Posto che vivessimo in un mondo dove si spendesse meno soldi in armi e andassimo più d’accordo, se ci fosse la volontà politica di costruire una stazione spaziale come quella di 2001 avremmo oggi le possibilità tecniche di farlo?
Evk certo che sarebbe fattibile meccanicamente, avendo accesso ai fondi stanziati per i militari USA che sono 20 volte di più di quelli NASA. Ma verrebbe fuori un qualcosa di poco sensato.
In 2001 odissea nello spazio, in linea con i progetti di Wernher Von Braun, la stazione é raffigurata in L1 che é quel punto in equilibrio gravitazionale tra la terra e la Luna; posizione però che non permette l’osservazione ravvicinata della Terra, la sua copertura con i sensori, ed una protezione adeguata dai raggi cosmici che ai tempi di 2001 non si conoscevano bene. Inoltre una stazione in L1 crea problemi di consumo considerevole di carburante per raggiungerla, per tutti i trasporti da e per.
Altresì mettere una stazione a ruota in bassa atmosfera non sarebbe pratico, anche perché causa infrastruttura in acciaio, dimensione minima necessaria e rinforzi vari peserebbe molti ordini di grandezza in più rispetto ad una stazione modulare tipo ISS, con conseguenti problemi di governabilità.
Insomma: una stazione a ruota avrebbe senso per far vivere un gruppo numeroso di astronauti in maniera semi-permanente, ma se la stazione é fuori dall’orbita bassa non ci si può vivere a lungo causa radiazioni. Un non-sense.
Come ha detto Livio , secondo me no.
Manca la possibilità di creare tanta energia (fusione nucleare ? ) Nello spazio.
La protezione dai raggi cosmici arriverebbe (anche ) da soluzioni che stava sviluppando il Proff. Battiston. Un modo per creare uno schermo elettromagnetico artificiale. Ma servirebbe tanta di quella energia che metà basta.
Il motivo per farla invece ? Potrebbe essere come backup per futuri lavoratori spaziali semmai si avviasse una economia di un certo tipo. Alla stregua di chi lavora sulle piattaforme petrolifere.
Quindi direi che siamo ben lontani … Imho eh …
PS. Forse ad avere tecnologia sarebbe meglio costruire basi dentro degli opportuni asteroidi.
Gli scrittori di SF del 1968 come Clark & C. erano degli ottimisti che ponevano lo sbarco dei primi uomini sulla Luna e le stazioni spaziali per l’anno 2000.
Noi viviamo nel 2014 e stiamo per vedere le capsule del 1969 tornare sulla Luna, per chi ci crede.
Come a dire che da allora ad oggi non è cambiato nulla.
Al momento gli interessi scientifici verso una mega struttura come la ruota di 2001 non sono ancora così forti da convincere un governo a realizzarla.
Se ci fosse una motivazione militare forse ci sarebbe la speranza.
L’energia dovrebbe essere in prospettiva l’ultimo dei problemi, vista la presenza di un grosso reattore fusione a circa 150M km.
Anzi forse una delle ragioni per costruire strutture spaziali, dovesse progredire la seguente tecnologia:
ULA ha recentemente prospettato uno scenario di possibili attività economiche imperneate su nodo logistico posto proprio in L1.
Ti credo che erano ottimisti.
Nel 1969,al tempo dello sbarco sulla luna erano ancora vivi e vegeti un sacco di persone nate prima del primo volo dei fratelli Wright.
Queste persone,di età tra i 66 ed i 70 anni (quindi non vecchissimi) erano passate nel corso della loro vita da un mondo in cui nessuno aveva ancora volato a Neil Armstrong che saltellava sulla luna.
Dal 1968,anno in cui il film di Kubrick uscì nelle sale,ed il 2001 c’era una distanza di trentatre anni nel futuro.
Trentatre anni prima del 1968 era il 1935.
In trentatre anni si era passati da questo:
…a questo:
Logico quindi che pensassero che altrettanti progressi sarebbero avvenuti nei tre successivi decenni.
Nessuno poteva immaginare che la conquista dello spazio avrebbe vissuto una lunga stagnazione.
In realtà il taglio dei bilanci della NASA era già in corso,la produzione dei Saturno V era già stata fermata,ma nessuno sembrava essersene accorto.
Tagliare le spese per lo spazio in un epoca in cui l’economia Americana era ancora molto forte ed in cui quegli stanziamenti non avrebbero fatto alcuna differenza nel bilancio federale non aveva alcun senso.
Era solo un pagare pegno alla demagogia, ed il segno che l’ottimistica “greatest” generazione del dopoguerra stava cedendo il passo a piccoli ometti piagnucolosi.
Stando come stanno le cose, ad esempio, il prossimo governo italiano per AMI e MMI potrebbe proporre l’acquisto di un lotto di Sopwith Camel.
Veloci, maneggevoli, facile manutenzione ed adatti al decollo anche da piste corte.
Sotto certi aspetti persino ecologici.
Per lo spazio possiamo passare dall’Apollo al Columbiad di Verne. A me pare un bel progresso. Sicuramente ben comprensibile al grande pubblico che potrebbe considerarlo più fattibile di quei cosi lunghi e stretti costosissimi che chiamiamo missili.
Basta scherzi. La parte che mi piace di più di 2001 è la parte centrale, con la ruota e la base lunare. Il pezzo iniziale con gli scimmioni ed il pezzo finale con gli astronauti in volo non mi sono mai piaciuti.
Nemmeno l’idea di base non mi è mai piaciuta, ma ai tempi faceva presa sulla gente, che voleva tornare all’epoca degli scimmioni o che pensava all’uomo del futuro come i freddi astronauti dell’ultima parte.
Quanto alla giostra orbitante, quello è l’unico modo per ricreare la forza di gravità nello spazio, ma per farlo, ne abbiamo già discusso in un altra parte di questo forum, le nostre tecnologie, al momento non sono all’altezza. Ok, se avessimo i soldi che gli USA spendono per gli armamenti… si farebbero un sacco di progressi non solo in campo astronautico.
Questo ci porta a fermarci sempre nella stessa stazione, come a dire che tutte le strade portano a Roma.
Senza un consenso, ragionato e convinto aggiungo io, da parte dei principali azionisti di una nazione, ovvero la gente, al massimo possiamo sempre andare alla ruota del Luna Park.
Per quanti secoli si è usato il cavallo prima di inventare il motore a vapore e quello a scoppio? Una dimostrazione che l’ evoluzione della tecnologia non procede automaticamente per periodi fissi di 30/35 anni circa ma dipende da una moltitudine di fattori fra cui l’ influenza politica non è certo secondaria.
Mah io non sono daccordo sul “fermo” attuale del progresso tecnologico. IMHO progressi se ne sono fatti tantissimi, e colossali, ma non risultano evidenti dall’esterno. Per dire, una Ford Modello T del 1908 aveva già 4 ruote, il volante, le marce, la frizione etc etc ma per questo non possiamo dire che una Tesla non sia fortemente innovativa. Possiamo invece parlare di convergenza funzionale.
Sicuramente se il mondo fosse stato governato da una società utopica dove tutti si vogliono bene e non si aggrediscono, i governi investono tutto nella ricerca scientifica e non nelle armi, tutti si vogliono bene e sconfiggono la fame nel mondo… si, saremmo andati più avanti ed avremmo i reattori a fusione grandi come un frigorifero. Oppure, considerando che l’enorme progresso del dopoguerra é stato frutto proprio della guerra, magari il motore dell’innovazione che é mancato é stato proprio quello.
Io penso pure che nei laboratori bellici militari esistano tecnologie non palesate, per ovvi motivi di vantaggio tattico; e vi pongo una domanda. Ma se ipoteticamente esistesse un propulsore per razzi più efficiente del 300% di quelli attuali, e perciò in grado di inviare testate belliche sul territorio altrui in 1/3 del tempo, o di equipaggiare missili tipo Patriot per distruggere le testate nemiche, secondo voi lo renderebbero di dominio pubblico? O addirittura il reattore a fusione sopracitato? Stiamo parlando di “tecnologia sensibile”.
