Stanotte, alle 23,43.44 GMT è partita finalmente la tanto attesa missione STS-119 Discovery, rimandata più volte nelle scorse settimane.
In Florida erano le 19,43.44 EDT (Ora Legale Locale), poco dopo il tramonto, quando al termine del conteggio alla rovescia, si sono accesi in sequenza i tre motori SSME e i due Boosters laterali che hanno scaraventato la navetta spaziale verso l’orbita di inseguimento alla Stazione spaziale Internazionale.
Gli SRB e l’ET-127 si sono staccati regolarmente al termine della loro funzione, l’accensione poi dei due motori OMS della Discovery ha poi completato la fase del lancio.
A bordo della Discovery ci sono sette astronauti e precisamente:
Lee Archambault, Dominic Antonelli, Stewen Swanson, John Phillips, Joseph Acaba, Richard Arnold e il giapponese Koiki Wakata.
L’aggancio alla ISS è previsto per Martedì, alle 21,13 GMT.
Il carico nella stiva consiste nel Truss Segment S6, che con i suoi pannelli solari, completerà la gigantesca struttura dotata di quattro coppie di pannelli solari, che alimenteranno la stazione con l’energia elettrica necessaria al suo funzionamento.
A causa dei ritadi accumulati per il lancio, la missione verrà limitata nel tempo, con la riduzione delle quattro EVA previste originariamente, ciò perchè il 26 Marzo decollerà la Soyuz TMA-14 con il cambio di equipaggio (Exp.19).
Quando Discovery si staccherà dalla Stazione, Wakata rimarrà a bordo dell ISS, rimpiazzando Sandra Magnus, che rientrerà così a terra, dopo oltre quattro mesi di permanenza sulla ISS.
Intanto, oggi sulla Discovery, gli astronauti si dedicheranno ad ispezionare le piastrelle termiche con i bracci robotici, RMS e OBSS.
L’ho visto in diretta, stupendo! I lanci serali o notturni sono sempre i più belli da vedere. Peccato per i ritardi e ciò che ne consegue, ma finalmente è partito.
Si finalmente in orbita!
Ma non sarebbe possibile rimandare il lancio, della Soyuz, per aver tempo di completare tutta la missione con le EVA previste?
No, la Soyuz in orbita ha un tempo di vita limitato dopo 6 mesi nello spazio e non è possibile rimandare il rientro, inoltre i task delle EVA 2, 3 (e EX-4) sono tutti task “get ahead” ovvero non strettamente necessari ora e che possono essere eseguiti o dalle successive expedition o dalle prossime missioni shuttle.
Tralasciando i Task , che non sono strettamente necessari, se la Soyuz non viene lanciata in orbita, non sussiste il problema dei 6 mesi, o mi sbaglio?
Rimandando il lancio, la Soyuz rimarrebbe nella camera di integrazione del vettore, quindi “al sicuro”!
Si ma ce ne è una in orbita che dovrebbe scendere entro la “scadenza” della certificazione…
Giusto, mi era sfuggito questo piccolo particolare!