STS-119 FD12-13: tutto pronto per il rientro [0903-STS]

Nella giornata di ieri, con la navetta ormai separata dalla ISS, sono proseguite e sono state concluse con successo tutte le analisi allo scudo termico dell’orbiter per dare il via libera definitivo al rientro previsto per oggi.
Sempre ieri è stata eseguita come consuetudine da parte di pilota e Comandante la simulazione di rientro a bordo della navetta e non ci sono problemi in fase di analisi sull’orbiter.
Il meteo previsto per oggi è generalmente buono con scarse possibilità di coperture nuvolose basse, mentre per domenica al KSC sono previsti venti trasversali piuttosto tesi e oltre i limiti con temporali entro le 20NM.
Se tutto procederà come previsto l’accensione per il rientro, all’orbita 201 avverrà oggi alle 17:33 ora italiana, con atterraggio alle 18:39, mentre una seconda possibilità sarà prevista all’orbita successiva con arrivo alle ore 20:13 italiane. I siti di atterraggio di backup (Edwards e White Sands) per oggi e domani non sono previsti, la navetta potrà rimanere in orbita fino a martedì.
Intorno alle 13:45 di oggi inizieranno le operazioni di attivazione di tutti i sistemi e il progressivo passaggio alla modalità di rientro.
Sandra Magnus, dopo 4 mesi in orbita, tornerà a terra, come consuetudine, sul sedile reclinato per adattarsi meglio alla gravità terrestre.

Durante il rientro verrà eseguito l’esperimento che interessa una speciale piastrella installata sullo scudo termico dello shuttle a lato del carrello principale sinistro e che attraverso una piccola protuberanza (10x1,3cm) dovrà analizzare gli effetti sulle zone circostanti di un eventuale “gap filler” sollevato durante il rientro. Per fare questo sono stati installati tutto intorno alla speciale piastrella dei sensori di temperatura per rilevare le variazioni di flusso del plasma intorno alla protuberanza.
L’intento è quello di provocare un flusso turbolento in una particolare zona solitamente con flusso laminare per vedere gli effetti sulla parte a valle della pancia. Simulazioni hanno previsto un aumento delle temperature, in quella zona solitamente di circa 900°C, fino a 1200°C per analizzare i margini di sicurezza attuali e i possibili danni a difetti sullo scudo.
In contemporanea, da quota più bassa un P-3 Orion della US Navy sperimenterà un nuovo sistema di ripresa IR ad alta definizione che riprenderà la pancia della navetta e analizzerà gli effetti del flusso turbolento indotto.
La piastrella è realizzata con un materiale più resistente per poter resistere alle forze in gioco, si tratta del BRI-18, che verrà impiegato quasi certamente sullo scudo di Orion.

Oggi, in contemporanea, è previsto alle 14:14 ora italiana, anche il docking con la ISS della Soyuz TMA-14 che porterà sulla ISS il nuovo equipaggio della Exp.19.

Apperò,è sufficiente una piccola discontinuità per creare uno sbalzo di 900-1200 °C;spero che rendano pubblica la mappa IR dello scudo per vedere come sono distribuite le temperature,è interessante.

Molto interessante. Sarebbe ancor più interessante capire con che criterio hanno scelto le dimensioni e la zona della protuberanza creata artificialmente… probabilmente con dei modelli numerici del rientro (e sarebbe intessante pure capire in che software sono stati svolti :slight_smile: )

Pur non credendo che si mettano a fare esperimenti tali da poter comportare dei rischi per gli astronauti, mi fa venire in mente la fine del Columbia: vorranno fare altri studi per quello?

:rage:
Da quello che ho capito io lo sbalzo sarà “solo” di 300° C… passerà da 900° C (temperatura normalmente roscontrata) a 1200° C
Un bel salto comunque!
Anche questo se non sbaglio è un test per lo scudo di Orion…