STS-119 - FD9 : Ancora problemi nell'ultima EVA [0903-STS]

Gli astronauti Richard Arnold e Joseph Acaba hanno portato a termine l’ultima attività extraveicolare prevista per la missione STS-119. Il lavoro esterno era costellato da diverse operazioni ripianificate, inclusa la soluzione dei problemi di montaggio dell’ Unpressurized Cargo Carrier Attach System (UCCAS).
Riguardo allo Shuttle Discovery, non sono per il momento segnalati particolari problemi, anche se gli ingegneri di Huston stanno monitorando con attenzione l’ammontare di propellente che l’Orbiter sta utilizzando durante la fase di volo congiunto.

A causa della riduzione del numero di EVA programmate per STS-119 che è passato da 4 a 3, per permettere l’undocking prima dell’arrivo della Soyuz, le attività inizialmente previste per le attività extraveicolari erano state riprogrammate.

I lavori previsti per l’EVA-3 hanno incluso lo spostamento del carrello CETA (Crew and Equipment Transfer Assembly). Inizialmente entrambi i carrelli erano collocati a dritta, sul Mobile Transporter, ed uno quindi è stato spostato sul lato opposto, in vista delle attività di STS-127.
Di seguito gli spacewalkers hanno ispezionato e lubrificato le ganasce del braccio robotico della Stazione ed hanno lavorato sul sistema di controllo termico ad ammoniaca del laboratorio Destiny.

Purtroppo i due astronauti non sono riusciti a terminare l’installazione dell’UCCAS interrotta nell’EVA precedente.Quindi Acaba e Arnold hanno fissato il carrier provvisoriamente con dei nastri di tenuta. L’installazione di un secondo “cargo attachment system” che impiega un sistema di aggancio simile è stato rinviato ad un’altra missione.
I due spacewalkers, inoltre, non sono riusciti a riconfigurare un pannello elettrico sul traliccio Z1.

L’EVA-3 è durata 6 ore e 27 minuti ed è stata la 123esima EVA dedicata all’assemblaggio/manutenzione dell’ISS per un totale di circa 775 ore. E’ stata inoltre la terza ed ultima uscita per la missione STS-119 per un totale di circa 19 ore e 4 minuti e la seconda per Arnold e Acaba.

Riguardo al sistema di riciclo dell’acqua, che include il sistema di lavorazione delle urine, gli astronauti hanno svolto un test umido, la scorsa note, e non sono stati riportati problemi.

Non prendetemi troppo per polemico… ma come è possibile che ci siano sempre sti problemini?
Non si sono allenati in piscina per mesi e mesi a fare certe cose?
capisco che usare un cacciavite ed un martello (ieri su skytg24 ho proprio visto un martello, tipo quelli che vendono dal mio ferramenta sotto casa…) in assenza di gravità sia più difficile, ma sti astronauto o non hanno abbastanza manualità (come quasi tutti i fisici teorici :flushed:) oppure non hanno sufficiente libertà ed aree di manovra, del tipo “huston mi è sfuggito il cacciavite, cosa devo fare?” “astronauta aspetta che facciamo un meeting e ti diciamo se puoi riprenderlo o è piu conveniente lasciarlo andare”, quando magari in un secondo si riprende ed in 10 è perso…
Inoltre caspita dovrebbero conoscere l’ingegneria di cosa stanno montando come se l’avessero progettata loro, come si fa a montare una chiavettta o spina che fosse al contrario (o come ha detto skytg un serbatoio al contrario)?
Un astronauta è vero che deve prima di tutto essere uno scienziato, ma deve essere anche uno con una certa manualità ed intuizione di problem solving… scusate lo sfogo…

Raffaele

Prevedere tutto non si può…

Non si sono allenati in piscina per mesi e mesi a fare certe cose?

Si ma se l’hardware ha problemi puoi allenarti anche per decenni ma non risolvi nulla.

ma sti astronauto o non hanno abbastanza manualità (come quasi tutti i fisici teorici :flushed:) oppure non hanno sufficiente libertà ed aree di manovra,

Chi effettua EVA è molto più simile (se non da considerarsi alla pari) ad un atleta piuttosto che ad uno scienziato, per la cronaca i fisici teorici non fanno EVA.

del tipo "huston mi è sfuggito il cacciavite, cosa devo fare?" "astronauta aspetta che facciamo un meeting e ti diciamo se puoi riprenderlo o è piu conveniente lasciarlo andare", quando magari in un secondo si riprende ed in 10 è perso...

Mai successo nulla di simile, se una cosa scappa è scappata e la si lascia andare se una cosa la si può riprendere la si riprende, non sono robot ma uomini lassù.

Inoltre caspita dovrebbero conoscere l'ingegneria di cosa stanno montando come se l'avessero progettata loro, come si fa a montare una chiavettta o spina che fosse al contrario (o come ha detto skytg un serbatoio al contrario)?

Non è successo nulla di quello che dici, ti consiglio di rileggere la news sopra per capirlo meglio…

Un astronauta è vero che deve prima di tutto essere uno scienziato, ma deve essere anche uno con una certa manualità ed intuizione di problem solving... scusate lo sfogo...

Ripeto, non ci sono scienziati in EVA, sono astronauti.

Sono persone come tutti, e come tutti non sono perfetti, nè sono perfette le attrezzature e gli strumenti.
La perfezione non esiste e i problemi si verificano anche in questo ambiente anche se in realtà l’opinione pubblica è quella. Purtroppo è un luogo comune che se si sono spesi milioni e milioni di euro per una macchina questa debba funzionare per forza…purtroppo non funziona cosi.
E poi hai mai provato a seguire una intera EVA su NasaTv…cioè io mi stanco solo a vederli pensa per loro quanto deve essere faticoso, cioè stiamo parlando quasi di una giornata di lavoro di un normale meccanico, fatti una proporzione :point_up: :point_up:

Penso che per loro sia molto importante calibrare ogni movimento per evitare sprechi inutili di energia… :thinking:
Avete mai provato a lavorare con un paio di guanti? Anche leggeri? :disappointed: E non poterli togliere!
Posso immaginare cosa voglia dire dover maneggiare utensili con quei guantoni!
Ovvio che si addestrano a questo, ma ogni piccolo imprevisto si trasforma in un serio problema, non fosse solo per la dilatazione dei tempi.

Ho appena finito di leggere Cosmonauti di Cavina e ci sono alcuni passi che raccontano della fatica immane delle prime uscite extraveicolari …immagino quindi stare fuori per più di sei ore a lavorare…anche se dietro ci sono mesi di preparazione deve essere veramente stancante . Sono solo da ammirare

Esatto. Aggiungerei anche che l’ambiente spaziale non è ostile solo per gli astronauti, ma anche per l’hardware stesso. Dopo una permanenza all’ambiente esterno di mesi, se non anni, è comprensibile che una vite o un perno possano bloccarsi. E data la difficoltà di lavorare fluttuando nel vuoto, un problema in apparenza banale come una vite troppo stretta può diventare una difficoltà quasi insormontabile.

Infatti, non bisogna ragionare in termini “terreni”, chi effettua EVA lavora in ambiente “ultraterreno” :stuck_out_tongue_winking_eye: