Stéphane Israël (Arianespace) su l'Europa e i voli abitati

Ciao,
volevo segnalarvi questa intervista di Stéphane Israël (presidente esecutivo di Arianespace) su l’Europa e i voli abitati, apparsa su Le Monde:
https://www.lemonde.fr/economie/article/2018/09/10/spatial-l-europe-face-au-defi-des-vols-habites_5353034_3234.html

Non è leggibile, qualcuno può incollare l’intervista od un estratto?

Grazie

non lo fate! incollare non si puote per questioni di copiright. Se volete raccontare con parole vostre ok!

Un estratto è possibile? Con alcune risposte?

Boh, io lo leggo perfettamente. E, non conoscendo il francese, lo faccio anche passare senza problemi per Google Translate e riesco a leggerlo in italiano.
Poi è ovvio che non si può leggere tutto l’articolo a meno di non essere abbonati. Ma come giustamente fatto notare, qui interviene il copyright, e non si può condividere nulla.

Scusate, purtroppo non ho accesso nemmeno io all’articolo intero. Comunque, il succo e’ nella prima frase: l’Europa non puo’ non investire nei voli abitati, altrimenti rimarra’ isolata nel futuro. Questa riflessione nasce dal fatto che gli USA, i cinesi, e adesso anche gli indiani, stanno investendo molto nei voli abitati, cosa che non sta facendo l’Europa.

E’ meglio che si inizi quindi! O ci ritroveremo a fare il razzostop…
Comunque non è necessario essere abbonati per leggere tutto l’articolo, è sufficiente acquistare il singolo articolo al costo di 2 euro.

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L’europa ha sempre investito e continuerà ad investire nel volo umano, mi pare che la ISS ne sia l’esempio lampante, insieme a tutti i voli shuttle effettuati negli anni… Se invece vogliamo parlare di sviluppare in Europa un mezzo per il lancio e il rientro degli astronauti le discussioni ci sono da sempre e la convenienza del farlo o meno è tutta da verificare.
Dal momento che le opportunità di volo di astronauti europei fino ad ora non sono mancate e mi sembrano proporzionate ai finanziamenti stanziati, investire una valanga di denaro pubblico nel reinventare la ruota costruendo un nuovo mezzo, che andrebbe ad inserirsi nel panorama di quelli già esistenti, è un vantaggio tutto da verificare rispetto al comprare “il seggiolino” e massimizzare gli investimenti nelle attività da effettuare durante le missioni.
Personalmente non ho mai compreso questa smania nel voler reinventare una ruota già scoperta un numero discreto di volte nel mondo, da enti pubblici e (oggi) privati… Se un ente vuole effettuare una spedizione in Antartide non si mette a progettare le tute tecniche contro il freddo estremo, oppure i mezzi per muoversi sul ghiaccio, o le apparecchiature scientifiche per effettuare gli studi, compra quello che serve e massimizza gli investimenti nell’obiettivo del progetto… se un’agenzia ambientale vuole studiare le condizioni meteo di un’area non si mette a progettare come costruire palloni sonda, non si mette a progettare un aereo con cui effettuare rilevazioni, non si mette a progettare le centraline con cui campionare l’aria ecc., se una tecnologia è già disponibile sul mercato non vedo il motivo per buttare soldi “pubblici” nel costruire nuovamente qualche cosa che è acquistabile e già pronto a scapito della ricerca vera.

Israël ovviamente si riferisce ai lanciatori.

Essendo lui presidente di Arianespace, esprime gli interessi della sua azienda, che sarebbe ovviamente deliziata dal ricevere la valanga di soldi in questione! :ok_hand: :ok_hand:

Ci sono anche considerazioni sulle capacita’ tecnologiche da avere (o meno) in Europa.
Faccio un esempio che non ha a che fare con lo spazio: le batterie per automobili. Le batterie sono adesso una tecnologia gia’ presente sul mercato, mercato dominato dai cinesi. Le case automobilistiche europee sono dipendenti dalla Cina, cosa che le rende particolarmente fragili, visto che si va verso le macchine elettriche.
L’Europa sta pensando di investire molti soldi, pubblici, per aiutare le case automobilistiche europee a sviluppare batterie per essere capaci a produrre in casa.
Lo stesso discorso vale per il volo umano (nel senso di vettori capaci di lanciare capsule abitate), anche se si puo’ certamente discutere quanto questo sia strategico per l’industria areospaziale europea…