Stato dell'arte e ritmi di lancio Falcon 9 nel 2021/2022

Che fa una media di poco piu’ di due mesi tra un lancio e l’altro.

Possiamo prenderla come metrica che rappresenta lo stato dell’arte del riutilizzo in questo momento?

Si muovono come in un balletto ormai, hanno esperienza e rodato ogni meccanismo. Secondo me questo è il ritmo che gli viene comodo per rischiare zero, ho il sospetto che se fossero sotto stress potrebbero rilanciare con intervalli minori. Lo stato dell’arte non lo abbiamo ancora visto per me.

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Considerando che non hanno lanciato per mesi questa estate, direi di no. Lo stato dell’arte penso che lo vedremo nel 2022 visti tutti i lanci programmati (Al momento conto circa 40 lanci non Starlink, e immagino vorranno lanciare almeno 20-30 Starlink)

Mi sono spiegato male, io intendevo lanci per booster.

In teoria il numero di lanci totale puo’ aumentare avendo in flotta piu’ booster che pero’ continunano ad avere cicli macchina di due mesi.

Pero’ anche io mi aspetto che anche questa metrica crescera’ e d’altronde e’ uno dei KPI che rappresenta quanto e’ “rapido riutilizzo del veicolo” ovvero un obiettivo fondamentale del nuovo approccio allo spazio.

Nono, avevo capito bene. Quest’anno alcuni booster hanno avuto un turnaround di solo 27 giorni e spesso il turnaround era sui 40-50 giorni (fino a Giugno).
Il punto è che con l’assenza di lanci di questa estate e la carenza di lanci in autunno le medie di quest’anno non valgono gran ché visto che i booster non sono stati utilizzati per svariati mesi non per motivi tecnici ma perché non avevano una missione assegnata.
L’anno prossimo invece questo “problema” non dovrebbe esserci quindi credo che dovremmo riuscire a vedere il limite dei booster. I pad della florida possono lanciare, in teoria, anche una volta ogni una o due settimane, quindi tra 50 e 100 lanci dalla florida sono possibili. Considerando anche che soprattutto i booster più nuovi verranno sicuramente conservati per le missioni commerciali e quelli più usati per gli Starlink, immagino che i tempi di riutilizzi scenderanno verso il mese.

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Una vera valutazione del massimo rateo di lancio possibile è comunque complessa da valutare, in quanto presuppone che molte altre condizioni siano raggiunte.
Ad esempio, tra quelle di maggiore importanza, direi carico pagante pronto da lanciare senza ritardi e meteo sempre GO una volta che il razzo è pronto per partire.
Poi ci sono tutte quelle legate alla mancanza di problemi alle rampe di lancio, nessun impatto sulla forza lavoro delle ondate di pandemia ecc.

A mio personale parere lo “stato dell’arte” è valutabile solo a posteriori e a fine anno. Poi secondo le dichiarazioni di Musk a suo tempo, o di Peter Blake, lo “stato dell’arte” sarebbe rifornire e ripartire poche ore dopo l’atterraggio… :stuck_out_tongue:

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Nel ritmo di lancio, e relativo recupero del primo stadio, c’è da mettere in conto anche il tempo impiegato dalle chiatte per tornare in porto, scaricare e tornare nel luogo del successivo atterraggio.

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In buona sostanza, quello che dobbiamo valutare è lo stato dell’arte di in sistema complesso, e non solo del lanciatore.

Senz’altro le variabili in gioco sono molte…

Di quelle strettamente relative al boosters mi vengono in mente:
Tempo per il recupero (zona di recupero → Hangar X)
Tempo per la manutenzione ordinaria (pulizia motori, controlli di routine)
Tempo per la manutenzione straordinaria (controlli più approfonditi con boroscopio, raggi x)
Tempo per il trasferimento al pad (Hangar X - HIF)
Tempo per l’integrazione con secondo stadio e payload
Tempo per lo static fire (se necessario)

Di variabili esterne non controllabili da SpaceX in alcun modo ce ne almeno altrettante come indicato nei vostri commenti:
Payload non disponibile al lancio
Meteo non favorevole al lancio
Meteo non favorevole alle operazioni pre-lancio
Problemi all’infrastruttura delle rampe di lancio
Range occupato da altri lanci
Problemi relativi al Covid, Uragani e altre calamità
Finestra di lancio non disponibile tutti i giorni per motivi di meccanica orbitale
Lancio impedito da detriti spaziali durante la finestra di lancio

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Tiro acqua al mio mulino ricordando che avevo preparato questo topic in cui “discutevamo” dell’obiettivo di SpaceX di effettuare 48 lanci orbitali con i F9. Le problematiche emerse successivamente non hanno permesso di raggiungere il target, ma era stato interessante analizzare brevemente anche il numero di booster da costruire per raggiungere l’obiettivo e avevo preparato allo scopo un super semplice foglio Google per calcolarli.

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E non dimentichiamo il tempo per costruire tutti questi secondi stadi

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Altri commenti dallo SATShow di settimana scorsa, in cui Ochinero (vicepresidente di SpaceX) ha comunicato che l’azienda mantiene il rateo di lanci di uno a settimana e ha come obiettivo più di 50 lanci annuali.

Per il FH le missioni in calendario per il solo 2022 sono 5: Psyche il primo agosto, tre missioni per la Space Force (USSF-44, USSF-52, USSF-67), rispettivamente NET giugno, ottobre e novembre, ed infine un satelleite ViaSat NET settembre.

Di questi l’unico quasi sicuro di partire è quello di Psyche, dal momento che la sonda è in fase di completamento dei test al JPL. :owl:

In merito invece al numero di booster considerati sufficienti per la domanda, Ochinero ritiene che intorno ai 12 sia il numero ideale.

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Obiettivo piuttosto ambizioso per SpaceX nel prossimo anno: 100 lanci orbitali (alcuni dicono inclusivi di Starship, altri no).

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