TESI IN INGEGNERIA

Chi si è laureato in ingegneria???

Sono molto curioso di sapere che tesi avete preparato, su quale argomento, come è stata svolta, quanto ci avete impiegato ecc ecc?

Io tra un po di mesi inizio a pensare alla mia di meccanica triennale e sto cercando qualche professore interessato all’argomento ugelli per buttarmi sull’aerospaziale ma la vedo molto dura!

io mi son laureato al PoliMI con la triennale nel 2002 (poi ho smesso…) con una tesi riguardo un metodo di misura della velocita di regressione del propellente solido. Il relatore era DeLuca. La tesi era sperimentale e il lavoro e stato svolto al CNR di Milano (quello dietro l’universita Bicocca). Il lavoro e stato bello e interessante (impastare propellente solido e poi bruciarlo), purtroppo le prospettive future (di un’eventuale assunzione) del dopo-tesi erano nulle (al contrario dei miei compagni che hanno fatto la tesi in azienda e poi la maggior parte di loro son stati assunti). E infatti son finito a fare di mestiere ben altro…

Io mi sono laureato 370 giorni fa :roll_eyes: triennale in ingegneria dei materiali (a Trieste) con una tesi sulla devetrificazione dei vetri bioattivi per applicazioni biomediche… che caspita è un vetro bioattivo? Un vetro di composizione particolare (comunque a base silicea) che viene impiegato per realizzare supporti porosi per la ricrescita ossea :smiley: C’ho messo circa 4-5 mesi, credo, tra documentazione, esperimenti sui materiali ed interpretazione dei dati.
E adesso sto svolgento uno stage di 5 mesi (retribuito con borsa di studio almeno) in una concessionaria autostradale e sto portando avanti un progetto sui materiali per barriere acustiche…

Tesi triennale PoliMi di un anno e mezzo fa sull’Analisi preliminare di missione di un telescopio spaziale LIDAR, in azienda presso Carlo Gavazzi Space di Milano. :wink:

osti! Io sono quello che andava a shakarare il LIDAR con Alessandro B. della Gavazzi :slight_smile:

Ahahah, e ora studi ancora?

nein, mi son fermato al terzo e basta. Il lavoro con il LIDAR l’ho seguito quando gia` ero assunto .
BTW, per quanto riguarda il fermarsi a 3 o andare avanti fino a 5: io sono uno zuccone con poca voglia di studiare (nel senso fisico, ossia stare a gobba alta sui libri) e mi son fermato al terzo. Ogni tanto ho qualche rimorso per non aver finito gli altri due anni (vedendo soprattutto i corsi che hanno seguito i miei compagni che sono andati avanti). Ogni tanto invece penso di aver fatto bene, iniziare a lavorare nel campo presto (23 anni nel mio caso) fa maturare una esperienza da rivendere a caro prezzo.

ho visto in dipartimento da me (ing. meccanica lo ricordo) delle proposte di tesi (in collaborazione con l’ESA) per lo studio teorico-numerico dei materiali ablativi per gli scudi termici di navette spaziali (si usa il programma fluent come approccio numerico), chi ne sa qualcosa? Secondo voi potrebbe essere interessante come studio??

Da me quasta è una delle pochissime cose che si allaccia al mondo aerospaziale.

Ragazzi ho chiesto ancora in giro e ho fatto una lista delle più interessanti, che ne pensate?

  1. Tesi sperimentale sulle vibrazioni assorbite da un pilota di elicotteri, si tratta di realizzare uno strumento con accelerometri che permetta una tale valutazione (il prof mi ha detto che se il progetto va bene e si finisce è gia in contatto con il politecnico di Milano per fare una simulazione sperimentale :scream: :scream:)

2)Analisi numerica di un “innovativo” profilo alare, il prof mi ha accennato ad un nuovo codice di calcolo realizzato dalla mia università.

3)Studio sperimentale della temperatura di fiamma all’interno di una camera di combustione attraverso l’uso di un pirometro, in modo da non i nterferire con la fluidodinamica della combustione.

4)Studio sperimentale dei movimenti di un giocatore di basket sulla sedia a rotelle mediante l’uso di particolari telecamere. (questa è interessante soprattutto il fine, in collaborazione con una associazione sportiva di persone handicappate)

Altre proposte meno interessanti sono:

  1. Continuare lo studio sulla conduttività termica della carne per determinare se è possibile trovare dei criteri che stabiliscano se la carne è stata congelata e scongelata più volte (cosa che provoca un effetto nocivo sull’alimento). Questo fatto con la creazione di una particolare sonda (un riscaldatore e una termocoppia uniti), e con delle prove sperimentali.

  2. Studio sperimentale di due flussi di aria incidenti fatto con delle particolari telecamere e rapportato a dei risultati ottenuti numericamente.

A me interessa moltissimo la prima soprattutto perche so che il professore è veramente bravo (anche se uno dei più temuti nella mia università) e perche gli accelerometri mi intrigano troppo, stesso vale per quella del basket che è tenuta dallo stesso docente.Le altre non vedo un obiettivo decente (apparte quella sulla carne ma sarebbe solo un ulteriore studio, insomma una pasta ricotta).
Quella sui materiali ablativi la escludo per forze maggiori , la docente è una emerita IDIOTA, e non voglio averci niente a che fare, incompetente sotto ogni punto.

Che ne pensate?

Interessanti le prime tre :wink:

Ciao ragazzi non vi ho più aggiornato sugli sviluppi e i problemi della tesi allora inizio subito.

Sto valutando le vibrazioni assorbite da una persona in un veicolo, quindi cercando di valutare dei modelli teorici con dei dati sperimentali.
Le misurazioni (in macchina per inciso), le effetuo con tre accelerometri triassiali, piazzati sullo chassy, sul sedile e in testa. Lavoro con un programma in visual c++ e gestisco anche un gps per determinare posizione e velocità.
Ora sono 3 settimane che tiro fuori dati allucinanti e finalmente ho capito il problema.
Praticamente mi calcolava con semplici equazioni trigonometriche l’inclinazione degli accelerometri, e poi facevo passare i dati che mi tirava fuori il sensore, in una matrice di rotazione, per avere un sistema di riferimento fisso composto dalla verticale (forza di gravità), parallela e ortogonale alla direzione del moto.

Ho finalmente capito che calcolare l’angolo di inclinazione,solo con accelerometri, in un sistema di riferimento non inerziale, quale la macchina in movimento, non è possibile; è per questo che mi sballavano i dati, perchè fornivo alle matrici di rotazione, angoli fallati.

Ora vi chiedo esiste un modo per ovviare a questo problema senza usare giroscopi? Sostanzialmente mi serve sapere l’orientamento degli accelerometri in qualsiasi momento (ovviamente durante la prova, e quindi con veicolo in movimento).

Per ora ho deciso di calcolarmi gli angoli di inclinazione dei sensori a macchina ferma (e allora si che si può fare), e quindi trascurare solamente i movimenti di rollio e beccheggio della macchina, non avendo gli accelerometri movimenti relativi con il veicolo.
Ma mentre 2 di questi sono collegati rigidamente al veicolo, il terzo è “fissato” in testa al passeggero del veicolo, e quindi li ci saranno non solo inclinazioni dovute al moto del veicolo ma anche movimenti relativi della testa rispetto alla macchina. Stiamo valutando quanto sia possibile trascurare queste inclinazioni, voi avete qualche idea?

Usando un ricevitore GPS che calcoli gli spostamenti in modo da avere le velocità assolute e da queste arrivare alle accelerazioni, l’errore rimarrebbe troppo grande?

Non ho ben capito?

Ma dici per calcolare direttamente le accelerazioni? no no assolutamente, il gps ha una risoluzione pessima per fare queste misurazioni, pensavo dicessi per calcolare in qualche modo l’inclinazione

Altra cosa, un dottorando mi ha messo la pulce nell’orecchio mostrandomi una “recente” tecnica per nalizzare un segnale in frequenza.

L’analisi wavelet, la conoscete? io me la sto studiando con le guide di matlab ma vorrei un consiglio su quanto ne valga la pena di utilizzarla rispetto alla normale FFT.

Si, infatti, questo era il mio dubbio, d’altro canto però, dato che un’automobile non ha grandi accelerazioni o decelerazioni poteva magari essere utile almeno per una prima analisi.

Una cosa di questo tipo per intenderci, ma probabilmente anche molto meno complessa da quel che mi pare di capire ti possa servire:
http://www.aurion.it/prod/brochure%20MTi-G.pdf
http://www.suchy-data-systems.de/pdf/e_xProGPS_Folder.pdf

Questo mi pare abbia fatto qualche cosa di simile a quello che serve a te:
http://gauss.gge.unb.ca/papers.pdf/iongnss2004.serrano.pdf

Secondo me con un GPS riesci già ad avere un buon grado di precisione

L’ultimo link lo devo ancora leggere. Gli altri due andrebbero bene ma anche il badget è un problema, anche perchè accelerometri e gps sono già stati acquistati e il gps non ha la precisione adatta per tali prove, considera che mi serve il decimo di g minimo come precisione e soprattutto mi interessa l’accelerazione verticale, cosa impossibile con un normale gps

è uno sviluppo realizzato attraverso studi di fluidodinamica computazionale…credo che sia un argomento molto interessante, si studia, mediante processi di iterazione, come varia lo stato di moto di una particella. In questo caso, probabilmente si riferisce alla procedura di rientro nell’atmosfera…dev’essere davvero una testi stupenda!

scusate per l’ot ma volevo dirvi che non capisco niente di quello che scrivete ma leggo per il puro piacere di leggere cose di codesto livello :fearful: geni :clap:

Ho iniziato a studiarla un paio di settimane fa per una collaborazione propostami da un mio professore.

se vuoi ti consiglio il libro su cui sto studiando:
“Fundamentals of Wavelets”
autori: Jaideva C. Goswami ; Andrew K. Chan
editore: Wiley-Interscience Publication, John Wiley & sons, inc.
anno: 1999 , se non sbaglio.

Per quanto riguarda l’utilizzo, essendo una analisi in tempo-frequenza, la trasformata wavelet permette di avere anche una localizzazione temporale (e non solo una caratterizzazione armonica) del segnale; in particolare è spesso paragonata alla Short-Time Fourier Transform, con il vantaggio che non si ha perdita delle armoniche di bassa frequenza, come invece accade nella STFT.

E’ usata per la codifica di segnali e di immagini.
Questi sono 3 link a 3 lezioni abbastanza ben fatte (in inglese) che la introducono:

così puoi farti un’idea se comprare il libro o meno.