di termoregolazione e gli impianti fotovoltaici.
Avere un veicolo del genere richiede un progetto molto molto diverso da quello che vediamo ora. Ho seri dubbi che un veicolo come starship possa venire lanciato da terra con quelle strutture montate.
Si ok quello che vediamo ora è un barattolo vuoto, ma il progetto è finalizzato ad andare su Marte e li non ci arrivi con un barattolo vuoto… certo i 1000mq di spazio saranno trimmati brutalmente ma lo spazio disponibile sarà comunque moltissimo
Se va in orbita il carico ce lo puoi mettere. Dirai che fare una stazione spaziale che possa durare anni e’ tutt’altro che banale ed non propriamente a buon mercato. In teoria anche i Falcon potrebbero mettere in orbita moduli simili a quelli della ISS ma non mi risulta che ci sia la fila. Non e’ certo una priorita’.
Un possibile scenario e’ che venga commissionato un progetto per la sostituzione/integrazione della ISS e poi quello stesso design venga usato anche per scopi privati… un po’ come e’ successo con le Dragon.
Ma non e’ per domattina. Per un po’ vedremo solo missioni private simili a quello a cui abbiamo assistito, se ce ne saranno.
Una cosa che mi sono chiesto e’ se la cupola delle Dragon potrebbe avere un utilizzo anche per missioni non diportistische.
non puoi mandare in orbita la SS senza fairing se viene attrezzata per tutto quanto necessario a renderla una stazione orbitante per lunga durata. Che io abbia letto non è finora stata presentata questa possibilità da parte di spacex. Tutto si può fare ma qui si parla di una differenza veramente tanto grande
non parlo di interni ma di protezione esterna. Adesso se prende un meteorite in un serbatoio, si trova con un buco nel serbatoio. Se lo prende nella zona abitabile, si trova con un buco nella zona abitabile. Ammesso e non concesso che in qualche modo possano installare dei sistemi di termoregolazione e produzione elettrica retraibili che so nella parte immediatamente dietro l’header tank, rimane la protezione. La versione attuale con le piastrelle termiche non è idonea per quel tipo di protezione
Ovviamente non si monterebbero le piastrelle su una SS progettata per non rientrare.
E i sottosistemi per pannelli, radiatori ecc. potrebbero essere lanciati separatemente.
Pero’ ripeto, anche io non penso sia all’ordine del giorno.
Solo che avere un lanciatore che mette in orbita 100 tonnellate a botta ad un costo molto piu’ basso anche se fosse spendibile, figuriamoci con il livello di riutilizzabilita’ vagheggiato, vengono in teoria abilitate o rese meno improbabili tante cose.
Da un punto di vista tecnico non ci sono grossi ostacoli ad un’operazione del genere, ciò che serve è la motivazione (economica, politica, scientifica e militare).
Da un punto di vista storico sappiamo che è possibile perché è già stato fatto.
My riferisco allo AAP (Apollo Applications Programme) avviato nel corso degli anni 60 il quale ha dato vita, un decennio, più tardi al programma Skylab.
Lo Skylab, sin dalle sue origini, prevedeva l’impiego del terzo stadio di un razzo Saturn V, lo S-IVB, modificato per operare come laboratorio spaziale, prima “as is” ovvero svuotato dei propellenti con il riutilizzo (alla meglio) del serbatoio di idrogeno liquido, il cosiddetto “Wet Worshop”:
Fino alla versione poi effettivamente realizzata ovvero il “Dry Workshop” dove lo stadio S-IVB era stato modificato in maniera specifica fin dall’inizio per operare come laboratorio spaziale:
Vale la pena di citare la proposta iniziale di von Braun di un wet workshop con il mastodontico secondo stadio S-II del Saturn V (immagine da Wikipedia):
Una cosa che non ho mai capito bene e questa potrebbe essere l’occasione di chiedere: il modulo d’equipaggiamento cilindrico mobile nel disegno avebbe dovuto inserirsi nel serbatoio scorrendo “con un sistema idraulico”. Ma come avrebbe dovuto funzionare esattamente? come veniva garantita la pessurizzazione una volta a fine corsa?
Onestamente me lo sono sempre chiesto anche io.
Tant’è vero che lo Skylab, quello vero, la funzione di questo cilindro era rimpiazzata da ben due moduli distinti il Multiple Docking Adapter e lo Airlock Module.
Una cosa di cui il programma Starship ha bisogno è un “stazione di servizio orbitante”, che potrebbe essere realizzata con una cosa molto simile ad un GSE Tank orbitante.
In fondo è concettualmente simile a una Starship come stazione spaziale, ma più utile.
La procedura attualmente prevista per il rifornimento in orbita non è molto “comoda”…
Più che altro mi domando che fine abbia fatto Bigelow.
Ricordo qualche anno fà il suo accordo per dei primi moduli 330 da lanciare in orbita con ULA verso il 2020 o 2021, ma non se n’è più sentito nulla.
Addirittura 1 o 2 anni fà mi è sembrato di leggere da qualche parte che Bigelow Aerospace sia fallita; può essere ?!
Sarebbe un peccato, il modulo “Olympus” era qualcosa di spettacolare e poi il moduletto attraccato alla ISS mi pare funzioni ancora divinamente dopo 6 anni.
Bigelow ha licenziato tutti i dipendenti nel 2020 ufficialmente per causa COVID, ma non se la passava comunque bene finanziariamente e anche se non è ufficialmente fallita difficilmente tornerà in attività
A me è dispiaciuto un sacco per Bigelow, era l’azienda che mi dava più speranze dopo SpaceX… Comunque io credo che una Starship-stazione sia fattibilissima, perchè (come avete già detto) rimuovendo tutti i sistemi di rientro e atterraggio si risparmia molto peso e spazio, che può essere usato per fornirla di tutti gli aggiornamenti necessari senza troppe costrizioni.
fare una stazione spaziale che possa durare anni e’ tutt’altro che banale ed non propriamente a buon mercato.
Il punto è propio questo.
Perchè costruire una stazione destinata a restare in orbita per trent’anni,come la ISS,quando puoi inviare una Starlab (Starship/laboratory) ed utilizzarla per due tre anni,per poi sostituirla con un altra Starlab?
Un architettura del genere riduce complessità,non c’è bisogno di assemblarla e riassemblarla, non devi idearla per durare decenni, puoi sostituirla con una versione che monti un attrezzatura più avanzata, ed il tutto a costi più ridotti rispetto ad una ISS.
Insomma,non mi pare a lume di naso una brutta idea,ed il paragone fatto da Peppe con l’ottimo Skylab mi pare calzante.