Infine, se manca la competizione e tu superpotenza sei in posizione di predominio… perché devi superare te stessa?? Tieni le innovazioni nel cassetto, e le tiri fuori solo se qualcuno cerca di sorpassarti.
Quindi ho espresso una posizione e poi mi sono smentito da solo? Mah può darsi anzi
Ma certo.
Qui parlavamo solo della conquista dello spazio che non è andata di pari passo con questi enormi progressi.
Circa l’evoluzione della tecnologia è interessante notare che NESSUNO è mai riuscito a prevedere davvero il futuro.
Fino agli anni 80.pur esistendo già ARPANET,nessuno aveva previsto Internet,o cose come gli smartphone,o la rivoluzione digitale,o l’importanza dei social,o i problemi legati alla globalizzazione ed alle piattaforme di E-commerce.
Se ricordate il telefono del futuro che si vede in 2001 è un videotelefono,e i computer hanno giganteschi banchi di memoria,non stanno chiusi in una valigetta.
L’unica previsione azzeccata di certa fantascienza retrò è il BFR di Musk,che se mai verrà costruito,ricorda in maniera impressionante i “razzoni” fantascientifici delle riviste pulp degli anni 40-primi 50,ed i fumetti.
Non a caso qualcuno ha persino proposto di …
Sul fatto dell’impredizione di Internet, c’é un racconto interessante di Isaac Asimov, L’Ultima Domanda (The Last Question), che suggerisce qualcosa di analogo: multivac, un supercomputer presente in tutte le case con uno o più terminali. Però si, proprio a voler cercare un’analogia a tutti i costi.
un quesito al quale non c’è risposta è se l’ evoluzione tecnologica è puramente casuale oppure segue dei precisi schemi matematico-probabilistici ad oggi ancora sconosciuti.
Secondo me é astocastica perché multidisciplinariamente interdipendente (scusami gli astrusi paroloni )
Certe invenzioni e/o scoperte, se non tutte, non le puoi fare/realizzare senza una maturanda sinergia.
Sono rimasto molto colpito, ma anche divertito da Charles Babbage, un inventore inglese che nel 1800 cercò di costruire un enorme calcolatore elettronico ad ingranaggi meccanici. Spese tutto quello che aveva per realizzarla. Ebbene, gli ingranaggi risultarono talmente tanti che la macchina neppure si mosse per l’attrito. Ma l’idea era quella giusta, e solo oggi ci accorgiamo che lui era un genio.
Beh,“probabilistico” include una certa percentuale di casualità.
Comunque per rispondere alla tua domanda,nessuno può spingere il futuro in una certa direzione,perchè saltano fuori sempre nuove variabili impreviste.
Poi c’è sempre il fattore umano che è irrazionale,o può spuntare il grand’uomo imprevisto che fa prendere una certa direzione (per esempio Steve Jobs).
Poi c’è la politica con le sue decisioni ,c’è la geo-politica con i suoi grandi eventi ed i suoi cicli.
Chi poteva immaginare la crisi petrolifera del 1973 nel 1963?
Io non credo che Steve Jobs abbia creato il futuro, la tecnologia per fare gli iphone esisteva tutta.
Steve Jobs ha dato una forma ed uno stile a questa tecnologia. Sicuramente lui è stato un catalizzatore di innovazione.
Non dimentichiamoci che tutte le grandi invenzioni sono contese; generalmente viene privilegiato e ricordato solo l’inventore americano, ma si verificano quasi contemporaneamente in più posti nel mondo. IMHO é più importante il contesto che da loro seguito che le invenzioni.
Per quanto ad oggi sia una branca della matematica ancora tutta da esplorare, il calcolo delle probabilità, sulla base di regole e leggi precise, tenta di prevedere quanto un evento casuale sia probabile.
Le varianti sono infinite,e un piccolo evento casuale ed apparentemente insignificante può cambiare tutto il futuro (il famoso butterfly effect).
Per esempio,tra I guerra mondiale e altrettanto micidiale epidemia di spagnola,le vittime in Germania tra il 1914 ed il 1920 furono più di 2 milioni.
Pensa se tra questi vi fosse stato un insignificante ometto chiamato Adolph Hitler…