Storico docking per la navetta cinese Shenzhou 8

La navetta spaziale Shenzhou 8, lanciata lo scorso lunedì 31 ottobre, ha effettuato il docking con il modulo orbitante Tiangong 1.

L’attracco è avvenuto in maniera completamente automatica (come avviene sulla ISS, ad esempio, per le navette europee ATV e per le navette russe Progress) alle 18:28 CET di oggi, 2 novembre 2011. I due moduli rimarranno agganciati per circa 12 giorni, dopo i quali Shenzhou 8 si staccherà e tenterà nuovamente l’attracco.

Video del docking

http://www.youtube.com/watch?v=_CAvIeYO5jM#

Quale navetta?

Il meccanismo di aggancio è solo visivamente simile o anche compatibile (sulla carta) con i dock USA?

Congratulazioni all’Agenzia Spaziale Cinese per questo traguardo che è davvero storico.

Mi piace ricordare che i cinesi sono “partiti” una quindicina di anni fa veramente da zero (o quasi) ed hanno ottenuto molto più di quanto non abbia fatto l’Europa (spaziale) con ben altro budget.

Come già discusso in altri thread dedicati al Tiangong 1, il meccanismo di docking è un APAS a tutti gli effetti, quindi compatibile con quelli installati nei tre PMA della ISS.

Il meccanismo è un APAS-89 comprato dalla Russia e parzialmente compatibile con gli APAS-95 installati sulla ISS, ovviamente il sistema di rendez vous è diverso e NON compatibile con le procedure e i sistemi a bordo della ISS.

:thinking: Perché, non è una navetta?

…quando posta Smiley ho sempre paura che sia una citazione che non colgo :smiley:

A me pare tanto una capsula, dato che:
a) non plana verso un determinato punto di atterraggio, durante il rientro;
b) non so quanto sia riutilizzabile.

Qualche dubbio mi verra’ con la Dragon quando diventera’ pienamente operativa, dato che sara’ riutilizzabile, ed atterrera’ in punto determinato, ma senza planare.

E qui ci sarebbe da mettersi daccordo sul termine “navetta”.

In senso generale “navetta” è qualsiasi veicolo spaziale faccia la spola tra la Terra e l’orbita terrestre bassa (LEO), quindi anche una capsula come la Shenzhou.
Tipologicamente, però, il termine navetta è associato (almeno da quarant’anni a questa parte) allo Shuttle, tanto che si diceva “Navetta Spaziale” come traduzione letterale di “Space Shuttle”.
Pertanto il termine navetta è stato esteso “de facto” a tutti gli aerospazioplani, ragion per cui la Shenzhou non è una navetta in quanto capsula.

Il tutto è complicato dal fatto che, spesso, la stampa usa con estrema disinvoltura i vari termini spaziali, mescolando le carte.
Per cui la Shenzhou diventa una navetta (ma ne ho sentite anche di peggio) pur non essendolo.

Non sono molto d’accordo ma la discussione sarebbe un immenso OT per cui lascio! :wink:

Restano i complimenti alla Cina per questa tappa fondamentale :clap:

Accidenti, questo si che è bel quesito…

Tipologicamente Dragon e PTK-NP (il successore russo della Soyuz anche lei destinata ad atterrare grazie a razzi) sono e restano capsule, se vogliamo attenerci al loro comportamento aerotermodinamico durante il rientro (usando come discriminante il rapporto L/D - Portanz/Resistenza in regime ipersonico).

Certo poi atterrano in un punto preciso, sono riutilizzabili ecc. ma questo non muta la loro sostanza.

Non metto in dubbio quello che dici riguardo al fatto che quando si dice “navetta” si intende “aerospazioplano”, anche perché non essendo del settore non ho proprio nessun titolo per controbattere.

A rigor di logica, comunque, questo è sbagliato. Anche la parola “Space shuttle” significa esattamente “Navetta spaziale”, ovvero un veicolo che fa la spola tra la superficie terrestre e lo spazio e non ha nessuna relazione col fatto che lo Shuttle abbia le ali o no. La parola “shuttle” è una di quelle rare parole inglesi che si può tradurre in italiano senza storpiarne il significato. Tant’è che in inglese si chiama shuttle anche l’autobus che ti porta ad esempio all’aeoroporto oppure la monorotaia che ti porta da un terminal all’altro. E non mi pare che abbiano le ali…

Comunque, era solo per spiegare meglio il concetto di quello che volevo dire :slight_smile: senza nessuna polemica. Anzi se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo il termine navetta per la Shenzhou è in effetti sbagliato perché, non essendo riutilizzabile, non fa la spola.
A fare i pignoli quindi solo STS e Dragon sono navette…

Tutto IMHO, ovviamente :slight_smile:

Se si vorrà, con opportune modifiche, potremo vedere forse, prima o poi, una Shenzhou attraccare alla ISS. Per il momento è un sogno però…la speranza è l’ultima a morire!

