La possibilità di uno swap di missione è stata definitivamente abbandonata, pare prendere piede l’ipotesi di volare “as is” nella data originaria o con un piccolo delay e provvedere in seguito ad una modifica in orbita.
E bisognerebbe portare il pezzo in una successiva missione?
Comunque meglio così se non comporta nessun pericolo, meglio non accumulare ritardi sui voli
Avrei optato per una sistemazione a terra piuttosto che “complicare” tutto con una sistemata in orbita.
Le cose fatte di fretta non sono mai fatte bene; troppa fretta potrebbe comportare problemi non indifferenti!
Be’, per adesso hanno scartato lo swap, lo scambio di ordine con la STS-131, ma martedì ci diranno se cambiano comunque i particolari delle connessioni (con un possibile ritardo nel lancio di qualche giorno) o se volerà così com’è…
Aspettiamo per sapere la decisione presa. 
scusate…non ho idea di dove sia posizionata la perdita nelle tubazioni ma hanno quasi un mese per sistemarla…sicuramente ho un idea semplicistica di un tubo e di una perdita… ma sistemarla in orbita sarebbe un bel grattacapo soprattutto se essa non dovesse andare a buon fine…sulla terra il liquido cade e identifichi la perdita…in orbita la identifichi dopo che un globo di ammoniaca ti si è spiaccicato addosso e non sai da dove è arrivato…
Si ma il problema non è la riparazione, il nodo è integro e pronto al volo, durante un test al banco di uno di questi condotti (che non sono fisicamente sul nodo) ci si è accorti che benchè si sia danneggiato con una “over pressure” non è riuscito a raggiungere le specifiche richieste. Non c’è nessun componente fisicamente sul nodo da riparare perchè guasto, si tratta di decidere se questi componenti rispondano o no alle specifiche e se no con cosa cambiarli o modificarli.
Un’altra precisazione che chiarisce meglio e rende non applicabile la considerazione di chi dice “facciamolo ora perchè in orbita è più complicato”. Questi condotti non sono montati sul nodo ma sono i condotti che uniranno Unity a Tranquility una volta in orbita e solo una volta che il nodo è installato verranno installati anch’essi. Sono pezzi che comunque e in ogni caso verranno portati in orbita smontati e successivamente installati con un’attività esterna (proprio quella prevista attualmente in 2 delle 3 EVA), il punto su cui si sta discutendo non è quindi se la riparazione sia o no fattibile in orbita, in ogni caso sono da installare in EVA, ma se quelli attuali rispondano o no ai requisiti e se sia possibile portare comunque in orbita il Nodo e installare queste componenti non durante le EVA della missione ma successivamente senza quindi attivare il modulo.
grazie Albyz credevo che i condotti fossero posizionati internamente, ma trattandosi di ammoniaca sono sicuramente parte dell’impianto di “raffreddamento” del modulo e quindi convenientemente posti all’esterno, ovviamente il modulo senza “pezzi di ricambio” sarà parzialmente utilizzato o mi sbaglio?
Penso che faccia parte delle discussioni.
Se non è possibile attivare il controllo termico, è necessario capire se il modulo può subire danni restando comunque agganciato alla Stazione.
Grazie Albyz, adesso è molto più chiaro!
Il problema è venuto fuori con una “over pressure”, vediamo cosa decidono
Ma Tranquillity non è (praticamente) identico al node 2? In teoria non dovrebbe utilizzarne gli stessi componenti?
Come detto da Albyz il problema è nelle connessioni fra il nodo e la ISS e dovuto (mi è sembrato di capire) alla modifica di posizione sulla ISS con conseguente cambio di porta a cui attaccarsi…hanno dovuto cambiare le connessioni…ed è sorto il problema durante i test di queste connessioni che non sono fisicamente sul nodo che quindi in realtà non ha problemi
Ah ok, rileggendo il tutto, ora mi è più chiaro! Grazie Biduum! 
Figurati!
Quando riesco a capire qualcosa! 
Il Payload Readiness Review, oggi ha dato il benestare a procedere col trasferimento del payload al Pad 39A.
Il trasferimento avverrà il 15 Gennaio alle 10 CET.
Avevo capito male! Se il problema non è sul NODO 3 conviene lanciare e poi,successivamente provvedere a rimediare al tutto.
Quello che mi chiedo: non hanno altri tubi di scorta per poter sostituire quelli “rognosi”?
Pare che si tratti di tubi flessibili con raccordi terminali, costruiti ad hoc, quindi senza ricambi a disposizione.
La ditta costruttrice è una società Californiana.
Però bisogna essere sicuri che il modulo possa restare attaccato alla ISS senza quei tubi…se non sbaglio sono del sistema controllo temperatura, bisogna essere sicuri che la loro mancanza non comporti rischi per il modulo e soprattutto per la ISS in ambiente spaziale
Pare siano stati recuperati dei tubi come quelli richiesti ma di lunghezza inferiore. Si sta procedendo a saldarli insieme per raggiungere le specifiche richieste.
A questo punto dovrebbe essere una missione completa con lancio il 7 febbraio se tutto andasse come previsto.




