Sicuramente molto del lavoro e delle idee vengono da altri, ma i manager e gli imprenditori normali sono molto piu’ restii a ragionare e investire fuori dagli schemi. Gia’ SpaceX ha piu’ linee di business di grande successo, i lanciatori ma anche Starlink, che infatti per un certo tempo sembrava sarebbe stato uno spin off. Negli scorsi anni eravamo alla ricerca della killer application che permettesse allo spazio di diventare una industria remunerativa facendo voumi. Eccola qua la killer application, che ha pure implicazioni geopolitiche e militari e c’e’ pure Tesla, che ha innescato un cambio epocale nell’automotive, ovvero in quella che in passato era la madre di tutte le industrie. Se lo stesso soggetto e’ dietro a innovazioni rivoluzionarie in piu’ settori, per le leggi della statistica e’ impossibile che sia un caso, e non credo proprio che sia tutto finanziato con i magheggi con le criptovalute che prima manco esistevano in questi termini.
Quello che dovrebbero fare tutti e’ studiare come sono avvenuti questi cambiamenti epocali e copiarli o copiarne gli aspetti piu’ utili.
Se si scopre che dalle nostre parti ci sono forze che si oppongono ai cambiamenti epocali bisogna farli smettere prima che ci tirino nella tomba.
Che poi i frenatori ci sono anche negli USA ma non riescono a bloccare tutte le innovazioni per quanto spalleggiate da schiere di senatori, perche’ la liberta’ degli individui di provare cose e di regolare poco li e’ quasi una religione.
Restando in campo spaziale comunque ci sono tante altre strade possibili probabilmente, basta avere la volonta’ di provarle senza costruirci baracconi costosi subito che affosserebbero il test.
Io ripeto, sono fortemente affascinato dall’approccio di Rocket Lab che e’ troppo poco finanziato, perche’ l’idea di mettere il secondo stadio al sicuro dentro il booster e tirarlo fuori solo una volta usciti dall’atmosfera a me sembra geniale e ultrapromettente. Si potrebbe anche approfondire i motivi tecnici per cui questa o altre strade sono interessanti.
Peccato che neanche Rocket Lab sia Europea.
Forse siamo un continente condannato a inseguire, non ad innovare veramente. Non piu’. D’altronde il “second mover advantage” e’ concreto, potrebbe pure essere una buona strategia.