Cito testualmente quanto riportato sul sito SPACEFLIGHT NOW, dall’articolo scritto da Stephen Clark, in merito alla missione in corso della capsula Shenzhou 8:
"The Shenzhou docking collar is similar to the Russian-designed APAS system, which was used in the joint U.S.-Soviet Apollo-Soyuz Test Project, the assembly of the Russian space station Mir and by space shuttles visiting the International Space Station.

The androgynous docking system is designed so either spacecraft can be active or passive.

China says the docking system would permit Shenzhou capsules to attach to the ISS if the country was ever invited to join the multinational research laboratory. "

Non so dire chi sia l’autore nne se sia un esperto del settore però, se scrive per questo sito e in merito all’astronautica, non penso che sia un inesperto del settore come lo sono solitamente i giornalisti generici.

Meccanicamente forse. Ma un docking richiede anche sistemi di rendez vous (es: il TORU/KURS delle Soyuz). Si può probabilmente sviluppare e installare qualcosa di adatto sulla Shenzhou, ma non vuol dire che è già tutto pronto.

Non c’è niente che lo impedisce, mettiamola così. Ma ci sarebbe da fare del lavoro (forse più per sherpa diplomatici che per ingegneri :wink: )

Non vuol dire che sia già tutto pronto, ma non esclude che il tutto sia possibile. Ora basta aspettare e vedere cosa succederà nel prossimo futuro; a me la speranza non manca!

Nessuno ha mai detto che sia impossibile :slight_smile:

In realtà non è tanto il sistema di “rendez-vous” che pesa quanto quello di docking automatico.

Mi spiego meglio: un sistema di rendez-vous non è null’altro che un computer accoppiato ad una serie di sensori di posizione (piattaforme inerziali, sensori stellari ecc.) in grado di calcolare automaticamente la traiettoria (e quindi i momenti in cui accendere i motori, lungo una determinata orbita, e per quanto tempo effettuare le accensioni) per portare un veicolo spaziale da un’orbita A ad un’orbita E (magari passando per orbite intermedie C e D). Il rendez-vous avviene quando il veicolo che si trasferisce si porta nell’orbita voluta, ossia quella del veicolo “bersaglio” alla stessa velocità orbitale (più indietro o più avanti di qualche decina di metri) e sullo stesso piano e inclinazione.

Una volta fatto questo parte il sistema di docking “automatico” che deve “agganciare” (con mezzi, radio, laser o ottici o tutti insieme) il veicolo bersaglio e coprire quell’ultima decina di metri fino al contatto fisico, a mezzo di una serie di piccole accensioni dei thruster accuratamente calibrate.

In caso di aggancio alla ISS è quest’ultimo che deve dare garanzie di affidabilità, ossia avere doppia e tripla ridondanza, e dimostrare di possedere capacità di integrazione con gli attuali sistemi di bordo della ISS. Il tutto senza considerare che, in caso di emergenza, a bordo potrebbe esserci (nel caso della Shenzhou ovviamente) anche un equipaggio in grado di bypassare il sistema e fare l’aggancio manualmente (che è quello che accade sulla Soyuz ogni volta che va in tilt il sistema Kurs).

D’altra parte lo Shuttle ha sempre condotti agganci rigorosamente manuali (grazie ad un telemetro ottico utilizzato da un membro dell’equipaggio) attraverso una delle finestre superiori dell’Orbiter, e mi sembra che nessuno abbia mai avuto nulla da ridire al contrario…

Solo una precisazione, docking manuale NON significa docking visuale, che sia automatico o manuale è indispensabile (ovviamente) avere tutta la sensoristica e i sistemi di rendez-vous e docking montati sulla ISS e compatibili ovviamente con il veicolo ospite, e questo per la Shenzhou NON è presente.

Forse c’è stato un uso improprio di termini da parte mia.
Intendevo proprio i sistemi radio/ottici ecc per le fasi finali dell’avvicinamento, non per sincronizzare grossolanamente le orbite. (l’esempio del Kurs l’ho fatto perchè non ero sicuro del termine)