ciao c’è un video dove fa vedere una tuta auto costruita, vorrei farla pure io, sapete dirmi che materiale è l tessuto con cui è fatta?? se lo sapete potete dirmi dove si compra?? http://www.youtube.com/watch?v=aVTX_bdJiXw#
certo, però se ti gonfi di elio dopo 3 quarti d’ora o muori per mancanza di ossiggeno o perchè scoppi come un pallone aereostatico visto che li non essendoci aria esplodi, e fai una brutta fine xD però sai quando ricadi come ti frantumi??
si vabbè, ma ci sarà pur sempre uno scambio termico tra interno ed esterno e non mi pare ci sia un sistema di riscaldamento della tuta, i guanti stessi, si vede benissimo non sono neanche coibentati…
Attenzione però,le tute pressurizzate non sono giocattoli.
Un conto è farne una per collezione,un altro sigillarsi li dentro attaccati ad una bombola dell’ossigeno.
io pressurrizzata, mi voglio mettere un sistema di riscaldamento di acqua calda in tutto il corpo in modo da arrivare a 30,000 metri, chiaramente tra qualche anno, quando potrò lanciarmi col paracadute, così avrò tutto il tempo per studiare il sistema di circolazione dell’acqua calda
Non saprei proprio come aiutarti; posso solo consigliarti di acquistare libri per un’adeguata documentazione di quello che vuoi fare.
Spacewalker e Carmelo Pugliatti possono darti svariati suggerimenti utili in questo senso, e anche qualche consiglio pratico.
Non sottovaluterei affatto il materiale ma soprattutto la tecnica costruttiva di un indumento che a quell’altezza ti deve tenere in vita.
Occhio a non scherzare con cose pericolose.
Molte delle attività astronautiche, putroppo, non sono cose da neofiti o da semplici appassionati, senza un minimo di supporto tecnico, così come avviene anche nel campo aeronautico.
Il realizzare da se propellente per razzi (come avviene nel razzomodellismo amatoriale) o apparati pressurizzati è un’attività intrinsecamente pericolosa pertanto bisogna essere informati innazitutto sui rischi PRIMA di fare qualsiasi cosa. In secondo luogo è necessaria una buona base di preparazione e strumentazioni adeguate.
Anche i fratelli Wright erano sostanzialmente degli autodidatti ma arrivarono al Wright Flyer del 1903 dopo ANNI di sperimetnazione con modelli, alianti e prove in una galleria del vento artigianale (ed autocostruita). Tutto questo per ribadire che nel mondo aerospaziale, più che in altri ambiti delle attività umane, nulla deve essere lasciato all’improvvisazione.
qui fa vedere che ha un liquid cooling garment, che serve per far riscaldare tutto il corpo, comunque, rinuncio all’idea e proverò a diventare astronauta per queste cose
QUI C’è IL VIDEO CHE FA VEDERE IL LIQUID COOLING GARMENT http://www.youtube.com/watch?v=YSQgNMXlIxw#
Credo si tratti di un indumento intimo completo (chiamato dagli americani anche “long john”, da noi, per chi ha fatto la Naja è la mitica Superpippo) è un indumento termico ma non è un liquid Cooling Garment.
Correggimi se sbaglio, il Liquid Cooling Garment dovrebbe essere “tipologicamente” un indumento simile (una superpippo per intenderci…) con una serie di tubici che corrono per il corpo e che servono ad asportare il calore in eccesso, giusto?
In effetti un indumento simile si può osservare sia durante la vestizione degli astronauti Apollo (con la mitica A-7L) sia con le attività dei russi sulla ISS prima di un’EVA con la Orlan-DM (si presenta di colore azzurro).