Ultime fasi di preparazione alla missione che partirà domani dell’Endeavour.
E’ iniziata un po’ in ritardo l’apertura della RSS che avrebbe dovuto aprirsi 3 ore prima fa ma che è stata rimandata per la scoperta di una piastrella scheggiata sul muso dell’orbiter e per ulteriori test all’antenna UHF, nessuno dei due inconvenienti dovrebbe comportare rischi di rinvio al lancio.
La missione è programmata per durare 16+1+2 giorni e ci saranno due tentativi di lancio l’11 e il 12 marzo prima di passare l’opportunità al Delta II di ULA per un GPS.
I serbatoi dello shuttle partiranno completamente pieni con 22kg di azoto e 11kg di Ossigeno da trasferire sulla ISS.
Sono programmate 5 EVA e un cambio di equipaggio per la Exp. della ISS.
Il payload è formato dal JLP di Kibo, dal SPDM/SLP (Special Purpose Dexterous Manipulator on SpaceLab Pallet) canadese, alcuni ricambi di scorta, due PEC (Payload Experiment Container) e alcuni esperimenti sia esterni che nel middeck.
In totale ci sono 40 obiettivi di missione, che variano dalla categoria 1 a 4.
Decisamente pesante l’aspetto fisiologico per l’equipaggio che incorrerà nel così detto “sleep slam”, ovvero la differenza di fuso fra l’equipaggio della ISS e quello dello Shuttle che a causa della ravvicinatezza con la precedente missione non è stato possibile allineare.
Il rischio è stato valutato dal Space Life Sciences Department che ha ordinato dei turni specifici di sonno per evitare rischi portati dalla privazione del sonno e dalla stanchezza.
All’inizio della missione i due equipaggio avranno circa 9h di differenza.
La possibilità di spostare i ritmi sonno-veglia per una missione incerta è stata osteggiata dai Russi anche per il seguente arrivo della Soyuz che avrebbe richiesto un’ulteriore cambio.
Ora i due equipaggi assorbiranno equamente la differenza nel corso della missione, riducendo il carico reciprocamente.
Lo spostamento comporterà un anticipo dell’ora di sonno e un anticipo della sveglia per l’equipaggio di STS-123 ed è molto pi๠pesante da assorbire rispetto al contrario, visto che il giorno successivo il carico di lavoro inizierà come programmato sia se l’equipaggio ha dormito sia se non è riuscito a farlo.
Al termine della missione shuttle l’equipaggio della ISS dovrà assorbirsi anch’esso lo shift in questo verso, con il recupero di 11h prima del secondo demo day dell’ATV, circa 7 giorni dalla partenza di STS-123.
L’equipaggio dovrà avere almeno 6 giorni di ora stabilizzata per eseguire task di categoria I come l’aggancio dell’ATV, una EVA o l’utilizzo del braccio robotico.
Tutte le EVA dureranno circa 6h e 30min tranne la 2 che dovrebbe durare intorno alle 7 ore.
Per quanto riguarda il danno da MMOD sulla maniglia dell’airlock notato nella prima EVA di STS-122 le foto non hanno permesso di capire se ci sia un bordo tagliente sulla zona interessata che abbia potuto danneggiare i guanti in precedenza.
La ILC Dover analizzando i danni sul manichino di guanto utilizzato per simulare i danni, durante l’ultima EVA, ha dichiarato che sono stati rilevati danni compatibili a quelli subiti in precedenza dai guanti durante le EVA.
Probabilmente l’area verrà riparata o sostituita in una delle prossime missioni.
Ancora aperta la questione del SARJ inefficiente, che ormai comincia ad essere necessario per proseguire con l’assemblaggio e la piena operatività della ISS.
Sono state eseguite analisi anche per analizzare tutte le possibili combinazioni di distibuzione della potenza a bordo cercando di massimizzare la rendita.
Al termine si è visto che utilizzando i pannelli in queste condizioni le prossime 2 missioni sono completamente coperte svolgendole nominalmente. Il problema potrebbe quindi sorgere per le ultime due missioni di quest’anno previste in autunno.
Per la LON sono di equipaggio Kelly, Ham, Garan e Fossum e con il ritardo nella consegna del prossimo ET, e del conseguente ritardo della eventuale STS-324, le risorse sulla ISS sono attualmente al limite del necessario, ma l’arrivo di un ATV e di un Progress riporteranno la situazione alla normalità .
La risorsa limitante è l’ossigeno, con 86 giorni, che è comunque oltre i 60 giorni richiesti per la LON.
Il cibo è a 98 giorni, i rifiuti a 106, l’acqua a 151 e la rimozione di CO2 illimitata.
La stima per l’ossigeno è calcolata senza ATV e Progress, con l’Elektron funzionante, l’OGS non operativo e l’orbiter agganciato per 32 giorni.
Il Discovery è attualmente in previsione di una eventuale partenza 32 giorni dopo la chiamata.