Per fortuna non brillano :smiley: (almeno per quanto ne sappiamo ora...) Tuttavia l'aspetto progettuale del peso legato alla schermatura nelle grosse unità navali è trascurabile, mentre in un vettore che deve lasciare l'atmosfera terrestre e quindi la velocità di fuga ogni chilo in più rappresenta un problema.
Purtroppo non è andata così bene… Oggi sappiamo che diverse decine di sovietici hanno subito avvelenamenti da radiazioni mortali negli anni 60 soprattutto… per non parlare dei molti altri morti giovani per tumori riconducibili all’esposizione. E se avessimo davvero in mano i dati statunitensi riguardo i loro primi sottomarini è probabile che avremmo grosse sorprese… Peraltro ricordiamoci che questi impianti di propulsione nucleare sono di tipo chiuso, ovvero usano la potenza del vapore ottenuta riscaldando l’acqua con tubi incandescenti, tubi che, allo stesso tempo, tengono l’acqua separata dalla fissione in se (ok, non sono un ingenere e ve lo dico in modo mooolto grezzo, ma il senso è chiaro).
In effetti tutti gli impianti nucleari sono di tipo chiuso, e questa è la prima e fondamentale schermatura poiché mantiene separati gli elementi radiattivi dall’ambiente.
Il Nerva, come altri tipi di propulsione studiati negli anni 50, è di tipo aperto. Senza dubbio più efficente ma alquanto… inquinante. E se nello spazio questo conta poco, la dispersione radiattiva intorno alla nave sarebbe tutt’altro che minima, al di là di dove è rivolto il getto di propulsione. E si parla di radiazioni atomiche, più ‘performanti’ dei raggi cosmici… (come ben sappiamo, vedi le sciocchezze dei complottisti sulla fascia di Van Allen). Uniamoci la difficoltà (certo, non presente su una portaerei !!!) di permettersi schermature pesantissime… miscelare con raggi cosmici e brillamenti… Si, da Marte (pianeta Rosso, quindi pure d’impatto ideologico per l’USAF), sarebbero tornati brillando… 
Beh un aereo a propulsione nucleare è già stato costruito e l'equipaggio non ha subito effetti che io sappia (il progetto è poi stato abbandonato per ovvi motivi) ma la fattibilità esisteva già anni addietro...
Anche questo non è del tutto vero. Si sperimentò la presenza
di un piccolo reattore su di un Corvair B-36, un colosso a propulsione mista elica-reattore, ma solo per pochi voli ed ancor meno tempo. L’impianto era comunque totalmente avulso dalla propulsione.
La cabina dell’equipaggio era un piccolo fortino di piombo…
All’epoca si studiò pazzeschi progetti di bombardieri ‘nucleari’ (forse ne parlai mesi fà); risultò evidente che, a parte gli inaccettabili rischi ecologici, si doveva sempre far fronte ad un peso pazzesco delle schermature. In alcuni progetti l’intero abitacolo sarebbe stato totalmente sostituito alla fine di ogni volo. Si arrivò a progettare anche dei bombardieri a propulsione nucleare aperta… vere armi da fine del mondo.
Il problema rimane sempre schermare gli astronauti dalle radiazioni "extraterrestri"
E non è un problema da poco.
Per la sicurezza al lancio... niente è sicuro al 100%... ma penso che oggi ci sarebbero folle di ambientalisti che si opporrebbero se si venisse a sapere che viene lanciato un "reattore nucleare" sopra l'oceano... :scream:
Forse non avrebbero neppure torto... non credi ? Ed abbiamo avuto fortuna, con tutto il plutonio lanciato in passato senza che succedesse mai qualcosa di serio... Probabilmente la tecnologia attuale è più che sufficente ad evitare che del materiale radiattivo, anche reduce da un disastro in partenza, si disperda sul pianeta... ma per alimentare un 'Nerva' non bastano le quantità 'limitate' di plutunio che, ad esempio, servono per le sonde da spazio profondo o che servirono all'Apollo... peraltro è materiale che, come sapete meglio di me, NON viene usato in una fissione nucleare.
Sono assolutamente favorevole al nucleare nello spazio, ma credo sarà utilizzabile solo fra molto tempo: magari in missioni che partono da una base lunare o da una stazione in orbita lunare. Campa cavallo… 
Salute e Latinum per tutti !