Storia dell'Astronautica. Parte 14. Uomini e donne.

Regalo a Voi tutti utenti di Forumastronautico questo mio elaborato. Una breve storia dell’astronautica che potete scaricare e stampare, con l’accortezza di lasciare sul fondo la mia firma. Se fate aggiunte, modifiche o altro al testo, ricopiatele in questo post e mettete la vostra firma sotto la mia. Chi lo sa che da una piccola non possa diventare il germoglio di qualcosa di più grande… basta con i sogni. Il testo dovrebbe stare tranquillamente in una pagina in formato A4. Buona lettura.

Parte 14. Uomini e donne.

Questa trattazione è partita dagli uomini e termina con gli uomini (e le donne). Volare nello spazio è ancora un privilegio per pochi, anche se ormai i pochi sono diverse centinaia e non pochi si addestrano per il battesimo del volo spaziale.
Agli inizi lo spazio era il regno dei sognatori. Mentre lavorava alla V2, Von Braun ed il suo staff progettavano astronavi per Marte, suscitando le ire dello stesso Hitler, che però non trovava appigli per dare una bella lezione a quei pazzi. Si racconta che un giorno un agente della Ghestapo trovò un racconto di fantascienza scritto da un Von Braun sedicenne, prova sufficiente per scaraventarlo in galera. Pare che i tecnici della base di Peenemunde inscenarono uno sciopero bianco ed il generale Dornbergher, che la comandava, andò direttamente da Hitler e fu l’unico generale nazista che si permise d’inchiodare Hitler alle sue responsabilità, ottenendo la liberazione di Von Braun.
Dopo i sogni fu però la volta degli uomini. Ai governi servivano uomini spendibili, così aprirono la selezione ai loro piloti collaudatori ed a quelli impegnati nella guerra di Corea. Molti erano giovani, ambiziosi, oppure miravano a volare più in alto e più veloci degli altri. Di fatto nessun governo dovette obbligare i suoi piloti a volare nello spazio, bastava dire che si cercavano piloti speciali per qualcosa di speciale che i volontari si facevano avanti numerosi. Le prime selezioni di astronauti furono particolarmente dure. Alla fine ne uscirono un pugno di uomini che sui primi veicoli spaziali erano più cavie che piloti. Se il mestiere pareva adatto solo a uomini duri, anche le donne furono selezionate per i voli spaziali, ma alla prima scusa furono liquidate tutte quante, d’altra parte il maschilismo era ancora imperante.
Per volare nello spazio oggi non è più necessario avere un fisico eccezionale. La NASA seleziona i suoi astronauti usando gli stessi metri fisici delle sue forze armate, quindi sotto quell’aspetto molti uomini e donne possiedono i requisiti, ma ciò che conta oggi è la preparazione tecnico scientifica ed i profilo psicologico. Forse oggi alcuni dei primi astronauti e molti di quelli inventati dalla fantascienza non passerebbero il filtro psicoattitudinale. Si cercano persone equilibrate che non mostrino turbe o tendenze particolari. Eppure, anche così, i filtri degli enti spaziali non sono così perfetti. Alla NASA un astronauta è morto mentre effettuava un volo acrobatico durante una manifestazione aerea, cosa proibita dal regolamento dell’ente. L’astronauta Novak ha tentato di uccidere una sua collega per motivi sentimentali, in parte irretita da un altro suo collega del quale era innamorata. Astronauti hanno dato prova di un’arrivismo senza scrupoli. In fin dei conti, anche se volano nello spazio sono e restano esseri umani con i loro pregi e difetti. Si racconta per esempio che Gagarin fosse un ubriacone donnaiolo, ma in questo non era diverso dai suoi colleghi statunitensi che, fuori dall’ambito spaziale, sembravano degli ingenui campagnoli.
Quasi tutti gli astronauti che volarono sulla Luna poi ebbero problemi nella vita civile. Molti divorziarono, uno si diede alle ricerche sulla telepatia, altri ebbero problemi psicologici. Erano stati tutti contagiati dall’euforia per aver volato sulla Luna, salvo poi essere messi in un angolo, ormai eroi ingombranti ed inutili che non volevano restare nell’oblio.
Comunque lo spazio sembra lasciare un segno. Un medico russo che segue i cosmonauti sostiene che gli uomini che tornano dallo spazio sono in qualche modo migliori, che lo spazio ha dato loro qualcosa che manca agli altri. Sarà forse la visione della fragilità e della bellezza della Terra vista anche da soli 400 km d’altezza, e la consapevolezza che intorno ad essa vi è un vuoto mortale. Curiosa anche la sensazione descritta dagli astronauti sulla Luna che nonostante l’inospitalità assoluta del nostro satellite, lassù provavano rilassanti sensazioni di quiete e tranquillità.
Anche le male lingue non mancano. Alcuni sostengono che durante i voli misti uomini e donne, qualche volta ci sia scappato il sesso. In particolare per i voli della Savitskaja. Nulla di più falso, mentre fece scalpore la protesta dei due cosmonauti che ospitavano l’unico astronauta inglese: Helen Sharman, che pare avesse il vizio di cambiarsi davanti a loro con troppa disinvoltura e forse di tenere atteggiamenti involontariamente provocanti. Navette e stazioni spaziali però non sono proprio il posto ideale per consumare un amplesso perché le loro pareti sono tappezzate d’apparati e strumentazioni. Urtarli significa mandare a monte un esperimento milionario o ferirsi, cosa da evitare perché nello spazio le ferite si rimarginano molto lentamente. Poi la privacy è del tutto assente. Così, escludendo il sesso etero ed omosessuale, rimarrebbe solo il fai da te, ma su questo nessun astronauta o cosmonauta ha mai fornito risposte. Certamente in un futuro forse non troppo lontano anche questa pratica umana troverà applicazione nello spazio, l’unica cosa certa è che fin ora tutti gli esperimenti di concepimento animale nello spazio si sono conclusi con l’aborto naturale. Il perché è ancora da chiarire, per tanto al momento nessun ente spaziale ha intenzione di fare prove di concepimento umano nello spazio. Se i privati però riusciranno a raggiungere lo spazio e creare alberghi orbitanti, allora lo scenario muta drasticamente ed i suoi risvolti diventano imprevedibili. Inevitabilmente l’umanità porta nello spazio la sua indole, buona o cattiva che sia.
Per mandare un pugno di esseri umani nello spazio occorrono moltitudini di persone che vanno dall’addetto alle pulizie dei gabinetti, al manovale, all’operaio specializzato, all’ingegnere fino al top manager passando anche per gli astronauti. Centinaia di migliaia di persone, ma forse anche un milione buono, lavorano in tutto il mondo in attività direttamente ed indirettamente legate allo spazio, ne più ne meno che in una qualsiasi industria o in qualsiasi ente pubblico, con pregi e difetti. Raggiungere lo spazio non è quindi solo lo sforzo di pochi impavidi, ma il frutto di tante mani e di tante menti, che unite hanno realizzato, realizzano e realizzeranno una delle più fantastiche ed avvincenti imprese dell’umanità, dimostrando che se esiste la volontà, sono pochi i traguardi che non possono essere raggiunti.

Fine.

Ares Cosmos PCC