Storia dell’Astronautica. Parte 9. Il business spaziale.

Regalo a Voi tutti utenti di Forumastronautico questo mio elaborato. Una breve storia dell’astronautica che potete scaricare e stampare, con l’accortezza di lasciare sul fondo la mia firma. Se fate aggiunte, modifiche o altro al testo, ricopiatele in questo post e mettete la vostra firma sotto la mia. Chi lo sa che da una piccola non possa diventare il germoglio di qualcosa di più grande… basta con i sogni. Il testo dovrebbe stare tranquillamente in una pagina in formato A4. Buona lettura.

Parte 9. Il business spaziale.

I primi lanci spaziali erano tutti governativi. Il volo spaziale era così costoso che non esistevano privati in grado di farlo. Con il tempo però la situazione mutò. Le prime attività a cedere furono le telecomunicazioni. Poi la meteorologia, la geodesia e tra non molto la navigazione. Sono tutte attività che passarono gradatamente ad una partecipazione mista pubblica-privata per poi diventare interamente privata. Oggi esiste un mercato di utilizzatori di questi servizi spaziali che ha trasformato lo spazio in un business miliardario. Telecomunicazione e trasmissioni televisive cercano spazi in ogni dove. Sono affamati di linee telefoniche libere e di trasmissioni di dati senza dover scavare lunghi cavidotti o riempire le cime delle montagne d’antenne.
Stesso discorso per la meteorologia. I satelliti possono raccogliere dati su grande scala in tempo reale senza la necessità di spargere stazioni meteorologiche in ogni dove. Ovviamente queste ultime esistono ed i loro dati sono confrontati con quelli satellitari. I governi sono molto interessati per poter cautelarsi nel caso dell’arrivo del maltempo, ma anche per fornire ad i naviganti di mare e di cielo previsioni meteo accurate, oltre all’importanza per l’agricoltura.
I satelliti geodetici esplorano il nostro pianeta come se fosse un corpo diverso dal nostro pianeta natale e dallo spazio hanno fatto molte scoperte che noi umani pur camminandoci sopra, non siamo stati capaci d’individuare. Questi satelliti tengono sotto controllo anche lo stato di salute del nostro pianeta, individuando le zone anomale, le zone inquinate, le temperature e la forza dei venti, i movimenti delle crosta terrestre e la reale geologia di ogni luogo. Sono importanti per definire quali saranno le produzioni agricole, l’estensione reale delle coltivazioni, delle foreste dei deserti, ecc., ecc. Possono essere usati nella lotta all’inquinamento per scoprire gli inquinatori. Generalmente gli utilizzatori delle loro immagini o dei loro dati sono enti di ricerca, agenzie governative e internazionali. La precisione con cui riescono a scandagliare il nostro pianeta è ormai prossima ai centimetri ed in futuro anche di più.
La navigazione ha tratto benefici enormi dall’uso dei satelliti. Rilevabili in ogni istante in qualsiasi punto della Terra, grazie alla rete GPS statunitense o alla Glonass sovietica, entrambe reti militari, è possibile conoscere la propria posizione sul globo terrestre con grande precisione. E’ invece ancora in fase di studio la prima rete civile di radionavigazione europea Galileo, che dovrebbe sostituire la GPS almeno nell’uso civile ed in grado di fornire la posizione con precisione ancora maggiore. Un ulteriore sviluppo delle reti satellitari arriva anche dalla richiesta di dispositivi di navigazione elettronica dei veicoli terrestri, avvenuta grazie al contenimento degli ingombri e dei costi dei dispositivi di ricezione e visualizzazione dei dati.
Solo gli ambiti sopra descritti sono sufficienti per creare un business intorno all’astronautica che effettivamente ha ormai trovato un suo mercato privato, indipendente dall’aiuto degli stati che ormai si limita a copartecipazioni o al finanziamento di missioni scientifiche.
Un altro aspetto del business spaziale è quello dei turisti spaziali. Miliardari di ogni nazione fanno la fila per poter volare nello spazio. La NASA non accetta turisti a bordo dei suoi mezzi, ma la Russia non si è fatta scrupoli nell’addestrare e spedire nello spazio, sul Mir e sulla ISS 1, tutti quei turisti disposti a pagare di tasca propria tutte le spese. E non sono pochi, tra quelli che già hanno volato e quelli che desiderano farlo. Uno degli scopi dei privati che vogliono realizzare veicoli spaziali abitabili è proprio quello di favorire il turismo spaziale, perché paradossalmente la richiesta è enorme, ma attualmente i costi sono sostenibili da pochi e la disponibilità è limitata.
Dalle ricerche fin ora compiute nello spazio, emerge che il semplice regime di microgravità dell’orbita terrestre, solo come ambiente di lavoro, offre la possibilità d’effettuare lavorazioni oggi impossibili o migliori di quelle già in corso sulla Terra. Purtroppo l’uso industriale dello spazio è ancora proibitivo. Da un recente calcolo, se i costi di lancio diminuissero di almeno 100 volte, si potrebbe cominciare a parlare d’impiantare produzioni nello spazio con prezzi competitivi. Esistono però ancora problemi tecnici legati alle lavorazioni nello spazio che vengono studiati sulla ISS 1 e fin tanto che non saranno risolti continuano ad essere un altro ostacolo all’industrializzazione dello spazio.
Infine, volare nello spazio richiede uno sforzo tecnologico non da poco. Nel settore spaziale vengono impiegate le tecnologie più innovative e qui vengono collaudati gli ultimi ritrovati tecnologici. Lo spazio è una sorta di banco di prova, sia per le tecnologie civili che per quelle militari.

Ares Cosmos PCC